Vaccinazioni in paziente in cura cortisonica

Gentili medici, la mia richiesta riguarda mio padre, che ha 80 anni ed è affetto da miastenia gravis, una malattia neuromuscolare autoimmune, che dopo l'ultimo grosso aggravamento circa due anni fa ha ridotto notevolmente la sua qualità di vita e la sua salute,è allettato e si nutre con un sondino nasogastrico,perchè la malattia ha coinvolto anche i muscoli della deglutizione e della respirazione,infatti fino a un anno fa circa ha avuto anche grosse difficoltà respiratorie. Ha dovuto aumentare sempre più il dosaggio del cortisone e da gennaio ne prende 75 mg, ma da allora non ha più avuto difficoltà respiratorie, almeno duvute alla miastenia, e riesce a fare qualche assaggio autonomamente, nelle giornate migliori riesce a stare qualche ora in poltrona. Un ciclo di immunoglobuline gli ha permesso qualche mese fa di fare a meno del sondino nasogastrio per un mese, ma ripeterle è stato finora impossibile per la difficoltà a trovare un centro che faccia a mio padre, delle cure così costose. Al momento la malattia è appena compensata, ma l'allettamento e la terapia steroidea, purtroppo necessaria, lo espongono a continue infezioni respiratorie e polmonari, le ultime nel mese di agosto particolarmente gravi. La difficoltà nel curare le infezioni a mio padre sta anche nel fatto che molti antibiotici non possono essere usati perchè possono far riacutizzare la miastenia, ma anche le infezioni possono far peggiorare la malattia. Il neurologo e il pneumologo e anche il medico dell'assistenza domiciliare hanno consigliato, anzi il neurologo lo ha prescritto e sollecitato più volte, di far fare a mio padre il vaccino antipneumococcico e anche quello antinfluenzale, rassicurando sul fatto che non ci sono controindicazioni per un miastenico, mentre una polmonite per un miastenico può essere molto pericolosa e se anche a causa della terapia steroidea non facesse alcun effetto è un tentativo che vale la pena fare. La mia richiesta nasce dal fatto che il medico di famiglia non è d'accordo a vaccinare mio padre, secondo lui è inutile, e mi ha consigliato di rivolgermi all'ufficio d'igiene o parlare con u. Io so che mio padre ha diritto per tutte le sue parlare con un infettivologo. Così proprio quando gli specialisti mi avevano rassicurata ora sono piena di dubbi e non so che fare, vi domando se per una persona nelle condizioni di mio padre ci sono rischi maggiori nel fare una vaccinazioni, e quali rischi, può da una vaccinazione insorgere in una persona immunodepressa un infezione o addirittura una polmonite? mi domando che cosa possa frenare così tanto il medico curante visto che una riacutizzazione della miastenia lo specialista l'ha esclusa. Io anche se l'eventualità che il vaccino faccia effetto fosse remota vorrei dargli questa opportunità, ovviamente non vorrei far correre rischi inutili a mio padre. Vi ringrazio per l'attenzione e i consigli che potrete darmi.
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Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Gentile utente,
è molto difficile dare un'indicazione in questi casi. Le domande da porsi sono molte: in relazione alla sicurezza, all'efficacia, ma anche all'effettiva necessità della procedura. Oltre a quanto già dettoLe dai colleghi, considererei anche il fatto che generalmente le condizioni cliniche di pazienti come Suo padre sono tali da non consentire una vita sociale normale, riducendosi spesso esclusivamente alla vita familiare, quindi a frequentare sempre le stesse persone. Pertanto un'opportunità alternativa potrebbe essere quella di creare l'immunità in chi lo circonda per minimizzare il rischio di contagio piuttosto che agire sulla capacità di risposta del sistema immunitario (peraltro fiaccato dalla terapia steroidea cronica).
Saluti,
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Utente
Utente
Dottore in effetti non avevamo mai pensato seriamente alla possibilità di fare il vaccino antinfluenzale alle persone con cui mio padre sta quotidianamente a contatto,ed eventualmente meditare sull'opportunità di far fare a mio padre solo il vaccino antipneumococcico che ho sentito, se funziona dà un immunità più lunga, di questo ne parlerò ancora con gli specialisti che lo seguono, intanto appena inizierà la campagna vaccinale provvederemo per tutta la famiglia.
La ringrazio molto e la saluto cordialmente.
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Allergologo attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Prego.
Per quanto concerne l'antipneumococco, si tratta di una miscela di antigeni, pertanto è assolutamente sicuro dal punto di vista "infettivologico"; restano comunque dubbi sull'utilità nel caso specifico (Suo padre in tutti questi anni potrebbe avere già sviluppato immunità verso tutti i ceppi contenuti nel vaccino o comunque verso i ceppi che potrebbe essere destinato ad incontrare; il vaccino/richiamo potrebbe non essere in grado di evocare una risposta in maniera clinicamente significativa).
Cari saluti,