Prurito diffuso e persistente e gonfiori

Gentilissimi Dottori

Vorrei richiedere un Vostro parere circa la condizione di mio padre, 66 anni, che da circa 10 anni soffre di un prurito diffuso su tutto il corpo e non associato a segni sulla pelle (rossori, pustole o altro). Questo che è un disagio notevole, poichè la sensazione di prurito è tale da potergli provocare anche nervosismo, irritibailità, fino anche a non poter dormire la notte.

Talvolta compaiono poi dei gonfiori importanti delle labbra, delle mani oppure dei piedi o delle caviglie.

Fino ad ora, mio padre si è rivolto a un dermatologo, ad un allergologo pneumologo e ad un endocrinologo, poichè, nel corso dei vari iter diagnostici, è emersa una forma di funzionalità ridotta della tiroide che viene curata con Eutirox 125 (1 compressa al giorno, "riaggiustata" periodicamente dall'endocrinologo dopo aver visonato gli esami di controllo sugli ormoni tiroidei e "ago aspirato" della tiroide).

Ulteriormente, mio padre assume Telfast, che dovrebbe essere un antistaminico, che però no sortisce evidentemente nessun effetto, così come Zirtec, che viene assunto nei momenti di "picco" della sensazione di prurito, che però non fornisce alcun sollievo.

Gli esami che sono stati effettuati per verificare eventuali allergie o altre problematiche non hanno evidenziato problemi di allergie per inalazione, mentre sono risultati evidenti problemi legati al lattosio (di grado lieve-moderato) e legati ad intolleranze ad alimenti che possono presentare "Frequenti alterazioni prevalentemente di tipo rigonfiamento" (quest'ultimo risultato è stato evidenziato da test effettuati con metodo Cytotest modificato); naturalmente tali alimenti sono stati tassativamente eliminati dalla sua dieta e lo sono tuttora, tuttavi ai sintomi, prurito continuativo e comparsa di gonfiori, non sono scomparsi.

A parte questi, mio padre assume solo il fluidificante del sangue Ticlopidina, poichè tempo fa gli è stata diagnosticata una stenosi di uno dei vasi sanguigni a livello del collo.

Dopo questa lunga premessa, per la quale mi scuso, vorrei chiedere: è stata giusta la scelta degli specialisti consultati?
C'è qualche esame che può essere effettuato oltre a quelli fatti, cioè intolleranze alimentari, allergia agli inalanti, ormoni tiroidei, dosaggi degli Ig specifici?

Potete infine consigliarmi un centro per la diagnosi e la cura delle problematiche allergiche a cui ci si possa rivolgere? alcuni conoscenti mi hanno parlato di un centro rinomato a Padova ma non mi hanno saputo specificare si si tratti di una clinica universitaria, privata o di un servizio ospedaliero.

Ringrazio per l'attenzione dedicata alla mia lunga mail e per le preziose indicazioni che saprete fornirmi.

Cordialmente

Cristina
[#1]
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
La propensione alle manifestazioni orticarioidi (prurito e gonfiori cioe' "pomfi") puo' avere una causa precisa (sostanza specifica a cui lui e' allergico, con IgE elevate) oppure non avere causa, e allora non sappiamo se e' un allergene che non rientra nei pannelli diagnostici, oppure se e' uno squilibrio nel meccanismo di rilascio dei mediatori tipo l'istamina (ci sono persone a cui viene orticaria quando fanno la doccia, non possono essere allergici all'acqua, esitono quindi anche altri meccanismi legati all'iperreattivita' aspecifica).

In questi casi la terapia sintomatica antistaminica e' l'unica cosa sensata da fare, ma prima di dire che non fuzniona bisogna vedere se e' stata fatta a dosi piene ed efficaci. Prima di scartare una molecola, provarla a dosi maggiori. Puo' darsi che le dosi efficaci comportino sonnolenza, e quindi va cercata sperimentalmente la molecola meglio tollerata.

La terapia per la tuiroide e' condotta correttamente, modulando l'eutirox in base al TSH.

Il cytotest e' un test per le intolleranze scarsamente accreditato, le cui conclusioni vanno prese con scetticismo - lei stessa riferisce che avendo eliminato gli alimenti presunti colpevoli, non e' cambiato niente.

La ticlopidina non fluidifica il sangue ma impedisce alle piastrine di appicciare. Puo' dare effetti collaterali, ma in tal caso il paziente fa presto a correlare i disturbi al farmaco.

Sfortunatamente Padova e' lontana dalle mie conoscenze.

Cordiali saluti.




[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo Dott.Bianchi.

La ringrazio molto per la risposta così esauriente e chiara

Posso chiederLe, su spunto delle Sue indicazioni:

- quali sono i test più accreditati, o comunque di maggiore affidabilità o, perdoni il termine improprio, di maggior significato?

- quali potrebbero essere altre molecole da provare oltre a quella che già mio padre sta utilizzando tramite Telfast?

La ringrazio nuovamente, e con Lei anche MedicItalia.it.

Cordialmente

Cristina

[#3]
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Gentile Cristina, saro' invece reticente: noi qui possiamo commentare il suo post, evidenziando aspetti vari, ma non entrare nel merito della diagnosi (non abbiamo i dati e il paziente davanti) e tantomeno nel merito della terapia. Oltretutto, se lo facessimo e funzionasse, avremmo compiuto un vero atto medico, non sia mai che lo facciamo gratis! :-)

I test da fare dipendono dalle ipotesi diagnostiche che si formulano (dal breath test per il lattosio agli autanticorpi per la celiachia alla ricerca delle IgE specifiche per altre centinaia di candidati allergeni), ed essendo il babbo seguito da una squadra multispecialistica, questi test glieli diranno loro.

Io mi limito di dire il test da non fare, il cytotest, perche' non ha dignita' scientifica: ignori i suoi risultati ed ignori il medico che lo ha prescritto. Aggiungo che tutti i test sulle intolleranze alimentari (Vega test, biorisonanza, elettroagopuntura di VOLL e altre patacche assortite) sono esami che diagnosticano un concetto mai ben definito. Non mi dilungo oltre e cedo volentieri la parola a un dilettante intelligente (e' un ingegnere):

http://www.albanesi.it/Salute/intolleranze.htm

Per la terapia antistaminica si deve cercare la molecola nel gruppo degli antistaminici selettivi anti H1 di ultima generazione, quelli poco lipofili che entrano poco nel cervello.

Oltre allo zirtec (cetirizina) si pososno provare ad es. desloratadina o loratadina, ma anche restando al Telfast (fexofenadrina), prima di dire "questo qua non gli fa niente", chieda al medico prescrittore se se la sente di provare ad alzargli la dose.





[#4]
Utente
Utente
Gentilissimo Dott.Bianchi,

mi permetta allora di ringraziarLa per la Sua reticenza.

Naturalmente, appunto in mancanza di dati e presenza dell'interessato, non ci si aspetta, da una richiesta qui su MedicItalia, che non sia un commento, più di un consiglio o al più un suggerimento.

Cordialmente

Cristina

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