Dermatite atopica
Buonasera,
mia figlia ( 5 anni ) soffre di dermatite atopica , con manifestazioni cutanee che hanno assunto un crescendo significativo negli ultimi 5-6 mesi Al test allergometrico è risultata allergica agli acari della polvere ( in trattamento con Starallergen sub linguale da circa . Non reagisce particolarmente agli antistaminici , mentre il cortisone ( peraltro somministrato cum grano salis ogni 10-15 gg ) sembra sortire effetti maggiori .
Su consiglio dell'immunologo , abbiamo effettuato Analisi sangue : valori fuori norma sono risultati PRIST ( IGE TOT ) a 2676 , eosinofili ( 2.7 su 0.0-0.7 norm) e Globuli Bianchi ( 13.300 su 4.000-10.000 norm ) .
In attesa di risentire l'immunologo ( che dista diverse centinaia di chilometri ) volevo chiedere spiegazione di tale combinazione di valori fuori norma , ed in particolari se gli stessi lascino subodorare un'intolleranza alimentare piuttosto che un'allergia .
Chiedo inoltre di sapere se , per lenire le sofferenze della piccola ( che sono elevate in assoluto ) , la somministrazione di bentelan 0.5 può essere intensificata nel dosaggio ( noi diamo una pastiglina per un solo giorno ogni volta che il prurito e le escoriazioni divengono , per lei , insopportabili) .
Grazie
mia figlia ( 5 anni ) soffre di dermatite atopica , con manifestazioni cutanee che hanno assunto un crescendo significativo negli ultimi 5-6 mesi Al test allergometrico è risultata allergica agli acari della polvere ( in trattamento con Starallergen sub linguale da circa . Non reagisce particolarmente agli antistaminici , mentre il cortisone ( peraltro somministrato cum grano salis ogni 10-15 gg ) sembra sortire effetti maggiori .
Su consiglio dell'immunologo , abbiamo effettuato Analisi sangue : valori fuori norma sono risultati PRIST ( IGE TOT ) a 2676 , eosinofili ( 2.7 su 0.0-0.7 norm) e Globuli Bianchi ( 13.300 su 4.000-10.000 norm ) .
In attesa di risentire l'immunologo ( che dista diverse centinaia di chilometri ) volevo chiedere spiegazione di tale combinazione di valori fuori norma , ed in particolari se gli stessi lascino subodorare un'intolleranza alimentare piuttosto che un'allergia .
Chiedo inoltre di sapere se , per lenire le sofferenze della piccola ( che sono elevate in assoluto ) , la somministrazione di bentelan 0.5 può essere intensificata nel dosaggio ( noi diamo una pastiglina per un solo giorno ogni volta che il prurito e le escoriazioni divengono , per lei , insopportabili) .
Grazie
[#1]
Allergologo
Egregio utente,
nel Suo racconto sono sostanzialmente due gli elementi che colpiscono:
1. la sofferenza della bambina;
2. la lontananza dello specialista di riferimento.
La dermatite atopica è una malattia solitamente semplice da diagnosticare ma talora difficile da gestire.
Gli esami ematochimici mostrano non solo una notevole alterazione delle IgE totali (che può essere relativamente "interessante") ma anche una significativa espansione della popolazione eosinofila (meno trascurabile), condizioni senz'altro compatibili con uno status di soggetto "atopico" ma per le quali viene da chiedersi se la bambina sia stata studiata completamente dal punto di vista allergologico (prick test, dosaggio IgE specifiche/ISAC test, patch test, esclusione di infestazioni parassitarie).
In ogni caso deve riuscire a raggiungere una qualità di vita accettabile. La terapia deve essere misurata in relazione all'aggressività della malattia: dal Suo racconto si evince invece un eccessivo "risparmio" di farmaci. Un trattamento incompleto/inadeguato della dermatite può risultare dannoso a lungo termine e rendere la malattia maggiormente refrattaria, oltre a tormentare la bambina nella vita di tutti i giorni (e di tutte le notti). Le possibilità terapeutiche sono molte, ma non ha senso utilizzare il solo antistaminico (della cui inefficacia in monoterapia è testimone Lei stesso) in certe condizioni.
Per quanto concerne il secondo punto, comprenderà come sia necessario che la bambina sia seguita strettamente per poter garantire il migliore follow-up possibile. Se non si può fare in ambito immuno-allergologico, lo si faccia in dermatologia, o eventualmente con una gestione integrata ma sempre finalizzata ad ottenere il miglior risultato. Ma - senza perdere di vista il vostro esperto fuori regione, se volete - sempre con dei punti di riferimento locali.
Un caro saluto, in bocca al lupo alla piccola,
nel Suo racconto sono sostanzialmente due gli elementi che colpiscono:
1. la sofferenza della bambina;
2. la lontananza dello specialista di riferimento.
La dermatite atopica è una malattia solitamente semplice da diagnosticare ma talora difficile da gestire.
Gli esami ematochimici mostrano non solo una notevole alterazione delle IgE totali (che può essere relativamente "interessante") ma anche una significativa espansione della popolazione eosinofila (meno trascurabile), condizioni senz'altro compatibili con uno status di soggetto "atopico" ma per le quali viene da chiedersi se la bambina sia stata studiata completamente dal punto di vista allergologico (prick test, dosaggio IgE specifiche/ISAC test, patch test, esclusione di infestazioni parassitarie).
In ogni caso deve riuscire a raggiungere una qualità di vita accettabile. La terapia deve essere misurata in relazione all'aggressività della malattia: dal Suo racconto si evince invece un eccessivo "risparmio" di farmaci. Un trattamento incompleto/inadeguato della dermatite può risultare dannoso a lungo termine e rendere la malattia maggiormente refrattaria, oltre a tormentare la bambina nella vita di tutti i giorni (e di tutte le notti). Le possibilità terapeutiche sono molte, ma non ha senso utilizzare il solo antistaminico (della cui inefficacia in monoterapia è testimone Lei stesso) in certe condizioni.
Per quanto concerne il secondo punto, comprenderà come sia necessario che la bambina sia seguita strettamente per poter garantire il migliore follow-up possibile. Se non si può fare in ambito immuno-allergologico, lo si faccia in dermatologia, o eventualmente con una gestione integrata ma sempre finalizzata ad ottenere il miglior risultato. Ma - senza perdere di vista il vostro esperto fuori regione, se volete - sempre con dei punti di riferimento locali.
Un caro saluto, in bocca al lupo alla piccola,
[#2]
Utente
Egregio dottore ,
buongiorno .
La ringrazio di essersi interessato al caso della nostra bimba : ho molto apprezzato il suo intervento anche per la chiarezza e la capacità di sintesi .
La bimba è seguita localmente dall'allergologo e (in prima battuta ) dal dermatologo . Il suo consiglio in tema di follow-up per la parte immunologica è sacrosanto , e abbiamo già trovato riferimenti vicini per far seguire la bimba in tale ambito .
Entrando più nel merito , mi permetto di chiedere alcuni chiarimenti:
è la prima volta che ci viene rappresentata l'eventualità di infezioni parassitarie ( quale possibile causa di dermatite atopica ) . Orbene , pur comprendendo la necessità , per potere esprimere apprezzamenti anche sommari su tale tema , di avere a disposizione analisi precise, volevo chiedere quale genere di infezioni , più comunemente , possono cagionare tale dermatite.
Tenga conto che , a livello familiare , abbiamo una notevole ricorrenza di allergie in tutti e deu i "rami " : io stesso sono asmatico cronico .
La bambina ha effettuato l'anno scorso il prick test : l'esito è allergia all'acaro della polvere .
Mi sembra di capire che il prick test venga svolto selezionando in partenza le sostanze su cui la prova viene articolata , sulla base della storia clinica del paziente : esiste quindi il rischio di non testare la sostanza cui si è allergici !
L'ISAC test ( che viene svolto , ad esempio dall'IDI a Roma ) può limitare tale eventualità ?
In ultimo , in merito all'eccessivo risparmio di farmaci, volevo segnalare che solo il nostro medico di famiglia ( non il pediatra o l’allergologo ne il dermatologo ) , vedendo incidentalmente la bimba mentre visitava me , ci consigliò di dare per qualche giorno bentelan assieme all’antistaminico .
Ogni volta che abbiamo somministrato bentelan ( max i mg/giorno per 1-2 giorni , e con intervalli di 15 giorni ) i sintomi delle dermatite sono regrediti quasi totalmente
Abbiamo lesinato con il cortisone spaventati da una fama non esattamente positiva di tale farmaco ( rebound etc.) .
Adesso il punto è proprio questo : nell’attesa di determinare , con le appropriate indagini , la natura dell’allergia , possiamo dare bentelan 0.5 due volte al giorno ( ore 8.00 e ore 15.00 ) per due giorni senza rischiare che la bimba diventi farmaco-dipendente o che abbia il celebberrimo rebound?
So di avere abusato della vostra cortesia , e me ne scuso , ma sono chiarimenti importanti !
Grazie ancora
buongiorno .
La ringrazio di essersi interessato al caso della nostra bimba : ho molto apprezzato il suo intervento anche per la chiarezza e la capacità di sintesi .
La bimba è seguita localmente dall'allergologo e (in prima battuta ) dal dermatologo . Il suo consiglio in tema di follow-up per la parte immunologica è sacrosanto , e abbiamo già trovato riferimenti vicini per far seguire la bimba in tale ambito .
Entrando più nel merito , mi permetto di chiedere alcuni chiarimenti:
è la prima volta che ci viene rappresentata l'eventualità di infezioni parassitarie ( quale possibile causa di dermatite atopica ) . Orbene , pur comprendendo la necessità , per potere esprimere apprezzamenti anche sommari su tale tema , di avere a disposizione analisi precise, volevo chiedere quale genere di infezioni , più comunemente , possono cagionare tale dermatite.
Tenga conto che , a livello familiare , abbiamo una notevole ricorrenza di allergie in tutti e deu i "rami " : io stesso sono asmatico cronico .
La bambina ha effettuato l'anno scorso il prick test : l'esito è allergia all'acaro della polvere .
Mi sembra di capire che il prick test venga svolto selezionando in partenza le sostanze su cui la prova viene articolata , sulla base della storia clinica del paziente : esiste quindi il rischio di non testare la sostanza cui si è allergici !
L'ISAC test ( che viene svolto , ad esempio dall'IDI a Roma ) può limitare tale eventualità ?
In ultimo , in merito all'eccessivo risparmio di farmaci, volevo segnalare che solo il nostro medico di famiglia ( non il pediatra o l’allergologo ne il dermatologo ) , vedendo incidentalmente la bimba mentre visitava me , ci consigliò di dare per qualche giorno bentelan assieme all’antistaminico .
Ogni volta che abbiamo somministrato bentelan ( max i mg/giorno per 1-2 giorni , e con intervalli di 15 giorni ) i sintomi delle dermatite sono regrediti quasi totalmente
Abbiamo lesinato con il cortisone spaventati da una fama non esattamente positiva di tale farmaco ( rebound etc.) .
Adesso il punto è proprio questo : nell’attesa di determinare , con le appropriate indagini , la natura dell’allergia , possiamo dare bentelan 0.5 due volte al giorno ( ore 8.00 e ore 15.00 ) per due giorni senza rischiare che la bimba diventi farmaco-dipendente o che abbia il celebberrimo rebound?
So di avere abusato della vostra cortesia , e me ne scuso , ma sono chiarimenti importanti !
Grazie ancora
[#3]
Allergologo
«infezioni parassitarie quale possibile causa di dermatite atopica»: non intendevo questo. Più semplicemente mi chiedevo se fosse stata esclusa la possibilità di un'infestazione "parallela" alla dermatite atopica (e NON come causa della dermatite atopica), dal momento che tale condizione - così come il fatto stesso di essere atopici - può determinare una significativa elevazione delle IgE e degli eosinofili circolanti.
«Mi sembra di capire che il prick test venga svolto selezionando in partenza le sostanze su cui la prova viene articolata , sulla base della storia clinica del paziente : esiste quindi il rischio di non testare la sostanza cui si è allergici»: la scelta degli allergeni può essere dettata dalla storia clinica individuale, ma più frequentemente segue uno schema "generale" di valutazione della risposta ai principali allergeni (questo è ciò che, ad esempio, si fa di solito nei soggetti affetti da dermatite atopica).
L'ISAC test solitamente fornisce utili informazioni supplementari.
La responsabilità di una prescrizione terapeutica è del medico (che sia pediatra, generalista, allergologo, dermatologo e chi più ne ha più ne metta) che si prende carico della situazione, non deve certo ricadere su di voi. Il vostro ruolo è quello di applicare i suggerimenti del medico e giudicarne la bontà per poter collaborare ad eventuali ulteriori aggiustamenti (o infine decidere di cambiare "parrocchia").
Saluti,
«Mi sembra di capire che il prick test venga svolto selezionando in partenza le sostanze su cui la prova viene articolata , sulla base della storia clinica del paziente : esiste quindi il rischio di non testare la sostanza cui si è allergici»: la scelta degli allergeni può essere dettata dalla storia clinica individuale, ma più frequentemente segue uno schema "generale" di valutazione della risposta ai principali allergeni (questo è ciò che, ad esempio, si fa di solito nei soggetti affetti da dermatite atopica).
L'ISAC test solitamente fornisce utili informazioni supplementari.
La responsabilità di una prescrizione terapeutica è del medico (che sia pediatra, generalista, allergologo, dermatologo e chi più ne ha più ne metta) che si prende carico della situazione, non deve certo ricadere su di voi. Il vostro ruolo è quello di applicare i suggerimenti del medico e giudicarne la bontà per poter collaborare ad eventuali ulteriori aggiustamenti (o infine decidere di cambiare "parrocchia").
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.6k visite dal 22/10/2012.
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Approfondimento su Dermatite
La dermatite è un'infiammazione della pelle dovuta a varie cause (per esempio atopica, allergica o da contatto), con sintomi comuni come prurito e arrossamento.