Fobia dello shock anafilattico
Buongiorno
Ho 32 anni e da 15 soffro di ansia, panico e depressione. Sono in cura con antidepressivo da anni ma ora convivo con la fobia di essere allergica a qualcosa di alimentare. Questo perche spesso gli attacchi di panico mi vengono appena mangiato. Inizio a sentire gonfiore al livello della gola, pizzicore, tremore, tachicardia e mancanza di aria, perdo il controllo di mestessa.
Ora, vorrei chiedere e' possibile diventare allergici a qualcosa in eta' adulta anche se si e' sempre mangiato?
E perche ho collegato l ansia a questa fobia?
Scusate ma sono abbastanza disperata.
Ho 32 anni e da 15 soffro di ansia, panico e depressione. Sono in cura con antidepressivo da anni ma ora convivo con la fobia di essere allergica a qualcosa di alimentare. Questo perche spesso gli attacchi di panico mi vengono appena mangiato. Inizio a sentire gonfiore al livello della gola, pizzicore, tremore, tachicardia e mancanza di aria, perdo il controllo di mestessa.
Ora, vorrei chiedere e' possibile diventare allergici a qualcosa in eta' adulta anche se si e' sempre mangiato?
E perche ho collegato l ansia a questa fobia?
Scusate ma sono abbastanza disperata.
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Gentile signora, mi perdoni se rispondo da psichiatra, ma correttamente lei titola la sua richiesta "fobia", che vuol dire paura eccessiva e non giustificata.
Per quanto riguarda la terapia che sta facendo da tanti anni, se ha ancora l'ansia così elevata le consiglierei di consultare lo psichiatra perché la terapia va rivista periodicamente.
Il momento del pasto dev'essere per lei un incubo, non è accettabile stare così male. I disturbi fisici fanno parte dell'effetto nocebo: se siamo convinti che un cibo o una medicina ci fanno stare male è frequente che avvertiamo sintomi dopo averlo ingerito.
Sarebbe utile anche un trattamento psicoterapico cognitivo da associare alla farmacoterapia, perché il suo disturbo è cronico da anni.
Per quanto riguarda la terapia che sta facendo da tanti anni, se ha ancora l'ansia così elevata le consiglierei di consultare lo psichiatra perché la terapia va rivista periodicamente.
Il momento del pasto dev'essere per lei un incubo, non è accettabile stare così male. I disturbi fisici fanno parte dell'effetto nocebo: se siamo convinti che un cibo o una medicina ci fanno stare male è frequente che avvertiamo sintomi dopo averlo ingerito.
Sarebbe utile anche un trattamento psicoterapico cognitivo da associare alla farmacoterapia, perché il suo disturbo è cronico da anni.
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 12/02/2018.
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