Dubbi sulla terza dose del vaccino anti-covid
Un saluto ai dottori dello staff e grazie come sempre per questo bel servizio che offrite.
Ho 40 anni, soffro di ipotiroidismo congenito, ben compensato con Levotiroxina.
Mi sono sottoposto alla prima dose di Pfizer il 29 giugno, e la seconda l'ho effettuata il 20 luglio.
Nessun sintomo grave per fortuna, un po' di affaticamento dopo la prima, e febbre che non ha mai raggiunt i 38, per un giorno, dopo la seconda.
Prima di sottopormi al vaccino ho fatto un sierologico per verificare se magari avessi preso il covid in forma asintomatica, ma non c'erano anticorpi, quindi deduco di no.
A due mesi dalla seconda, il 21 settembre, ho rifatto la ricerca di anticorpi e avevo 658 BAU.
Di sicuro ora si saranno abbassati, ma il punto è che, ancora non ho ben capito il ruolo di queste unità nell'efficacia del vaccino.
I tanti messaggi che ci arrivano da virologi attraverso i mass media mi mettono anche piu confusione.
Mi spiego meglio: da una parte sento virologi dire che, dopo diversi mesi dal vaccino, gli anticorpi si abbassano, per questa è necessaria una terza dose.
Dall'altra, sento altri scienziati che sostengono, o meglio, hanno sempre sostenuto, che il valore delle BAU non è indicativo dell'efficacia del vaccino (anche in chi ne ha sempre avuti pochi, subito dopo le dosi effettuate): questo perchè il vaccino conferisce anche una memoria immunitaria nei linfociti, che, qualora si venisse in contatto col virus, sarebbero capaci di riprodurre in poco tempo, gli anticorpi necessari, per combattere la malattia, anche se le "BAU" circolanti in quel momento son poche.
Vorrei capire chi ha ragione.
E vorrei anche capire, se, dopo essermi vaccinato con Pfizer, se dovrò sottopormi alla terza dose, se posso scegliere un altro vaccino, come ad esempio il Novavax a proteine ricombinanti (piu di vecchio stampo) che dovrebbe essere approvato a breve, e su cui ho sentito ottime recensioni...oppure dovrò continuare ad utilizzare Pfizer.
Ringraziando chiunque mi vorrà rispondere, vi porgo i miei più cari saluti.
Ho 40 anni, soffro di ipotiroidismo congenito, ben compensato con Levotiroxina.
Mi sono sottoposto alla prima dose di Pfizer il 29 giugno, e la seconda l'ho effettuata il 20 luglio.
Nessun sintomo grave per fortuna, un po' di affaticamento dopo la prima, e febbre che non ha mai raggiunt i 38, per un giorno, dopo la seconda.
Prima di sottopormi al vaccino ho fatto un sierologico per verificare se magari avessi preso il covid in forma asintomatica, ma non c'erano anticorpi, quindi deduco di no.
A due mesi dalla seconda, il 21 settembre, ho rifatto la ricerca di anticorpi e avevo 658 BAU.
Di sicuro ora si saranno abbassati, ma il punto è che, ancora non ho ben capito il ruolo di queste unità nell'efficacia del vaccino.
I tanti messaggi che ci arrivano da virologi attraverso i mass media mi mettono anche piu confusione.
Mi spiego meglio: da una parte sento virologi dire che, dopo diversi mesi dal vaccino, gli anticorpi si abbassano, per questa è necessaria una terza dose.
Dall'altra, sento altri scienziati che sostengono, o meglio, hanno sempre sostenuto, che il valore delle BAU non è indicativo dell'efficacia del vaccino (anche in chi ne ha sempre avuti pochi, subito dopo le dosi effettuate): questo perchè il vaccino conferisce anche una memoria immunitaria nei linfociti, che, qualora si venisse in contatto col virus, sarebbero capaci di riprodurre in poco tempo, gli anticorpi necessari, per combattere la malattia, anche se le "BAU" circolanti in quel momento son poche.
Vorrei capire chi ha ragione.
E vorrei anche capire, se, dopo essermi vaccinato con Pfizer, se dovrò sottopormi alla terza dose, se posso scegliere un altro vaccino, come ad esempio il Novavax a proteine ricombinanti (piu di vecchio stampo) che dovrebbe essere approvato a breve, e su cui ho sentito ottime recensioni...oppure dovrò continuare ad utilizzare Pfizer.
Ringraziando chiunque mi vorrà rispondere, vi porgo i miei più cari saluti.
[#2]
Utente
La ringrazio, dottor Bosoni, per la sua risposta.
Non posso parlar male di Pfizer, perchè, come dicevo, anche a livello di reazioni avverse, almeno nel mio caso sono state molto contenute.
Tuttavia, leggevo che il Novavax offra una protezione migliore (superiore all'80 %) anche contro le varianti, mentre, da dati israeliani che ha utilizzato solo Pfizer, la protezione dall'infezione era intorno al 66%, e quella dall'ospedalizzazione restava alta, superiore al 90.
Inoltre, ho anche sentito che chi ha fatto l'eterologa (ovvero la prima dose di AstraZeneca, e la seconda di un vaccino a mRNA), aveva anticorpi di molto maggiori a chi ha fatto entrambe le dosi di un solo vaccino.
Capisce bene, caro dottore, che di campane se ne sentono tante, in circostanze come questa pandemia.
Diciamo che, dulcis in fundo, essendo la tecnica usata da Novavax una tecnica consolidata (a proteine ricombinanti) in uso da almeno 30 anni, per quanto i vaccini a mRNA sono considerati sicuri, mi ispira sempre piu la strada vecchia della nuova.
Non posso parlar male di Pfizer, perchè, come dicevo, anche a livello di reazioni avverse, almeno nel mio caso sono state molto contenute.
Tuttavia, leggevo che il Novavax offra una protezione migliore (superiore all'80 %) anche contro le varianti, mentre, da dati israeliani che ha utilizzato solo Pfizer, la protezione dall'infezione era intorno al 66%, e quella dall'ospedalizzazione restava alta, superiore al 90.
Inoltre, ho anche sentito che chi ha fatto l'eterologa (ovvero la prima dose di AstraZeneca, e la seconda di un vaccino a mRNA), aveva anticorpi di molto maggiori a chi ha fatto entrambe le dosi di un solo vaccino.
Capisce bene, caro dottore, che di campane se ne sentono tante, in circostanze come questa pandemia.
Diciamo che, dulcis in fundo, essendo la tecnica usata da Novavax una tecnica consolidata (a proteine ricombinanti) in uso da almeno 30 anni, per quanto i vaccini a mRNA sono considerati sicuri, mi ispira sempre piu la strada vecchia della nuova.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4k visite dal 23/11/2021.
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