Uso azatioprina
Salve, si pensava a colite ulcerosa o chron, ma è stato diagnosticato verosilmente malattia di behcet.
ho iniziato la cura di azatioprina.Mi sono ricordato di aver sentito dire che chi si cura con immonosoppressori, poi muore di cancro.
Le chiedo se ci sono statistiche in merito,eventualmente quale tipo di cancro e dopo quanto tempo attacca da quando si usa l'immonosoppressore.
Grazie mille
ho iniziato la cura di azatioprina.Mi sono ricordato di aver sentito dire che chi si cura con immonosoppressori, poi muore di cancro.
Le chiedo se ci sono statistiche in merito,eventualmente quale tipo di cancro e dopo quanto tempo attacca da quando si usa l'immonosoppressore.
Grazie mille
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
La sua formulazione del problema e' cosi' perentoria da apparire francamente rozza. magari in medicina fosse tutto cosi' all'indicativo! Se il cancro attacca dopo 20 anni, uno a diciannove anni stacca la medcina, e lo frega.
In generale, e altrettanto perentoriamente, l'azatioprina fa bene, funziona ed e' tollerata per moltissimi anni. Poi pero' si devono andare a vedere due cose, la malattia sottostante e il dosaggio a cui viene data. Esistono lavori le sui conclusioni sono sparpagliate, in funzione di queste due variabili.
Riassumendo e banalizzando, esiste un modesto rischio di aplasia midollare dose-proporzionale. Esiste un possibile maggior richio di linfomi. Esiste un maggior rischio di neoplasia solida, non quantificabile. Alcune fonti (medline e' amico) lo indicano come in 3-5 volte superiore al rischio senza farmaco.
Se una neoplasia ha una probabilita' di insorgere di, es., 1 su 10.000 casi/anno, diventa di 3-5 casi/anno.
Metta in due sacchetti 10.000 palline palline bianche e in un sacchetto 1, nell'altro 5 palline nere. Tutti gli anni estragga una biglia da cadauno dei due sacchetti. Queste sono le sue diverse probabilita' di ammalarsi.
In generale, e altrettanto perentoriamente, l'azatioprina fa bene, funziona ed e' tollerata per moltissimi anni. Poi pero' si devono andare a vedere due cose, la malattia sottostante e il dosaggio a cui viene data. Esistono lavori le sui conclusioni sono sparpagliate, in funzione di queste due variabili.
Riassumendo e banalizzando, esiste un modesto rischio di aplasia midollare dose-proporzionale. Esiste un possibile maggior richio di linfomi. Esiste un maggior rischio di neoplasia solida, non quantificabile. Alcune fonti (medline e' amico) lo indicano come in 3-5 volte superiore al rischio senza farmaco.
Se una neoplasia ha una probabilita' di insorgere di, es., 1 su 10.000 casi/anno, diventa di 3-5 casi/anno.
Metta in due sacchetti 10.000 palline palline bianche e in un sacchetto 1, nell'altro 5 palline nere. Tutti gli anni estragga una biglia da cadauno dei due sacchetti. Queste sono le sue diverse probabilita' di ammalarsi.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 12/02/2009.
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