psichiatra
Buongiorno. Io vorrei cambiare sesso e sono seguita da un centro di salute mentale dal 2009. Mi sono rivolta a loro perché ho avuto un periodo molto buio della mia vita, in cui non uscivo più di casa e non volevo più vedere nessuno. Inizialmente non mi sono rivolta a loro per il cambio di sesso.
Nel 2009 la mia psichiatra ha formulato la diagnosi di schizofrenia paranoide, ma io non soffrivo né di allucinazione né di deliri. La mia situazione iniziale era caratterizzata da mutacismo e dalla paura della gente. Ho fatto richiesta per l'invalidità civile e mi è stata data con l'80%.
Ho avuto anche 2 ricoveri ospedalieri, un TSO per autolesionismo e uno successivo in cui io stessa volontariamente mi sono fatta ricoverare per abuso occasionale di alcool ma non è stato ritenuto TSO. Questo è avvenuto tra il 2009 e il 2012.
Dal 2012 la mia vita ha iniziato ad andare in salita, miglioramenti graduali e continui ed ho seguito un programma di inserimento psicosociale presso un centro diurno ad oggi terminato. Ho vinto le mie paure di affrontare il mondo e ho trovato dei lavori saltuari, l'ultimo dei quali è stata una supplenza di 6 mesi in una scuola primaria perché ho un diploma di istruzione magistrale conseguito nel 2001 che mi da l'abilitazione all'insegnamento.
Ho iniziato ad esprimere le mie perplessità sulla mia identità di genere al mio specialista dopo pochissimo tempo dall'inizio delle visite psichiatriche.
Nel 2013 ho provato a contattare un SAT per avere informazioni sulla transizione, ho continuato a rimanere in contatto con loro partecipando alle loro iniziative riguardanti la transizione e la disforia di genere.
Ora nel 2016 ho provato a chiedere un primo appuntamento alla psicoterapeuta del SAT perché la mia decisione di cambiare sesso è definitiva. Purtroppo però mi ha risposto che devo rivolgermi al mio centro di salute mentale perché sono seguita da loro. La psichiatra che mi segue ha cambiato la sua diagnosi e riconosce la mia disforia di genere, ma anche, ad oggi, un disturbo di personalità paranoide che io ritengo in remissione.
Ho intenzione di chiedere la revisione dell'invalidità.
Io vedo tutto bloccato dal mio passato e non so cosa fare per iniziare il percorso che io ritengo un'esigenza.
Nel 2009 la mia psichiatra ha formulato la diagnosi di schizofrenia paranoide, ma io non soffrivo né di allucinazione né di deliri. La mia situazione iniziale era caratterizzata da mutacismo e dalla paura della gente. Ho fatto richiesta per l'invalidità civile e mi è stata data con l'80%.
Ho avuto anche 2 ricoveri ospedalieri, un TSO per autolesionismo e uno successivo in cui io stessa volontariamente mi sono fatta ricoverare per abuso occasionale di alcool ma non è stato ritenuto TSO. Questo è avvenuto tra il 2009 e il 2012.
Dal 2012 la mia vita ha iniziato ad andare in salita, miglioramenti graduali e continui ed ho seguito un programma di inserimento psicosociale presso un centro diurno ad oggi terminato. Ho vinto le mie paure di affrontare il mondo e ho trovato dei lavori saltuari, l'ultimo dei quali è stata una supplenza di 6 mesi in una scuola primaria perché ho un diploma di istruzione magistrale conseguito nel 2001 che mi da l'abilitazione all'insegnamento.
Ho iniziato ad esprimere le mie perplessità sulla mia identità di genere al mio specialista dopo pochissimo tempo dall'inizio delle visite psichiatriche.
Nel 2013 ho provato a contattare un SAT per avere informazioni sulla transizione, ho continuato a rimanere in contatto con loro partecipando alle loro iniziative riguardanti la transizione e la disforia di genere.
Ora nel 2016 ho provato a chiedere un primo appuntamento alla psicoterapeuta del SAT perché la mia decisione di cambiare sesso è definitiva. Purtroppo però mi ha risposto che devo rivolgermi al mio centro di salute mentale perché sono seguita da loro. La psichiatra che mi segue ha cambiato la sua diagnosi e riconosce la mia disforia di genere, ma anche, ad oggi, un disturbo di personalità paranoide che io ritengo in remissione.
Ho intenzione di chiedere la revisione dell'invalidità.
Io vedo tutto bloccato dal mio passato e non so cosa fare per iniziare il percorso che io ritengo un'esigenza.
[#1]
Ovviamente è consigliabile ripostare la sua richiesta in area PSICHIATRIA e non Anatomia Patologica.
Tanti saluti
Tanti saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 09/07/2016.
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