Chiarimento su diagnosi differenti
Salve, sono una donna di 35 e da circa un anno ho cominciato ad accusare astenia associata a fastidi gastrici ed intestinali (difficoltà digestive, borborigmi, fastidi al colon, sensazione di bruciore a lingua e palato). Circa un paio di mesi fa ho cominciato ad accusare anche una fastidiosa tosse secca che in alcuni momenti era molto simile ad una tosse asmatica con formicolio alla schiena. Il mio medico mi ha prescritto il Clever, ma non ho avuto nessun sollievo. Dietro prescrizione dell'allergologo ho eseguito un prick test per inalanti e il dosaggio delle IgE totali e per alcuni alimenti (latte, caseina, piselli). Il risultato del prick test è stato una debole allergia alla polvere per la quale mi è stato prescritto il vaccino, mentre le analisi del sangue hanno dato i seguenti valori IgE totali: 86 e per gli IgE specifici valori inferiori a 0,03, quindi l'allergologo ha escluso allergie di tipo aliamentare.
Dato che la tosse continuava a farmi star male ho consultato un secondo allergologo il quale ha eseguito il prick test per gli inalanti (per i quali non è risultata alcuna allergia) e quello per alcuni alimenti con il seguente risultato: cioccolato, crostacei, carne di maiale, frutta secca, conservanti e coloranti.
Per quanto riguarda la tosse mi ha diagnosticato una sensibilità bronchiale aspecifica e mi ha prescritto una cura con il Medrol per 20 gg, e poi Avamys, Foster e Singulair per 6 mesi. Inoltre, mi ha prescritto una dieta ferrea per 15 giorni e successivamente una progressiva integrazione degli alimenti tranne quelli per i quali ho mostrato sensibilità. Devo ammettere che per ora sto meglio ma la mia domanda è: dati i risultati differenti dei diversi test e analisi, posso dire di essere o non essere realmente allergica o intollerante a questi alimenti, visto comunque che per tutta la mia vita, in qualche modo, hanno fatto parte della mia dieta e non ho mai avuto reazioni allergiche?
Quale, tra prick test e dosaggio delle IgE, è il metodo più efficace per diagnosticare un'allergia alimentare?
Dato che la tosse continuava a farmi star male ho consultato un secondo allergologo il quale ha eseguito il prick test per gli inalanti (per i quali non è risultata alcuna allergia) e quello per alcuni alimenti con il seguente risultato: cioccolato, crostacei, carne di maiale, frutta secca, conservanti e coloranti.
Per quanto riguarda la tosse mi ha diagnosticato una sensibilità bronchiale aspecifica e mi ha prescritto una cura con il Medrol per 20 gg, e poi Avamys, Foster e Singulair per 6 mesi. Inoltre, mi ha prescritto una dieta ferrea per 15 giorni e successivamente una progressiva integrazione degli alimenti tranne quelli per i quali ho mostrato sensibilità. Devo ammettere che per ora sto meglio ma la mia domanda è: dati i risultati differenti dei diversi test e analisi, posso dire di essere o non essere realmente allergica o intollerante a questi alimenti, visto comunque che per tutta la mia vita, in qualche modo, hanno fatto parte della mia dieta e non ho mai avuto reazioni allergiche?
Quale, tra prick test e dosaggio delle IgE, è il metodo più efficace per diagnosticare un'allergia alimentare?
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Allergologo
Gentile utente,
sia le prove cutanee che il dosaggio delle IgE specifiche (RAST, ma anche ISAC) sono in linea generale test affidabili per la diagnosi delle allergie.
Una qualche differenza negli esiti del prick test tra una valutazione e l'altra è giustificata da vari fattori (tra i quali ad esempio la qualità dei reattivi utilizzati e la capacità esecutiva e interpretativa del medico). Alcune discrepanze tra IgE e RAST (seppur ben eseguiti) stanno nei limiti intrinseci di due esami differenti.
In ogni caso i test devono servire a confermare un sospetto diagnostico o, viceversa, a escludere una situazione meno probabile; quindi devono seguire l'impressione iniziale dello specialista, purché sufficientemente preparato.
Nel Suo caso pare che la distanza tra i risulati dei vari accertamenti (e delle posizioni dei colleghi) sia eccessiva. In questi casi - senza avere possibilità di ripetere nuovamente e personalmente i test cutanei e comunque mettendo avanti a tutto il quadro clinico - si tende a ritenere più attendibile il risultato del test di laboratorio.
Nel Suo caso il quadro clinico (riguardo al tubo digerente) non appare suggestivo di allergia alimentare e il problema della tosse dovrebbe essere inquadrato indipendentemente dalla questione gastrointestinale.
Saluti,
sia le prove cutanee che il dosaggio delle IgE specifiche (RAST, ma anche ISAC) sono in linea generale test affidabili per la diagnosi delle allergie.
Una qualche differenza negli esiti del prick test tra una valutazione e l'altra è giustificata da vari fattori (tra i quali ad esempio la qualità dei reattivi utilizzati e la capacità esecutiva e interpretativa del medico). Alcune discrepanze tra IgE e RAST (seppur ben eseguiti) stanno nei limiti intrinseci di due esami differenti.
In ogni caso i test devono servire a confermare un sospetto diagnostico o, viceversa, a escludere una situazione meno probabile; quindi devono seguire l'impressione iniziale dello specialista, purché sufficientemente preparato.
Nel Suo caso pare che la distanza tra i risulati dei vari accertamenti (e delle posizioni dei colleghi) sia eccessiva. In questi casi - senza avere possibilità di ripetere nuovamente e personalmente i test cutanei e comunque mettendo avanti a tutto il quadro clinico - si tende a ritenere più attendibile il risultato del test di laboratorio.
Nel Suo caso il quadro clinico (riguardo al tubo digerente) non appare suggestivo di allergia alimentare e il problema della tosse dovrebbe essere inquadrato indipendentemente dalla questione gastrointestinale.
Saluti,
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Marchi,
la ringrazio per l'esauriente risposta. Le chiedo se, a questo punto, non sia il caso di sentire un ulteriore parere ripetendo eventualmente i test oppure posso considerare valido il test di laboratorio.
Le chiedo questo perchè, da quando ho iniziato la cura prescrittami dall'ultimo specialista contattato, i sintomi (tosse e difficoltà digestive) sembrano essere spariti, mi è rimasta solo la sensazione di lingua bruciata a cui si è aggiunta perdita di peso (circa 3 kg in un mese di cui 1,5 nelle ultime due settimane), abbondante caduta di capelli e desquamazione della pelle di mani e piedi.
Sono un pò preoccupata in quanto ho già una costituzione esile e la perdita di peso mi ha reso ancora più magra, inoltre con mio marito vorremmo provare ad avere un bambino ma questa situazione ci blocca.
La ringrazio anticipatamente.
la ringrazio per l'esauriente risposta. Le chiedo se, a questo punto, non sia il caso di sentire un ulteriore parere ripetendo eventualmente i test oppure posso considerare valido il test di laboratorio.
Le chiedo questo perchè, da quando ho iniziato la cura prescrittami dall'ultimo specialista contattato, i sintomi (tosse e difficoltà digestive) sembrano essere spariti, mi è rimasta solo la sensazione di lingua bruciata a cui si è aggiunta perdita di peso (circa 3 kg in un mese di cui 1,5 nelle ultime due settimane), abbondante caduta di capelli e desquamazione della pelle di mani e piedi.
Sono un pò preoccupata in quanto ho già una costituzione esile e la perdita di peso mi ha reso ancora più magra, inoltre con mio marito vorremmo provare ad avere un bambino ma questa situazione ci blocca.
La ringrazio anticipatamente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 21/05/2013.
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