Allergie alimentari e shock anafilattico
Gentili Medici, scrivo per poter avere -se possibile- risposta su un dubbio che mi tormenta.
Premetto di essere una persona tremendamente ipocondriaca, e che le allergie alimentari rientrano tre le mie più grandi fobie.
La mia domanda è la seguente : lo shock anafilattico può accadere (indipendentemente da ciò che lo ha causato) solo se ciò con cui la persona è venuta a contatto rappresenta qualcosa di "nuovo" per il suo organismo?
Cerco di spiegarmi meglio: (esempio) se io bevo latte da sempre, (o un qualsiasi altro alimento che assumo regolarmente da sempre) , nonostante sappia che, nel corso della vita, si possano sviluppare diverse allergie e intolleranze, potrei mai andare incontro allo shock, nel caso mi riscoprissi, appunto, allergica, oppure, dato che l'alimento è stato da me assunto innumerevoli volte (praticamente ogni giorno) il pericolo di una reazione così grande non c'è?
Chiedo questo perché ieri sera, immediatamente dopo aver assaggiato della pizza cucinata in casa (preparata con il solito procedimenti ed i soliti ingredienti che assumo regolarmente da tantissimi anni; cucinata sermone dalla stessa persona) mi sono sentita stringere la gola, pizzicare il viso e sudare; per diverse ore ho avuto bruciore di stomaco e quella sensazione di "amaro in bocca" che mi capita ogni volta che non digerisco qualcosa.
Devo precisare due cose, però
1. Soffro di reflusso gastroesofageo da anni
2. Come ho già scritto, sono molto ipocondriaca, e mi allarmo immediatamente (spesso eccessivamente) per ogni mio minimo sintomo (come ieri sera, che, ogni tanto, facendo ricerche a proposito, sentivo la gola stringere proprio nel momento in cui leggevo cose che mi spaventavano).
Mi scuso per la mail eccessivamente lunga, ma spero in una vostra risposta, perché mi sono spaventata tanto.
Grazie dell'attenzione
Premetto di essere una persona tremendamente ipocondriaca, e che le allergie alimentari rientrano tre le mie più grandi fobie.
La mia domanda è la seguente : lo shock anafilattico può accadere (indipendentemente da ciò che lo ha causato) solo se ciò con cui la persona è venuta a contatto rappresenta qualcosa di "nuovo" per il suo organismo?
Cerco di spiegarmi meglio: (esempio) se io bevo latte da sempre, (o un qualsiasi altro alimento che assumo regolarmente da sempre) , nonostante sappia che, nel corso della vita, si possano sviluppare diverse allergie e intolleranze, potrei mai andare incontro allo shock, nel caso mi riscoprissi, appunto, allergica, oppure, dato che l'alimento è stato da me assunto innumerevoli volte (praticamente ogni giorno) il pericolo di una reazione così grande non c'è?
Chiedo questo perché ieri sera, immediatamente dopo aver assaggiato della pizza cucinata in casa (preparata con il solito procedimenti ed i soliti ingredienti che assumo regolarmente da tantissimi anni; cucinata sermone dalla stessa persona) mi sono sentita stringere la gola, pizzicare il viso e sudare; per diverse ore ho avuto bruciore di stomaco e quella sensazione di "amaro in bocca" che mi capita ogni volta che non digerisco qualcosa.
Devo precisare due cose, però
1. Soffro di reflusso gastroesofageo da anni
2. Come ho già scritto, sono molto ipocondriaca, e mi allarmo immediatamente (spesso eccessivamente) per ogni mio minimo sintomo (come ieri sera, che, ogni tanto, facendo ricerche a proposito, sentivo la gola stringere proprio nel momento in cui leggevo cose che mi spaventavano).
Mi scuso per la mail eccessivamente lunga, ma spero in una vostra risposta, perché mi sono spaventata tanto.
Grazie dell'attenzione
[#1]
Allergologo
Gentile utente,
Le rispondo utilizzando e sottolineando i passaggi più interessanti del Suo messaggio:
«Premetto di essere una persona tremendamente ipocondriaca, e che le allergie alimentari rientrano tre le mie più grandi fobie»
«per diverse ore ho avuto bruciore di stomaco e quella sensazione di "amaro in bocca" che mi capita ogni volta che non digerisco qualcosa»
«Soffro di reflusso gastroesofageo»
«sentivo la gola stringere proprio nel momento in cui leggevo cose che mi spaventavano».
Secondo quanto ha esposto, Le consiglierei di curare il reflusso e affrontare con una figura di chiaro riferimento l'aspetto psicologico dell'ipocondria in generale e, più in particolare, quello correlato al timore delle reazioni avverse ad alimenti.
Saluti,
Le rispondo utilizzando e sottolineando i passaggi più interessanti del Suo messaggio:
«Premetto di essere una persona tremendamente ipocondriaca, e che le allergie alimentari rientrano tre le mie più grandi fobie»
«per diverse ore ho avuto bruciore di stomaco e quella sensazione di "amaro in bocca" che mi capita ogni volta che non digerisco qualcosa»
«Soffro di reflusso gastroesofageo»
«sentivo la gola stringere proprio nel momento in cui leggevo cose che mi spaventavano».
Secondo quanto ha esposto, Le consiglierei di curare il reflusso e affrontare con una figura di chiaro riferimento l'aspetto psicologico dell'ipocondria in generale e, più in particolare, quello correlato al timore delle reazioni avverse ad alimenti.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 04/01/2014.
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