Tatuaggio in follow up
Salvemi chiamo Alessandro Falco e volevo avere alcune delucidazioni.
Attualmente sono in follow-up riguardo una mielodisplasia diagnosticatami 4 anni fa e curata con una chemioterapia immunosoppressiva a base di ATG 3 anni fa.
Da 8 mesi ho smesso di prendere la ciclosporina e gli anitibiotici/antivirali annessi.
I valori ematici sono buoni.
Vorrei farmi un tatuaggio e volevo chiederVi innanzitutto se posso e poi se questo potrebbe avere conseguenze sulla patologia per la quale sono in cura essendo quest'ultima stata di natura autoimmune.
Grazie
Attualmente sono in follow-up riguardo una mielodisplasia diagnosticatami 4 anni fa e curata con una chemioterapia immunosoppressiva a base di ATG 3 anni fa.
Da 8 mesi ho smesso di prendere la ciclosporina e gli anitibiotici/antivirali annessi.
I valori ematici sono buoni.
Vorrei farmi un tatuaggio e volevo chiederVi innanzitutto se posso e poi se questo potrebbe avere conseguenze sulla patologia per la quale sono in cura essendo quest'ultima stata di natura autoimmune.
Grazie
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Allergologo
Buongiorno.
L'esecuzione di un tatuaggio (pur ammesso che la procedura non si vda a complicare con una problematica infettiva) può essere vista come un'esposizione evitabile a stimoli antigenici aggiuntivi; dal punto di vista teorico, se si pensa alla specificità antigenica, non ci sono particolari controindicazioni; ma allo stesso tempo, se consideriamo l'attivazione aspecifica, non si può escludere con sicurezza la possibilità di una riattivazione. Non sono a conoscenza (per mera ignoranza, ma siamo più in campo ematologico che immunologico stretto) di situazioni simili descritte in letteratura.
Personalmente, se fossi in Lei, visto che non stiamo trattando di una condizione banale, eviterei di tatuarmi.
Ad ogni modo ritengo che la cosa più saggia sia sentire il parere del Suo ematologo.
Saluti,
L'esecuzione di un tatuaggio (pur ammesso che la procedura non si vda a complicare con una problematica infettiva) può essere vista come un'esposizione evitabile a stimoli antigenici aggiuntivi; dal punto di vista teorico, se si pensa alla specificità antigenica, non ci sono particolari controindicazioni; ma allo stesso tempo, se consideriamo l'attivazione aspecifica, non si può escludere con sicurezza la possibilità di una riattivazione. Non sono a conoscenza (per mera ignoranza, ma siamo più in campo ematologico che immunologico stretto) di situazioni simili descritte in letteratura.
Personalmente, se fossi in Lei, visto che non stiamo trattando di una condizione banale, eviterei di tatuarmi.
Ad ogni modo ritengo che la cosa più saggia sia sentire il parere del Suo ematologo.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 11/10/2011.
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