Consulto su esame

Buongiorno,

vorrei sapere in cosa consiste esattamente il sottoporsi a prove allergiche a tre categorie di farmaci ,nel caso di specie, inibitori della pompa protonica, e cioè Lansoprazolo, Pantoprazolo e Rabrepazolo.

Si fa un esame del sangue ?

O cosa altro ancora?

Soprattutto , prima di farle, bisogna fare una visita allergologica?


L'indicazione scaturisce da una reazione orticaroide con forte prurito alle mani e alla palma dei piedi che, ho subito in seguito all'assunzione tempo fa di Omeprazen 10 mg, mentre l'urgenza scaturisce invece dal fatto che, mi hanno diagnosticato una gastropatia NERD, che si giova proprio di questa classe di farmaci come approccio terapeutico.

Mi dareste una risposta per cortesia?
[#1]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Egregio utente,
i test per i farmaci seguono sempre la visita allergologica.
Per più di un motivo:
1. il cardine della diagnosi è rappresentato dalla raccolta dei dati anamnestici che solo l'allergologo esperto in reazioni a farmaci saprà effettuare efficacemente, al fine di giudicare la probabilità della relazione fra l'assunzione dell'omeprazolo e la comparsa dell'orticaria;
2. si tratta di test cutanei (prick test e intradermoreazioni) che lo stesso allergologo prepara ed esegue; in certi Centri è possibile ricorrere anche a particolari esami del sangue, che però non hanno ancora una reale applicazione clinica;
3. i test cutanei hanno comunque un valore predittivo negativo piuttosto basso: in altre parole, si stima che presentino un "rischio" piuttosto elevato di risultati falsamente negativi;
4. l'allergologo può "allargare" il campo ad interpretazioni alternative dell'accaduto (e indagarle).
Saluti,
[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta, GENTILISSIMO DOTTORE;

mi lascia molto preoccupato il punto 3);

Se non ho errato ad intendere non avrei mai la certezza di essere o peggio di non essere allergico a qualcuno dei tre farmaci!

Ho inteso bene?

E allora come ci si comporta in questo caso?

Il rischio di una reazione allergica, allora ci sarebbe sempre, senza la certezza assoluta o simil tale!

Spero non sia davvero così, perchè non si avrebbe la possibilità reale di curarsi in questo caso!

Grato se vorrà rispondere!





[#3]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Mea culpa,
nella fretta ho tralasciato parte del percorso diagnostico che invece è ovviamente importantissima (anzi la principale): si tratta del test di tolleranza/provocazione, secondo il quale - una volta valutato il rischio in base alla storia clinica e al risultato dei test cutanei - si somministra il farmaco scelto in maniera controllata.
Sarà comunque fondamentale, in caso di negatività e considerato che dovrà intraprendere una terapia antisecretiva, escludere anche la possibilità che la reazione riferita abbia avuto in realtà origine in un'allergia alimentare.
Saluti,
[#4]
Utente
Utente
Grazie per la completa, puntuale ed esaustiva risposta.

I test per l'allergia alimentare li dovrò chiedere e quindi farmeli prescrivere o fanno parte di un protocollo standard e quindi comunque previsti ed eseguiti insieme a quelli per l'allergia ai farmaci?!

Perchè io ho intenzione di farmeli eseguire !

Grazie ancora per la risposta!
[#5]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Basterà parlarne con l'allergologo, sarà lui stesso a procedere con anamnesi, test cutanei, eventuale prescrizione di test sierologici e quant'altro.
Ora però non si allarmi, perché se si fosse trattato di una reazione allergica alimentare, verosimilmente l'azione farmacologica dell'omeprazolo l'avrebbe favorita - in maniera "critica", peraltro: ma Lei non utilizzerà antisecretivi, come Le hanno già raccomandato, fino a che tale episodio non sarà chiarito definitivamente. In condizioni normali non c'è motivo di temere reazioni alimentari (perché in condizioni normali non ne ha mai avute).
Saluti,
[#6]
Utente
Utente
Grazie , davvero per la precisa e puntuale , nonchè rapida risposta.

Fervidi saluti.
[#7]
Utente
Utente
Carissimo Dottore,

sono stato presso il Policlinico centro universitario della mia città e praticamente dopo una attenta anamnesi relativamente alla reazione orticaroide da me esperita con l'uso di Omeprazolo, lo specialista mi ha espressamente detto che non mi può fare il test della provocazione dei tre farmaci poichè essendoci delle strette correlazioni del principio attivo, questo test potrebbe suscitarmi un problema pari se non peggiore a quanto capitatomi con l'assunzione di Omeprazolo;

Ha quindi deciso di farmi , tra qualche giorno, sì il test della provocazione- tolleranza ma per un farmaco alternativo ed allo stesso modo antisecretivo : la RANITIDINA 300 MG.

Alle mie domande vertenti un chiarimento, lo specialista mi ha espressamente detto che nonostante il test della provocazione sia sicuro ed attendibile, una negatività allergica del momento ad uno dei tre farmaci, non mi metterebbe al sicuro nel tempo (dato che l'approccio terapeutico al reflusso sarà sostanzialmente lungo) visto che comunque l'episodio allergico capitatomi con l'assunzione di OMEPRAZOLO è stato giudicata importante!

Secondo lui, il test alla RANITIDINA, farmaco alternativo , che comunque in passato preso a dosi basse (75 mg) , per pirosi non mi ha procurato alcun effetto collaterale su base allergica, è più attendibile ed unico percorso approcciabile nel mio caso!

Ho anche eseguito i RAST test, con prelievo di sangue per inalanti ed alimenti,in maniera estesa, i cui esiti mi comunicheranno non appena disponibili!

Chiedo.
Lei che ne pensa della procedura suggeritami dall'allergologo ospedaliero e da me prontamente girata allo specialista gastroenterologo,( il quale a questo punto, propenderebbe quindi per l'uso della ranitidina in alternativa ai PPI)?!

Mi potrebbe dare un parere in merito, gentilmente!?

Cordialità sincera!
[#8]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
In questi casi non vi è univocità di comportamento fra allergologi, per cui comprendo il percorso proposto dal collega.
Infatti anche il test di provocazione deve prevedere una stima di rischio e beneficio: ai fini della soluzione del problema contingente (gastropatia), se la ranitidina fosse considerato dal gastroenterologo farmaco equivalente, il beneficio di tale procedura - a fronte di un rischio effettivo, secondo quanto stimato dal collega - non esisterebbe.
In ogni caso, comunque, attenderei anche l'esito degli esami sugli alimenti prima di prendere una decisione definitiva.
Saluti,
[#9]
Utente
Utente
Infatti è proprio quello che ho pensato:

se la ranitidina non mi ha cagionato alcuna allergia,perchè allora farmi il test della provocazione ad essa, quando si poteva appurare magari che, effettivamente potevo ad esempio essere allergico al Pantoprazolo e già non al Rabreprazolo, sottoponendomi al test della provocazione controllata per quei tre farmaci PPI, test, dichiarati teoricamente sicuri, ma a questo punto , ritengo non proprio congruamente!

I gastroenterologi ritengono i PPI, farmaci cosiddetti di elezione per la gastropatia Nerd!

In buona sostanza , posto che il gastroenterologo si è già espresso sull'uso "gioco forza" dirottato ed imposto dalle decisioni dell'allergologo, della ranitidina, per la cura della gastropatia, secondo me, mi trovo ora ad attendere di fare un test di provocazione dal presumibile e forse già scontato esito negativo e questo proprio secondo il ragionamento fatto dall'allergologo, quando sostanzia le motivazioni alla base dell'evitamento del test di provocazione per i farmaci PPI

Ma forse, chessò, avrò capito male io!

Perchè Lei aspetterebbe l'esito degli esami sugli alimenti, prima della decisione?

Grato se vorrà rispondere!

Viva cordialità!

[#10]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Devo innanzitutto precisare, riguardo al «beneficio di tale procedura - a fronte di un rischio effettivo, secondo quanto stimato dal collega - non esisterebbe», che mi riferivo al test di provocazione con un IPP, non ad una tolleranza con ranitidina.

Il test di tolleranza si eseguirebbe nel Suo caso per darLe una certezza, in seguito ad una "esperienza farmacologica" poco piacevole. In altre parole, i pazienti che sviluppano (presunte) reazioni a farmaci tendono a temerne di nuove quando esposti ad altri medicamenti, anche se rassicurati verbalmente (e/o con dichiarazioni scritte) in tal senso dal personale sanitario.
Ma penso di poter dire che nel Suo caso, cioè di una persona che si dimostra di livello logico-culturale superiore alla media, sembra diventare superfluo.

Il test di provocazione con IPP (che fa seguito alle relative prove cutanee), nel caso in cui esista effettivamente un sospetto di reazione all'omeprazolo, presenta per ovvi motivi un rischio, che si estende anche alle reazioni gravi se si è trattato di una reazione di ipersensibilità immediata.
Nell'eventualità di un test con omeprazolo, esiste in ogni caso un beneficio: in caso di positività conferma il nesso causale; in caso di negatività lo esclude.

Sarebbe importante capire quanto più utile il gastrologo ritenga l'uso dell'inibitore di pompa rispetto a quello della ranitidina, perché anche questo rappresenta un elemento cruciale: se la ranitidina dovesse risultare inadeguata, Lei si ritroverebbe al punto di partenza, con la necessità di testare un IPP (sarebbe comunque sufficiente un solo test di provocazione, ammesso che i test cutanei risultino negativi).

Per quanto concerne gli alimenti - come già accennato in precedenza - dovrebbe essere esclusa una sensibilizzazione perché un'orticaria può essere espressione anche di una reazione allergica ad un alimento, così come di una reazione allergica a un farmaco.
Li ho tirati in ballo presumendo che, oltre all'omeprazolo, abbia mangiato qualcos'altro in quella circostanza prima di sviluppare l'orticaria. Può accadere infatti che proprio l'assunzione di certi farmaci intervenga a "slatentizzare" un problema di allergia alimentare.
Se le analisi evidenziassero una sensibilizzazione compatibile con quanto accaduto, il punto di vista sull'evento cambierebbe radicalmente facendo "crollare" la stima del rischio sul test di provocazione con IPP.

Saluti,
[#11]
Utente
Utente
Il gastroenterologo ha dovuto in un certo senso ripiegare letteralmente sulla ranitidina, poichè in prima battuta subito dopo la gastroscopia, egli stesso mi ha prescritto i test di provocazione ai tre principi attivi per eccellenza degli IPP e quindi confermando come anche un'altro medico specialista di questo utilissimo ed apprezzatissimo spazio, il trattamento d'elezione dei medesimi farmaci.

Davanti alla posizione dell'allergologo ospedaliero, ha dovuto però, e questo per poter iniziare a "trattare" la patologia gastrica, optare per la ranitidina!

Faccio una domanda:
"ma se il test di provocazione è sicuro o come tale definito, perchè non lo si esegue secondo protocollo e quindi per quanto potrebbe in ultima analisi essere utile alla terapia più congrua nel mio caso"!?

Ho sentito dire che per poter fare il test agli IPP, occorrerebbe la presenza in loco del rianimatore , insomma parlano di un rischio elevato!

Se dovesse essere provata un'allergia alimentare, Lei dottore crede che l'allergologo, potrebbe acconsentire al test di provocazione con gli IPP?!

Per compito di informazione , la reazione all' Omeprazolo , l'ho avuta all'incirca dopo 45 minuti dall'assunzione; non so se questo tempo possa essere considerato come immediato o meno!

Inoltre Le chiedo :
PANTOPRAZOLO, LANSOPRAZOLO, RABEPRAZOLO, OMEPRAZOLO, sono da considerarsi farmaci uguali a prescindere e quindi tutti stimolanti una reazione allergica nel mio caso, o sono comunque da considerarsi come farmaci in un certo senso diversi tra loro?!

Cordialità fervida!



[#12]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Il fattore limitante l'esecuzione di un test di provocazione è il rischio associato alla procedura (Le avevo già descritto le circostanze in cui esiste il rischio di reazioni gravi). Per tali ragioni deve essere eseguito in ambiente ospedaliero con la disponibilità di un rianimatore (se non presente in loco, almeno reperibile, sebbene ogni medico debba teoricamente essere capace di una gestione di base anche rianimatoria).

Ognuno poi ovviamente stima il rischio a seconda degli elementi a disposizione, dello stato dell'arte ma anche dell'esperienza personale e della propria indole, per cui può essere più o meno portato a proporre una procedura che presenta un certo margine di rischio: in tal senso ciò che io potrei indicare come "limitato" ad altri potrebbe invece apparire "elevato".
45 minuti possono ancora rientrare nella definizione di "immediato" e sono compatibili con la manifestazione cutanea orticarioide.

Se dovesse emergere un'allergia alimentare sono certo che l'allergologo non avrà problemi a riconsiderare la situazione (anche perché è suo preciso dovere).

I principi attivi da Lei elencati fanno tutti parte della "famiglia" degli inibitori della pompa protonica e, presentando struttura chimica simile tra di loro, sarebbero tutti in grado di provocare una reazione qualora un'eventuale sensibilizzazione si fosse instaurata verso un determinante antigenico condiviso.

Saluti,
[#13]
Utente
Utente
Grazie mille per la esaustiva e puntuale risposta!

Le farò avere, qualora lo volesse aggiornamenti in merito!

Fervida cordialità!
[#14]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Prego.
Resto sintonizzato per le novità.
Saluti,
[#15]
Utente
Utente
In attesa di avere l'esito dei test Rast, per inalanti ed alimenti, mi sto dando da fare a vedere se nella mia città, ci sono ospedali che eseguono i test di provocazione, perchè ho avuto conferma che al policlinico universitario non li fanno quando sentono che il farmaco da testare ha dato problemi di allergia!

Arrivato quindi al ragionamento PER IL QUALE, ritengo inutile essere sottoposto al test di provocazione della ranitidina che , in passato assunta per episodi di pirosi non mi ha procurato alcun fastidio ed anzi invece ritenendo utile un test che, mi dica che potrei assumere in sicurezza un IPP, (che ovviamente non sia OMEPRAZOLO) non eseguirò il predetto test alla ranitidina ( LO RITENGO sostanzialmente inutile)!

Inizierò quindi ad assumerla per iniziare ad approcciare (speriamo con successo) la Nerd, che è sintomatica, SENZA DOVER STARE ULTERIORMENTE AD ATTENDERE, MENTRE CERCHERO' , TENTERO' DI TROVARE QUALCHE OSPEDALE CHE MI SOTTOPONGA AL TEST DI PROVOCAZIONE PER GLI IPP.

Sono davvero angosciato, caro dottor Marchi e onestamente comincio a vedere tutto nero:

ho una diagnosi di gastropatia Nerd;
i trattamenti di elezione sono gli IPP, ma SONO ALLERGICO O COSI' SEMBRA AD UNO DELLA "FAMIGLIA" DEGLI STESSI;

NON MI VOGLIONO FARE IL TEST DI PROVOCAZIONE PER GLI ALTRI TRE IPP, CHE MAGARI MI POTREBBERO NON DARE NESSUN PROBLEMA E QUINDI ALLA FINE SOSTANZIALMENTE, E' COME SE NON MI POTESSI CURARE CONGRUAMENTE!

Mi perdoni lo sfogo ,ma davvero sono molto giù!

Un caro saluto!
[#16]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Non si preoccupi: il "diritto di sfogo" - almeno per ora - è garantito ;-)
C'è da temere, semmai, che decideranno di tassare pure quello... ;-(

Replico per farLe capire meglio alcuni aspetti, che forse ha percepito in maniera incompleta o ha teso a minimizzare.

«ho avuto conferma che al policlinico universitario non li fanno quando sentono che il farmaco da testare ha dato problemi di allergia»: leggendo alla lettera, posso dirLe che NESSUNO vorrà mai procedere con un test di provocazione per omeprazolo (non solo per il rischio, che sarebbe a quel punto una certezza, ma anche perché già in presenza di una diagnosi risulterebbe non necessario); il discorso potrebbe essere un pochino diverso per gli altri, ma entrerebbero in gioco fattori più "complessi", che non avrebbe senso spiegare ora.
Il problema degli IPP, come della stragrande maggioranza dei farmaci, è che i test cutanei e/o in vitro hanno grossi limiti di "attendibilità". Proprio per questo il "gold standard" diagnostico rimane il test di provocazione, ma evidentemente - come già detto - se esiste un certo rischio si decide spesso di evitarlo nell'esclusivo interesse del paziente.
La possibilità di una "second opinion" esiste sempre. Ricordando però che esiste anche il "rischio" di vederla allineata alla precedente.

«GLI ALTRI TRE IPP [...] POTREBBERO NON DARE NESSUN PROBLEMA»: vero; ma è anche vero che POTREBBERO, eccome.
Le ripeto che SE la reazione è avvenuta sulla base di un meccanismo allergico, Lei ne rischierebbe una nuova e non necessariamente della stessa entità (quindi, in teoria, anche molto più grave).

Chiudo consigliandoLe di evitare l'assunzione di TUTTI gli antiacidi (ranitidina compresa) almeno finché non saranno valutati dallo specialista allergologo i risultati del RAST.

Saluti,
[#17]
Utente
Utente
Infatti, gentilissimo dottore

NON E ' L'OMEPRAZOLO (CHE GIA' HA CAGIONATO LA PRESUNTA REAZIONE ORTICAROIDE) che mi dovevano" testare",nel test di provocazione, ma rigorosamente solo quegli altri tre farmaci IPP!

La necessità è ancorata sempre alla mesedima ragione: reflusso Nerd, SINTOMATICO - CURA D'ELEZIONE FARMACI IPP E TUTT'ORA SOSTANZIALMENTE SENZA APPROCCIO!

Guardi Le farò sapere, caso mai il RAST, avallasse e confermasse allergie diverse da quelle ai farmaci, cosa deciderà l'allergologo!

Ma, da quello che mi è dato capire e che ho inteso,( DA QUELLO CHE LO SPECIALISTA HA ESPLICITATO) dubito che "ANCHE "davanti ad un risultato positivo del RAST, egli decida di sottopormi al test della provocazione dei tre farmaci IPP!

Grato a Lei per aver risposto!

Grazie e saluti cordiali!

[#18]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Per quanto riguarda il test di provocazione, c'è una cosa (fondamentale) che proprio non vuole capire: Le ripeto ancora:
- come in #10
«Il test di provocazione con IPP [...] nel caso in cui esista effettivamente un sospetto di reazione all'omeprazolo, presenta per ovvi motivi un rischio, che si estende anche alle reazioni gravi se si è trattato di una reazione di ipersensibilità immediata.»
- come in #12
«I principi attivi da Lei elencati fanno tutti parte della "famiglia" degli inibitori della pompa protonica e, presentando struttura chimica simile tra di loro, sarebbero tutti in grado di provocare una reazione qualora un'eventuale sensibilizzazione si fosse instaurata verso un determinante antigenico condiviso»
- come in #16
«SE la reazione è avvenuta sulla base di un meccanismo allergico, Lei ne rischierebbe una nuova e non necessariamente della stessa entità (quindi, in teoria, anche molto più grave)»

Attendiamo il risultato del RAST.

Saluti,
[#19]
Utente
Utente
Dottor Marchi,

va bene così..............!

Ho inteso fin troppo bene il meccanismo alla base dei test di provocazione orale con farmaci, e francamente tutta la loro ............."limitatezza" ......operativa!

Dall'esito del RAST, si dovrebbero capire molte cose!

Qualora lo volesse, l'aggiornerò molto volentieri!

Saluti!
[#20]
Utente
Utente
Caro Dottor Marchi,

ho l'esito del Rast.

esame a Ige - Nome esame Ige totali - Conc 27,9 kU/ l (adulti fino a 100 kU/ l)

tutti i parametri afferenti gli inalanti ed alimenti testati sono negativi per allergia risultando valori compresi tra 0,00 kU/ l e 0,03 kU/ l;

molti di più sono i valori riscontrati con 0,01kU/ l

solo il cipresso mediterraneo con un valore di 0,19kU/ l esame t23, è risultato lievemente aumentato ma l'allergologo non lo ha ritenuto per nulla patologico, nè come dire dante possibile o importante sintomatologia allergica.

ho eseguito quindi il test di provocazione alla RANITIDINA, con tale esito:
"farmaco tollerato"!
Farmaci da evitare : O M E P R A Z O L O e possibilmente quelli dello stesso ceppo familiare!

Sembrava fosse tutta chiusa questa storia, fino al momento in cui ho chiesto alla dottoressa, se il test RAST, potesse rappresentare sostanzialmente la sicurezza in merito ad allergie ad alimenti ed inalanti.

Ma ella, ha risposto che all'uopo, devo fare una visita allergologica ulteriore con anamnesi specifica per allergeni ed alimenti ed i test cutanei,(PRICK) per escludere stavolta al 100% o quasi allergie varie, o meglio per confermare la assoluta negatività del test RAST!

Lei che ne pensa?

Saluti.
[#21]
Utente
Utente
Nell'attesa di una sua auspicata , nonchè apprezzata risposta, Le chiedo, se il farmaco RANITIDINA, considerato antistaminico, potrebbe al pari del medesimo tipo di farmaci (antistaminici) alterare i prick test e quindi se parimenti conviene ancora non assumerlo fino all'esecuzione dei test predetti.

In ospedale non ne hanno fatto menzione, nè tantomeno io ( che pensavo alla RANITIDINA non come ..............antistaminico, ma solo nella preminente veste di farmaco antisecretivo) ho chiesto in merito!

Grato se vorrà rispondere!

Cordialmente!

[#22]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
RAST è un acronimo che identifica una metodica di laboratorio, nulla di più.
Nel Suo caso specifico io NON sono in grado di commentare il test che Lei ha fatto, per vari motivi:
- non ho condotto l'anamnesi e quindi non ho potuto identificare gli alimenti da testare né ho potuto valutare la tempistica dell'esecuzione del test in relazione all'evento avverso;
- non ho prescritto il test e quindi non so che tipo di ricerca sia stata fatta.
Devo dare per scontato - anche se scontato non è - che il test abbia riguardato TUTTI gli alimenti assunti prima della reazione e che sia stato eseguito in un momento ideale. In queste condizioni il RAST è un test generalmente molto attendibile, anche se non sensibile al 100%. La collega si riferiva alla possibilità di eseguire ulteriori prove (in vivo) per aumentare la sicurezza di una effettiva "innocenza" degli alimenti.
Allo stesso modo sarebbe comunque opportuno almeno tentare i test cutanei con gli IPP o quantomeno con l'omeprazolo.
Il discorso, mi creda, è di complessa e - come già Le accennavo - non univoca gestione. In questo senso mi sento di poter dire che la mia IMPRESSIONE è che quanto fatto finora non sia sufficiente.
E, per questioni di opportunità generale, attenderei il termine di ogni accertamento allergologico prima di cominciare il trattamento con la ranitidina.

Faccia mente locale a cosa ha mangiato quella mattina, nel dettaglio, ed effettui RAST, prick e "prick by prick" per tutti quegli alimenti. Chieda di eseguire almeno il test cutaneo per l'omeprazolo, anche se notoriamente presenta dei limiti.
Solo alla fine di questo percorso l'allergologo avrà tutti gli elementi per darLe una risposta davvero argomentabile.

Saluti,
[#23]
Utente
Utente
Il pannello degli alimenti ed inalanti che mi hanno testato, nel RAST è davvero ampio e molti sono inoltre alimenti che normalmente sono presenti nella mia dieta!

Quella mattina, ancorchè non vicinissima, ricordo bene cosa ho mangiato, che poi è quello che mangio praticamente quasi sempre : ho bevuto un caffè; poi un caffèlatte , senza nè biscotti, nè brioche o similari ( tra l'altro il Rast è negativo anche per il frumento, il granturco , le farine il pane, pasta, lattosio,).

Ora lo ammetto sono un po confuso, perchè non so se mi vorranno testare nei PRICK TEST, l' OMEPRAZOLO, AVENDO CALDAMENTE SUGGERITO DI NON ASSUMERLO, SCRIVENDOLO NEL TEST DI PROVOCAZIONE CONDOTTO PER LA RANITIDINA!


Ma carissimo Dottore, mi creda quello che mi ha fatto specie, è stata la netta chiusura a volermi testare sotto qualsiasi forma, sia l'omeprazolo, che gli altri IPP, una volta esperita l'anamnesi di merito! Da quel momento per questi farmaci, LETTERALMENTE , NON NE HANNO VOLUTO SAPERE!

Ringraziandola per la cortese e preziosa risposta , mi potrebbe confermare infine se la RANITIDINA , in quanto antistaminico, potrebbe inficiare l'esecuzione dei prick test che come ha suggerito e ricordato bene Lei, debbono essere condotti in un momento ideale?

Grato se vorrà rispondere!
[#24]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
La negatività di TUTTI i test allergologici per gli alimenti assunti consapevolmente prima dell'orticaria e i possibili alimenti contaminanti (effettuati in un momento ideale) limita le possibilità ad una reazione all'omeprazolo o a un'eruzione cutanea di tipo spontaneo.
Il test cutaneo per omeprazolo sarebbe utile per discriminare nel caso in cui (ovviamente eseguito nella maniera corretta) risultasse positivo, perché confermerebbe il sospetto di un'allergia al farmaco già senza dover ricorrere alla provocazione. In caso di negatività invece si dovrebbe giungere al test di provocazione - se non per l'omeprazolo, per un IPP alternativo.
Un Centro allergologico che si occupa di problematiche da farmaci dovrebbe essere in grado di offrire questa possibilità. Ma questa è un'opinione mia e, come Le ho già detto, tra allergologi non c'è uniformità di pensiero e comportamento quando si raggiunge una certa soglia di rischio. Quindi comprendo la "chiusura" di cui parla.

La ranitidina agisce su particolari recettori per l'istamina, non dovrebbe influire sui test cutanei in maniera significativa; in ogni caso, il test è dotato di un prick di controllo proprio con l'istamina che serve a saggiare la reattività cutanea (oltre che come riferimento per eventuali positività).
Resto comunque dell'idea che sia più sensato rimandare la terapia antisecretiva al termine degli accertamenti allergologici.

Saluti,
[#25]
Utente
Utente
Grazie per la gentile e precisa risposta.

Ho avuto la conferma che, il centro di riferimento regionale dove ho svolto i test e dove eseguirò i prick, testa i farmaci solo ed esclusivamente con i test di provocazione;
detto questo ed ormai acclarata la netta chiusura a testarmi l' Omeprazolo, nè altro farmaco della famiglia, mi dovrò rassegnare!

Se non fosse così distante dalla mia città, farei tutti gli accertamenti allergologici, nell'ospedale di riferimento proprio nella città dove esercita, magari proprio con Lei, che ha inquadrato , a mio avviso, correttamente e congruamente la complessa questione del caso che mi riguarda!

Che dire, resto in attesa dei prick test, che assieme al Rast, già effettuato, dovrebbe darmi la quasi totale certezza della negatività ad allergie alimentari ed inalanti, lasciando come dire, ....................l'Omeprazolo, come unico "COLPEVOLE" ( o quasi) della reazione orticaroide.

Grazie per la pazienza e per la professionalità.

Saluti!
[#26]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
La ringrazio per la fiducia. E comunque, per qualche "scherzo del destino", non sono più nelle condizioni di potermi occupare di reazioni a farmaci e dei relativi test; pertanto non avrei potuto seguire il Suo caso neanche se fosse stato cittadino toscano.
Cari saluti,
[#27]
Utente
Utente
Le farò sapere , se lo volesse, dell'esito dei Prick test.

Sa, Le debbo dire, che se come il Rast, essi dovessero essere negativi per allergie ad alimenti ed inalanti, dopo tutto quello che ci siamo detto, il sospetto (seppur lontano) della reazione orticaroide spontanea e quindi non ascrivibile al farmaco, un pò .............mi "prende"!

Tra l'altro seppur certo del significato relativo, in un passato più lontano, avevo già assunto omeprazolo e lansoprazolo per profilassi in un periodo nel quale dovevo assumere Fans , per una severa lombosciatalgia, senza che essi mi avessero procurato alcuna reazione allergica!

Rimane lo scoglio insormontabile , rappresentato dal fatto che gli IPP, non me li testeranno mai!

Un' ultima domanda:

pochi mesi fa ho effettuato una prova spirometrica con esito normale;

da tanti anni , ormai e purtroppo, la mia respirazione non è sempre fluida, libera e le cause, andando per debita esclusione rispetto a problemi organici, (fino ad ora esclusi) sembrerebbero affondare nell' ANSIA!

Essere o poter esser soggetti allergici, può influire anche sulla respirazione in maniera negativa?

Non Le nascondo che è anche per questo, che voglio completare i test allergologici con l'esecuzione dei prick test, i quali assieme al già eseguito Rast, dovrebbero dare più certezze all' allergologo per escludere o confermare qualcosa!

Sinceri saluti.
[#28]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Il fatto di aver tollerato gli IPP in passato non significa nulla.

Ma senza l'esecuzione di test specifici non avrà mai la certezza di essere veramente allergico a quel/i farmaco/i e comunque Le resterà addosso quell'etichetta.

"Essere soggetti allergici" influisce sulla respirazione se si soffre di allergie respiratorie e non le si controlla adeguatamente.

Saluti,
[#29]
Utente
Utente
Gentile , come sempre a rispondere.

Dottor Marchi, il Rast ha messo in evidenza solo una lieve sensibilità agli allergeni del cipresso mediterraneo, mentre gli altri inalanti, incluso polvere e forfora di animali e molte erbe e altre piante sono risultati negativi.

Per valori superiori a 0,10 KU/L, il referto parlava di sensibilità agli allergeni e nel mio caso relativamente a quella pianta il valore misurato è stato 0,19 KU/L.

Fino ad ora hanno parlato di lieve entità, ma mi piacerebbe sapere se questo valore può dare manifestazioni come dire, anche "respiratorie"!

Poi, come già detto, vogliono temperare il Rast con i risultati dei prick, per essere più precisi o sicuri.

Grazie ancora e cordiali saluti.

[#30]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Un valore di 0.19 KU/L per polline di cipresso, anche se basso, può avere significato se esiste un quadro clinico suggestivo di allergia a tale fonte allergenica; ma si tratta di un dato che comunque non avrebbe nessuna relazione con il problema della sospetta reazione all'omeprazolo.
Saluti,
[#31]
Utente
Utente
Grazie ancora per la risposta;

quando parla di quadro clinico, intende dire se presento sintomi fisici di allergie, in riferimento ai pollini del cipresso?

Mi potrebbe gentilmente spiegare più in dettaglio, qualora lo volesse, si intende?!

Grazie mille e cordiali saluti!
[#32]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
[#33]
Utente
Utente
Grazie per la risposta;

è un bel ....."dilemma"!

Spero che i prick test siano dirimenti in ogni caso, perchè effettivamente un pò di disordini respiratori ( non saprei proprio come altro definirli) li presento!

Ma non so onestamente se essi si nutrono della componente allergica o di quella per cui si è quasi sostanzialmente univocamente fino ad ora propeso, è cioè l'Ansia!

Il fatto che poco tempo fa un otorino, mi abbia prescritto un antistaminico ed uno sprai nasale per una ipertrofia dei turbinati (narice destra), farebbe supporre ragionevolmente per un fattore allergico che ora come ora, verrebbe confermato solo dal valore lievemente più alto nel risultato Rast, riportato per il cipresso!

Lo sto pensando io ovviamente!

Quasi mi vergogno ora ad approfittare nuovamente della sua gentile pazienza , chiedendoLe, che ne pensa!

Saluti cordiali.
[#34]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
In effetti di solito mi bastano una o due repliche per esaurire le richieste degli utenti, stavolta fra le mie e le Sue siamo arrivati a 34!!! ;-)

Tenga conto che il cipresso ha un periodo di fioritura piuttosto limitato (solitamente marzo-aprile e, in misura minore, maggio) e per ovvi motivi un'eventuale sintomatologia allergica sarebbe giustificata solo in presenza del relativo polline.

Ad ogni modo: non abbia fretta, ha già programmato altri accertamenti allergologici che - a meno che non debba prendere un altro appuntamento per testare gli inalanti! - aggiungeranno ulteriori elementi utili. Solo una visita ben fatta può permettere le risposte migliori in relazione al caso specifico.

Saluti,
[#35]
Utente
Utente
Grazie per la risposta e l'affabile pazienza.

I prick test sono stati già programmati tra pochi giorni e se avrà piacere, (il mio sarà enorme e ovviamente più che scontato) La ragguaglierò non appena i risultati saranno disponibili.

Grazie ancora e cordiali saluti.

[#36]
Utente
Utente
Gentile Dottor Marchi, i prick test li potrò effettuare tra pochissimi giorni (per una ragione o per l'altra sono stati rimandati, non a causa mia);

e per la solita "fortuna" che sembra accompagnarmi, in questo periodo, dopo aver fatto il vaccino antinfluenzale ho naso chiuso, starnutazione non troppo continua con poca produzione di muco, senza febbre, ma con sporadiche sensazioni di brividi di freddo!

è forte la congestione nasale e questa sindrome da raffredamento la sto curando con un prodotto da banco!

so che probabilmente dovrei fare aerosol ed uno spray specifico per la decongestione nasale ,ma se assumessi principi con il cortisone o similari, non potrei sottopormi a quei test, per cui ho aspettato sostanzialmente fino ad ora, poichè sarebbero falsati!

Chiedo allora se ci sono presidi,che senza contenere questi principi attivi, possano decongestionarmi il naso ( è l'aspetto più pesante) al pari diciamo della "rinazina"e che posso usare senza correre il rischio di vanificare l'esito dei prick test!

Salutandola cortesemente, La rimando comunque all'esito dei predetti!
[#37]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Il cortisonico locale (sempre secondo indicazione del medico curante) non altera il risultato dei prick test.
A presto, saluti,
[#38]
Utente
Utente
Gentilissimo come sempre a rispondere!

Per lo stesso principio, chiedo se per caso anche il clenil per aerosol,agendo localmente non va alla stessa maniera ad alterare i prick test!

Saluti cordiali!
[#39]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Anche questo trattamento è "compatibile" con l'esecuzione dei prick test.
Saluti,
[#40]
Utente
Utente
La risposta fulminea, merita un doppio e sentito ringraziamento!

Saluti.
[#41]
Utente
Utente
Gentile dottor Marchi,

ho eseguito qualche giorno fa visita allergologica e Test Cutanei per allergeni inalanti, con metodica Skin Prick Tests Quantitativi.

Positività al Cipresso (diametro pomfo di 6,5 mm - valori di positività compresi tra 3 mm e 10 mm -)

Controllo positivo istamina - diametro pomfo di 6 mm.

Diagnosi: Rinocongiuntivite persistente di lieve entità!

Terapia : Kestine Bio Long a cicli di 10 - 15 gg al bisogno; Avamys spray nasale 1 spruzzo per narice mattina e sera per 15 gg al bisogno; Faloclean spray nasale 1 spruzzo per narice 2 - 3 volte al gg, dopo il ciclo con il cortisone locale;

L'allergologo non ha ritenuto opportuno nè congruo sottopormi ai test cutane per alimenti, non essendoci secondo lui indicazione anche alla luce del Rast (ige ed ige totali) negativo!

Per quanto riguarda Omeprazen e la reazione orticaroide che mi avrebbe presumibilmente arrecato, mi ha detto di non assumerlo , ricorrendo ad antisecretivi alternativi, ma non della stessa famiglia!

Gli ho spiegato dei miei sintomi respiratori, ma visionata la spirometria eseguita ad Aprile c.a., mi ha testualmente detto : "Se lei insiste gliela faccio comunque, ma alla luce di quella che mi ha portato in visione che è perfetta, non lo ritengo affatto e sinceramente utile! Per adesso la sua situazione allergica, non è sicuramente sfociata nell'asma, e deve approcciarla con la terapia suggeritole alla comparsa della sintomatologia!"

Lei dottor Marchi, che ne pensa?!

Un cordiale salutone!

[#42]
Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Egregio utente,
Lei è stato appena visitato.
Io non ho questa possibilità.
Pertanto tutto ciò che mi azzarderei ad ipotizzare nello specifico rischierebbe di essere assolutamente sbagliato.
Posso dirLe che, in generale, probabilmente avrei approcciato la questione IPP in maniera diversa, per i motivi che Le ho già spiegato; ma nello specifico trovo comunque comprensibile il modo di procedere dei colleghi.
Posso dirLe che una spirometria di nove mesi fa valeva nove mesi fa; se esistono elementi clinici per ripeterla, si ripete; se non esistono - in assenza di una diagnosi di asma - non si ripete.
Ancora una volta, io posso solo parlare "in generale" quando Lei (per ovvie ragioni) vorrebbe una risposta su misura. Mi spiace, ma deve capire che non è possibile con questi mezzi.
Saluti e buon anno,
[#43]
Utente
Utente
E' stato comunque gentile a prendersi il "fastidio" di rispondere!

Credo di poter considerare concluso questo "thread" in cui ci si è corposamente dilungati per colpa mia, ovviamente!

Ricambiandole gli auguri, mi vorrei scusare se ho dato l'impressione di voler avere a tutti i costi una risposta su "misura", ma molto francamente credo che lo spirito con cui di tanto in tanto ci si approccia a questo forum , ancorchè inconsciamente, sia alla fine proprio quello di ottenere una risposta calzante per i sintomi da ciascheduno lamentati!!

Le auguro buone cose!

Auguroni di Buon Anno!
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