Sensibilità al glutine
Buonasera,
mi è stata diagnosticata quattro mesi fa circa un' ipersensibilità al glutine, dopo aver escluso tramite analisi del sangue, gastroscopia e colonscopia sia un'intolleranza al grano che una celiachia. Sono tuttavia positiva al DQ2, e sia mia sorella che mia cugina sono celiache. Dalla gastroscopia si evidenziava un'irritazione dello stomaco, cardias ipotonico e una diffusa fragilità del viscere
Con l'alimentazione senza glutine tutti i sintomi che mi davano disturbo, quali nausea, diarrea alternata a stipsi, rash cutanei resistenti a cortisonici (assunti sotto prescrizione medica sia per via orale che per uso locale) e dolori addominali, sono scomparsi; tuttavia molti alimenti che prima assumevo quali mais (ad esclusione dell'amido), pesce (compresi crostacei e molluschi) e funghi, di cui ho dovuto interrompere l'assunzione circa dieci anni fa, (data che coincideva anche con i primi sintomi della sensibilità al glutine) a causa di un aggravarsi dei sintomi sopra descritti, continuano ad essere esclusi dall'alimentazione nonostante non risulti intollerante secondo le analisi ematiche da me effettuate nel corso degli anni. Vorrei sapere se può esserci una correlazione tra la sensibilità al glutine e il fatto che alimenti che prima assumevo con regolarità ora mi sono preclusi, nonostante periodicamente provi a reintrodurli in quantità minime senza risultati apprezzabili.
Inoltre vorrei sapere se la sensibilità al glutine può considerarsi permanente o meno. Anche in questo caso dopo due mesi di dieta rigidamente senza glutine ho provato a reintrodurlo in piccole dosi e ho notato che se 200 ml di birra chiara possono essere assunti saltuariamente senza che riscontri una sintomatologia dolorosa (ho provato ad assumere le stesse dosi della stessa bevanda per tre giorni e si è ripresentato il rash cutaneo), ciò non accade se assumo 30 g di pane, in quanto si ripresentano tutti i sintomi come se non avessi mai escluso il glutine dalla mia alimentazione. E' necessario aspettare più tempo prima di provare un'eventuale reintroduzione degli alimenti contenti il glutine o devo astenermi in modo permanente pur non essendo celiaca?
Vi ringrazio per l'attenzione.
mi è stata diagnosticata quattro mesi fa circa un' ipersensibilità al glutine, dopo aver escluso tramite analisi del sangue, gastroscopia e colonscopia sia un'intolleranza al grano che una celiachia. Sono tuttavia positiva al DQ2, e sia mia sorella che mia cugina sono celiache. Dalla gastroscopia si evidenziava un'irritazione dello stomaco, cardias ipotonico e una diffusa fragilità del viscere
Con l'alimentazione senza glutine tutti i sintomi che mi davano disturbo, quali nausea, diarrea alternata a stipsi, rash cutanei resistenti a cortisonici (assunti sotto prescrizione medica sia per via orale che per uso locale) e dolori addominali, sono scomparsi; tuttavia molti alimenti che prima assumevo quali mais (ad esclusione dell'amido), pesce (compresi crostacei e molluschi) e funghi, di cui ho dovuto interrompere l'assunzione circa dieci anni fa, (data che coincideva anche con i primi sintomi della sensibilità al glutine) a causa di un aggravarsi dei sintomi sopra descritti, continuano ad essere esclusi dall'alimentazione nonostante non risulti intollerante secondo le analisi ematiche da me effettuate nel corso degli anni. Vorrei sapere se può esserci una correlazione tra la sensibilità al glutine e il fatto che alimenti che prima assumevo con regolarità ora mi sono preclusi, nonostante periodicamente provi a reintrodurli in quantità minime senza risultati apprezzabili.
Inoltre vorrei sapere se la sensibilità al glutine può considerarsi permanente o meno. Anche in questo caso dopo due mesi di dieta rigidamente senza glutine ho provato a reintrodurlo in piccole dosi e ho notato che se 200 ml di birra chiara possono essere assunti saltuariamente senza che riscontri una sintomatologia dolorosa (ho provato ad assumere le stesse dosi della stessa bevanda per tre giorni e si è ripresentato il rash cutaneo), ciò non accade se assumo 30 g di pane, in quanto si ripresentano tutti i sintomi come se non avessi mai escluso il glutine dalla mia alimentazione. E' necessario aspettare più tempo prima di provare un'eventuale reintroduzione degli alimenti contenti il glutine o devo astenermi in modo permanente pur non essendo celiaca?
Vi ringrazio per l'attenzione.
[#1]
Gentile utente,
l'ipersensibilità al glutine è una entità clinica di cui ci si è resi conto di recente, ciononostante alcune cose appaiono chiare:
1) siete dei pazienti non allergici al glutine, nè celiaci
2) rispondete alla dieta priva di glutine
Il periodo di sospensione dell'alimento può durare anche 6 mesi 1 anno, poi bisogna ritentare la reintroduzione e rifare gli antitransglutaminasi, perchè il mal di pancia ci stà anche per una sola sensibilità al glutine, ma la dermatite, soprattutto se Herpetiforme, mi fa propendere per una celiachia franca non ancora diagnosticata (falso negativo), soprattutto perchè positivo il DQ2 e la stretta familiarità. Per quanto riguarda gli altri alimenti si tratta probabilmente di altro, per esempio di reflusso gastroesofageo per la beanza del cardias soprattuto per cibi difficili da digerire come il pesce o i crostacei, o maldigestione del trealosio per quanto riguarda i funghi.
l'ipersensibilità al glutine è una entità clinica di cui ci si è resi conto di recente, ciononostante alcune cose appaiono chiare:
1) siete dei pazienti non allergici al glutine, nè celiaci
2) rispondete alla dieta priva di glutine
Il periodo di sospensione dell'alimento può durare anche 6 mesi 1 anno, poi bisogna ritentare la reintroduzione e rifare gli antitransglutaminasi, perchè il mal di pancia ci stà anche per una sola sensibilità al glutine, ma la dermatite, soprattutto se Herpetiforme, mi fa propendere per una celiachia franca non ancora diagnosticata (falso negativo), soprattutto perchè positivo il DQ2 e la stretta familiarità. Per quanto riguarda gli altri alimenti si tratta probabilmente di altro, per esempio di reflusso gastroesofageo per la beanza del cardias soprattuto per cibi difficili da digerire come il pesce o i crostacei, o maldigestione del trealosio per quanto riguarda i funghi.
Dr. Paolo Fancello specialista in allergologia ed immunologia clinica
[#2]
Utente
Gentile Dottore, la ringrazio innanzi tutto per la risposta.
Tuttavia resto perplessa: negli ultimi anni ho ripetuto le antitransglutaminasi e sono sempre risultate negative, tant'è che non avrei pensato mai che potesse essere il glutine il mio problema (un gastroenterologo addirittura ipotizzò un possibile morbo di Crohn, visto che in passato ci sono stati dei fenomeni di enterorraggia ad intervalli più o meno frequenti). Eventualmente come ci si deve comportare in caso di falso negativo? Ed inoltre è normale un aumento di peso di quasi 5 kg senza variazioni per quello che riguarda l'alimentazione (a parte l'esclusione del glutine) e l'attività fisica?
Ovviamente sono contenta di non stare più male e di avere una vita senza dubbio più serena rispetto ad avere dolori tutti i giorni, ma vorrei capire bene come muovermi.
Tuttavia resto perplessa: negli ultimi anni ho ripetuto le antitransglutaminasi e sono sempre risultate negative, tant'è che non avrei pensato mai che potesse essere il glutine il mio problema (un gastroenterologo addirittura ipotizzò un possibile morbo di Crohn, visto che in passato ci sono stati dei fenomeni di enterorraggia ad intervalli più o meno frequenti). Eventualmente come ci si deve comportare in caso di falso negativo? Ed inoltre è normale un aumento di peso di quasi 5 kg senza variazioni per quello che riguarda l'alimentazione (a parte l'esclusione del glutine) e l'attività fisica?
Ovviamente sono contenta di non stare più male e di avere una vita senza dubbio più serena rispetto ad avere dolori tutti i giorni, ma vorrei capire bene come muovermi.
[#3]
Gentile utente
I falsi negativi nella celiachia sono frequenti, comunque fino a prova contraria Lei per ora non lo è, ha un ipersensibilità non aergica e non celiaca al glutine ed ha un rischio elevato di diventare celiaca (HLA DQ2 positivo, famialiarita). L'aumento di peso scusi non so spiegarlo così, ma si aumenta di peso quando si introducono più calorie e si consuma di meno. Quindi deve continuare con la dieta e tentare delle reintroduzioni come consigliato, non C' e ' altro da fare.
I falsi negativi nella celiachia sono frequenti, comunque fino a prova contraria Lei per ora non lo è, ha un ipersensibilità non aergica e non celiaca al glutine ed ha un rischio elevato di diventare celiaca (HLA DQ2 positivo, famialiarita). L'aumento di peso scusi non so spiegarlo così, ma si aumenta di peso quando si introducono più calorie e si consuma di meno. Quindi deve continuare con la dieta e tentare delle reintroduzioni come consigliato, non C' e ' altro da fare.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.9k visite dal 29/01/2015.
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Approfondimento su Celiachia
Cos'è la celiachia e come si manifesta? Caratteristiche della malattia celiaca in adulti e bambini, esami da fare e consigli di alimentazione senza glutine.