Prurito intermittente, ansia
Gentili Dottori,
spero di non disturbarvi con la mia richiesta di consulto, ma da brava ipocondriaca (in cura da una psicoterapeuta) sento il bisogno di una rassicurazione.
L'anno scorso (Feb.
2020) ho notato la presenza di una serie di piccoli linfonodi ingrossati a metà del collo (mi dicono laterocervicali) e, dopo una serie di esami a seguito del lockdown, ho scoperto di aver contratto la mononucleosi, senza febbre ma con dolori generalizzati, emicranie e rash cutanei.
Da maggio ho iniziato a tenere sotto controllo questi linfonodi, da ultimo il mese scorso, quando ho fatto una visita endocrinologica a causa di minime oscillazioni degli anticorpi tiroidei che avevano fatto sospettare al mio medico di base una Tiroidite di Hashimoto in fase iniziale (che l'endocrinologa ha fortunatamente escluso).
In questa sede, la Dottoressa ha attestato nuovamente l'assoluta normalità dei linfonodi, a sua detta benigni sebbene ancora gonfi (pur sotto i 10 mm).
Ho però iniziato a soffrire, a seguito di una dieta che un nutrizionista mi ha consigliato di seguire per sgonfiarmi, di un prurito intermittente diffuso su tutto il corpo, anche se prevalentemente nella regione inferiore del corpo (schiena, fianchi, gambe).
Essendo un'ipocondriaca conclamata, ho subito pensato al peggio (vedi linfoma e leucemie), sebbene le mie analisi del sangue fossero tutto sommato buone (salvo una leggerissima alterazione dei monociti e del tempo di protrombina, delle variazioni a detta del mio medico irrisorie e anch'esse assolutamente benigne).
Questo fine settimana ho mangiato parecchio condito poichè sono tornata in famiglia e mi hanno "ingozzato", difatti sono stata anche male di stomaco ed intestino perchè ormai disabituata a mangiare disordinato.
Con il mangiare disordinato si è ripresentato il prurito che, unito a fattori a mio avviso tipici della somatizzazione (più penso al peggio, peggio mi prude tutto), non mi sta facendo chiudere occhio e tirare il fiato.
Specifico inoltre che sono stata, la settimana scorsa, dalla mia dermatologa per epiluminescenza, e la Dottoressa ha escluso dei problemi evidenti e ha imputato tutto a una somatizzazione unita a probabili allergie (a tessuti, detergenti, etc).
Il prurito è infatti a volte accompagnato da piccoli pallini, non ponfi, non accompagnati da secrezioni, non sempre.
Arrivo al dunque: sono normopeso, non sono certamente un'atleta ma cerco di muovermi quando possibile anche se ho tempi stretti (sono una Dottoranda), gli esami sono buoni, ho allergie che però mi hanno sempre scatenato riniti (polveri e pollini), mi fu diagnosticato tre anni fa lipedema, non ho problemi di sorta ulteriori a questi.
Come posso procedere per far placare questo sintomo così fastidioso?
Ci sono degli specifici esami allergologici che posso prenotare per poter escludere eventualmente ciò che mi causa il sintomo?
Purtroppo navigo in un mare magnum di informazioni e vorrei tanto avere chiarezza.
Vi auguro una buona giornata
spero di non disturbarvi con la mia richiesta di consulto, ma da brava ipocondriaca (in cura da una psicoterapeuta) sento il bisogno di una rassicurazione.
L'anno scorso (Feb.
2020) ho notato la presenza di una serie di piccoli linfonodi ingrossati a metà del collo (mi dicono laterocervicali) e, dopo una serie di esami a seguito del lockdown, ho scoperto di aver contratto la mononucleosi, senza febbre ma con dolori generalizzati, emicranie e rash cutanei.
Da maggio ho iniziato a tenere sotto controllo questi linfonodi, da ultimo il mese scorso, quando ho fatto una visita endocrinologica a causa di minime oscillazioni degli anticorpi tiroidei che avevano fatto sospettare al mio medico di base una Tiroidite di Hashimoto in fase iniziale (che l'endocrinologa ha fortunatamente escluso).
In questa sede, la Dottoressa ha attestato nuovamente l'assoluta normalità dei linfonodi, a sua detta benigni sebbene ancora gonfi (pur sotto i 10 mm).
Ho però iniziato a soffrire, a seguito di una dieta che un nutrizionista mi ha consigliato di seguire per sgonfiarmi, di un prurito intermittente diffuso su tutto il corpo, anche se prevalentemente nella regione inferiore del corpo (schiena, fianchi, gambe).
Essendo un'ipocondriaca conclamata, ho subito pensato al peggio (vedi linfoma e leucemie), sebbene le mie analisi del sangue fossero tutto sommato buone (salvo una leggerissima alterazione dei monociti e del tempo di protrombina, delle variazioni a detta del mio medico irrisorie e anch'esse assolutamente benigne).
Questo fine settimana ho mangiato parecchio condito poichè sono tornata in famiglia e mi hanno "ingozzato", difatti sono stata anche male di stomaco ed intestino perchè ormai disabituata a mangiare disordinato.
Con il mangiare disordinato si è ripresentato il prurito che, unito a fattori a mio avviso tipici della somatizzazione (più penso al peggio, peggio mi prude tutto), non mi sta facendo chiudere occhio e tirare il fiato.
Specifico inoltre che sono stata, la settimana scorsa, dalla mia dermatologa per epiluminescenza, e la Dottoressa ha escluso dei problemi evidenti e ha imputato tutto a una somatizzazione unita a probabili allergie (a tessuti, detergenti, etc).
Il prurito è infatti a volte accompagnato da piccoli pallini, non ponfi, non accompagnati da secrezioni, non sempre.
Arrivo al dunque: sono normopeso, non sono certamente un'atleta ma cerco di muovermi quando possibile anche se ho tempi stretti (sono una Dottoranda), gli esami sono buoni, ho allergie che però mi hanno sempre scatenato riniti (polveri e pollini), mi fu diagnosticato tre anni fa lipedema, non ho problemi di sorta ulteriori a questi.
Come posso procedere per far placare questo sintomo così fastidioso?
Ci sono degli specifici esami allergologici che posso prenotare per poter escludere eventualmente ciò che mi causa il sintomo?
Purtroppo navigo in un mare magnum di informazioni e vorrei tanto avere chiarezza.
Vi auguro una buona giornata
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Lei non mi riferisce se abbia già fatto test allergologici. Comunque io direi di rifarli: il PRICK TEST per allergeni stagionali e perenni, il RAST per alimenti, il PATCH per allergeni da contatto. Ora deve essere lei a cercare di stabilire quali sostanze pensa che le possano dare prurito a contatto con la cute, per sottoporle al PATCH.
Dr. Claudio Bosoni
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4k visite dal 15/02/2021.
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