Ipogammaglobulinemia
Salve, mi chiamo Tatiana, sono una ragazza di 31 anni dializzata, ho già avuto un precedente trapianto renale, perso in seguito ad un rigetto umorale circa 5 anni fa e da allora sono di nuovo in trattamento dialitico, la mia domanda, che ultimamente sta diventando un problema per me molto pressante è, ho riscontrato dai controlli mensili che mi fanno in dialisi una ipogammaglobulinemia non importantissima, ma sempre presente in tutti i controlli, ho rivisto tutte le analisi da un anno a questa parte e ho notato una progressiva diminuzione delle gammaglobuline, è partita da 10, 9% e ad oggi è 9, 7%, come ripeto non è un abbassamento importante e sicuramente neanche repentino e credo altresì che nella mia situazione sia abbastanza facile poterlo riscontrare, ho fatto vari consulti per questo problema, tra cui visite ematologiche e da una di queste, la più recente diciamo ho ricevuto i seguenti risultati:
Lambda 94, 3 (8, 3-27, 0), kappa 92, 5 (6, 7-22, 4) , rapporto lambda /kappa 0, 98 (0, 31-1, 56) , immonoglobuline IgA 204 (87-474) , IgG 631 (681-1648) , IgM 41 (48-312) , reticolociti 12, 60 (22-139, 00) , -pari a 0, 4 (0, 5-2, 5) , questi sono gli esami alterati che volevo portare alla costra attenzione, segnalo inoltre una piastrinopenia, anche questa persistente ma non severa, parliamo di piastrine che sono scese al massimo a 50 mila e non hanno mai superato, da quando ci faccio caso le 140 mila, ovviamente sono anemica ma attualmente in terapia correttiva intradialidica e ora ho un emoglobina di 10, 19mg/dl, quindi buona... detto ciò io capirei se mi diceste che dopo tutto ciò e assurdo preoccuparsi della ipogammaglobulinemia e che probabilmente e più che giustificata, però ovviamente io mi preoccupo perchè stando in lista per un futuro trapianto e avendo scoperto questo problema relativamente da molto poco rispetto alla mia storia clinica che nasce praticamente con me, e non avendo avuto mai in passato, ne durante l’adolescenza, ne durante la mia prima esperienza in dialisi, ne durante i primi periodi del trapianto, ma solo verso la fine del mio precedente trapianto (la piastrinopenia, no la ipogammaglobulinemia), anche in seguito (probabilmente non centra nulla) alla terapia fatta di retuximab e plasmaferesi per cercare di contrastare il rigetto, fatta per tre volte in circa 8 anni di trapianto, e ovviamente gli immunosoppressori e aziatropina, presa sempre durante il trapianto (ma sospesa subito dopo la prima comparsa di piastrinopenia e non la faccio più ormai da almeno 7 anni.
Detto ciò ho due domande, la prima tutta questa situazione può essere sicuramente e solo riconducibile alla mia patologia oppure potrebbe esserci altro e due potrebbe essere questa una controindicazione per il prossimo trapianto?
In ultimo ho anche un infiammazione cronica intestinale sopraggiunta sempre negli ultimi 2 anni circa e provo sempre una forte sensazione di indolenzimento o intorpidimento muscolare, non so se centra qualcosa, vi ringrazio in anticipo per la risposta.
Lambda 94, 3 (8, 3-27, 0), kappa 92, 5 (6, 7-22, 4) , rapporto lambda /kappa 0, 98 (0, 31-1, 56) , immonoglobuline IgA 204 (87-474) , IgG 631 (681-1648) , IgM 41 (48-312) , reticolociti 12, 60 (22-139, 00) , -pari a 0, 4 (0, 5-2, 5) , questi sono gli esami alterati che volevo portare alla costra attenzione, segnalo inoltre una piastrinopenia, anche questa persistente ma non severa, parliamo di piastrine che sono scese al massimo a 50 mila e non hanno mai superato, da quando ci faccio caso le 140 mila, ovviamente sono anemica ma attualmente in terapia correttiva intradialidica e ora ho un emoglobina di 10, 19mg/dl, quindi buona... detto ciò io capirei se mi diceste che dopo tutto ciò e assurdo preoccuparsi della ipogammaglobulinemia e che probabilmente e più che giustificata, però ovviamente io mi preoccupo perchè stando in lista per un futuro trapianto e avendo scoperto questo problema relativamente da molto poco rispetto alla mia storia clinica che nasce praticamente con me, e non avendo avuto mai in passato, ne durante l’adolescenza, ne durante la mia prima esperienza in dialisi, ne durante i primi periodi del trapianto, ma solo verso la fine del mio precedente trapianto (la piastrinopenia, no la ipogammaglobulinemia), anche in seguito (probabilmente non centra nulla) alla terapia fatta di retuximab e plasmaferesi per cercare di contrastare il rigetto, fatta per tre volte in circa 8 anni di trapianto, e ovviamente gli immunosoppressori e aziatropina, presa sempre durante il trapianto (ma sospesa subito dopo la prima comparsa di piastrinopenia e non la faccio più ormai da almeno 7 anni.
Detto ciò ho due domande, la prima tutta questa situazione può essere sicuramente e solo riconducibile alla mia patologia oppure potrebbe esserci altro e due potrebbe essere questa una controindicazione per il prossimo trapianto?
In ultimo ho anche un infiammazione cronica intestinale sopraggiunta sempre negli ultimi 2 anni circa e provo sempre una forte sensazione di indolenzimento o intorpidimento muscolare, non so se centra qualcosa, vi ringrazio in anticipo per la risposta.
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Nel suo caso di dializzata, una qualche anomalia negli esami si riscontra normalmente e aumenta o cala a seconda dei momenti. Comunque i valori si discostano di poco dalla norma. Inoltre la terapia immunosopressiva fatta negli anni possono aver contribuito ad un' alterata funzione degli organi preposti. Per quel che interessa per il prossimo trapianto non dovrebbero creare problemi. Comunque senta il parere dei nefrologi che l' hanno in cura che sono specializzati più di me in questo settore.
Dr. Claudio Bosoni
[#2]
Utente
Grazie dottore è stato molto esplicativo e devo dire che ciò che mi premeva di più ovviamente era sapere se ci potevano essere peoblemi per il futuro trapianto essendo io abbastanza giovane, la ringrazio ,seguirò il suo consiglio ne parlerò anche con i nefrologi e con chi dovrà eseguire il prossimo trapianto, volevo solo chiederle un’ultima cosa , in questo ultimo anno ho notato anche una maggiore frequenza di infezioni alle vie urinarie(anche se non sarebbe totalmente corretto dire così perchè in realtà io non urino ,non avendo reni,perchè ho dovuto togliere anche il rene trapiantato perchè si era infettato gravemente e mi causava parecchi problemi,ed i miei reni nativi uno è stato embolizzato a causa della ipertensione e l’altro si è totalmente necrotizzato dopo un intervento di neuroblastoma scoperto all’età di tre mesi ,e operato dopo cicli di chemio quando avevo un’anno. Però dicevo ho tutti i sintomi di cistiti , e quelle poche gocce di urina che faccio ,che a detta dei medici dovrebbe essere trasudo vescicale e non urina vera e propria, sono sangue , sento come una pesantezza al basso ventre e quando ho questa sorta di stimolo urinario vado e faccio gocce di sangue, e questo mi è capitato almeno una trentina di volte se non di più nell’ultimo anno,cosa che mi capitava anche in passato ma molto più raramente,tipo due volte l’anno al massimo, quindi la mia domanda è può essere collegato,più che all’ipogammaglobulinemia ,ad una maggiore possibilità di contrarre infezioni dato proprio da questo problema? E ci sono invece esami che potrei fare aggiuntivi secondo lei per il problema dell’ipogammaglobulinemia appunto, o si sentirebbe di dirmi semplicemente dintenerla sotto controllo e parlarne appunto con i nefrologi? Grazie in anticipo e scusi per le tante richieste.
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Lì c'è sicuramente una infezione del tipo cistite emorragica, anche abbastanza seria.
Lo dimostra il peso al basso ventre, lo stimolo a urinare, che non dovrebbe esserci e la perdita di qualche goccia di sangue. Per risolvere alla radice il problema dovrebbe fare un ciclo di antibiotici per l'apparato urinario, anche se la dialisi ne ridurrà un pò l' effetto. Ma vale la pena di provare. Altro mezzo sarebbe l' instillazione di antibiotico in vescica. Ma non ha la stessa efficacia.
Lo dimostra il peso al basso ventre, lo stimolo a urinare, che non dovrebbe esserci e la perdita di qualche goccia di sangue. Per risolvere alla radice il problema dovrebbe fare un ciclo di antibiotici per l'apparato urinario, anche se la dialisi ne ridurrà un pò l' effetto. Ma vale la pena di provare. Altro mezzo sarebbe l' instillazione di antibiotico in vescica. Ma non ha la stessa efficacia.
[#4]
Utente
La ringrazio dottore veramente tanto,allora il punto è questo,il ciclo.di antibiotici sarebbe inutile perchè purtroppo non avendo i reni e non urinando non srriverebbe in vescica sove dovrebbe arrivare perchè dovrbbe arrivarci credo,attraverso l'urina ma questo non puó accadere nel mio caso purtroppo... mentre la seconda cosa che ha detto ,con un antibiotico che arrivi direttamente in vescica ,magari attraverso catetere potrebbe essere la soluzione,seppur con il rischio di espandere ulteriolmente l'infezione a causa del passaggio del catetere nell'uretra,ed effettivamente ci avevo pensato anche io, ne discuteró con un urologo eventualmente ,credo che possa indirizzarmi per questo problema... la ringrazio ancora dottore per la disponibilitá ,cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.4k visite dal 22/03/2021.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.