Bruciore e nausea da agenti inalanti... allergia o reazione immunologica?
Egregi dottori,
Da circa un anno, in concomitanza con un cambio di ufficio, ho iniziato ad avvertire dei forti fastidi alle vie respiratorie, all'inizio bruciore unito a tosse continua, col passare del tempo divenuto un costante senso di infiammazione a livello toracico e della gola.
Il problema è iniziato a gennaio 2020, si è attenuato nel periodo estivo e si è ripresentato all'inizio della.
stagione invernale, proprio in concomitanza con l'accensione dei termoconvettori ad aria presenti in ufficio.
Questo dettaglio mi ha fatto pensare che il problema possa legato ad un'aria malsana che potrebbe fuoriuscire dai termoconvettori, sicuramente sporchi e mai manutenuti.
Ho fatto un sacco di analisi per capire se potevo essere allergico a qualcosa, ma il prick test era negativo, il test alla metacolina pure, la spirometria con valori ottimi.
Il referto della rx toracica dice: lieve accentuazione della trama polmonare, le IgE sono a 16 e l'emocromo è nella norma.
Adesso sono lontano dall'ufficio da circa un mese, i sintomi che avvertivo non sono però regrediti, e mi capita spesso di avvertire un fastidio polmonare, con tosse secca e sensazione di irritazione a livello toracico che perdura anche per più giorni...noto che ciò accade quando mi capita di respirare vicino a veicoli che emettono gas di scarico oppure dopo passeggiate in presenza di nebbia, o dopo aver respirato per breve tempo gli odori dei comuni prodotti pulenti.
La sensazione è quella di un apparato respiratorio divenuto molto sensibile a determinati fattori esterni.
La pneumologa che mi segue ritiene che gli esami supportano l’ipotesi di ipereattivita’ bronchiale, anche se con metacolina negativa.
Mi ha quindi consigliato una terapia con b2 e steroide inalatorio per un mese, cosa che sto regolarmente facendo da 20 GG senza però avere alcun risultato.
Ho consultato un secondo pneumologo, il quale ha ipotizzato che il problema potrebbe essere di competenza dell'immunologo/allergologo, una volta accertato che gli esami sui polmoni sono tutti nella norma.
Vi chiedo pertanto se esistono degli esami per rilevare eventuali forme di reazioni immunologiche o allergiche non individuabili da quelli già effettuati.
Grazie per l'aiuto.
Da circa un anno, in concomitanza con un cambio di ufficio, ho iniziato ad avvertire dei forti fastidi alle vie respiratorie, all'inizio bruciore unito a tosse continua, col passare del tempo divenuto un costante senso di infiammazione a livello toracico e della gola.
Il problema è iniziato a gennaio 2020, si è attenuato nel periodo estivo e si è ripresentato all'inizio della.
stagione invernale, proprio in concomitanza con l'accensione dei termoconvettori ad aria presenti in ufficio.
Questo dettaglio mi ha fatto pensare che il problema possa legato ad un'aria malsana che potrebbe fuoriuscire dai termoconvettori, sicuramente sporchi e mai manutenuti.
Ho fatto un sacco di analisi per capire se potevo essere allergico a qualcosa, ma il prick test era negativo, il test alla metacolina pure, la spirometria con valori ottimi.
Il referto della rx toracica dice: lieve accentuazione della trama polmonare, le IgE sono a 16 e l'emocromo è nella norma.
Adesso sono lontano dall'ufficio da circa un mese, i sintomi che avvertivo non sono però regrediti, e mi capita spesso di avvertire un fastidio polmonare, con tosse secca e sensazione di irritazione a livello toracico che perdura anche per più giorni...noto che ciò accade quando mi capita di respirare vicino a veicoli che emettono gas di scarico oppure dopo passeggiate in presenza di nebbia, o dopo aver respirato per breve tempo gli odori dei comuni prodotti pulenti.
La sensazione è quella di un apparato respiratorio divenuto molto sensibile a determinati fattori esterni.
La pneumologa che mi segue ritiene che gli esami supportano l’ipotesi di ipereattivita’ bronchiale, anche se con metacolina negativa.
Mi ha quindi consigliato una terapia con b2 e steroide inalatorio per un mese, cosa che sto regolarmente facendo da 20 GG senza però avere alcun risultato.
Ho consultato un secondo pneumologo, il quale ha ipotizzato che il problema potrebbe essere di competenza dell'immunologo/allergologo, una volta accertato che gli esami sui polmoni sono tutti nella norma.
Vi chiedo pertanto se esistono degli esami per rilevare eventuali forme di reazioni immunologiche o allergiche non individuabili da quelli già effettuati.
Grazie per l'aiuto.
[#1]
Leggendo la sua storia clinica, ed esaminando bene i suoi particolari disturbi, forse sfuggiti ad altri, per me la diagnosi è: Reflusso gastro-esofageo-faringo-laringeo, provocato dall' acido cloridrico prodotto dallo stomaco che va ad infiammare tutto il tubo digerente, e favorendo l' ipersensibilità alle altre sostanze inalanti che lei ha elencato. Non esiste un' altra patologia che provochi questi sintomi. A me è capitato di vedere, un caso simile al suo, risolto con ottimi risultati, e con la stessa terapia che vorrei dare a lei. Pertanto le consiglierei di prendere: Esopral 40 mg 1 cpr mattino e 1 alla sera prima dei pasti. Geffer 1 bust. mattino e 1 alla sera dopo i pasti. Il tutto per almeno 40 giorni. Poi ci sentiamo quando vuole. Saluti.
Dr. Claudio Bosoni
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 23/12/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Allergia
L'allergia è una reazione immunitaria eccessiva di fronte a una sostanza (allergene) innocua per molti. Gli allergeni più frequenti e le forme di allergie.