Atopia e predisposizione
Buongiorno Dottori, l'altro giorno stavo leggendo un bell'articolo in merito all'Atopia e la predisposizione di alcuni soggetti a sviluppare allergie di ogni entità, sia da contatto, che respiratorie che alimentari.
Da quello che ho capito l'Atopia è una forma che si manifesta nella stragrande maggioranza dei casi nei primi mesi di vita del bambino e, nei casi più rari, entro i primi anni di vita; le manifestazioni sono evidenti (come dermatite, orticaria, asma, rinite, ecc.) e un consistente aumento delle IgE nel sangue rispetto ad altre immunoglobine.
Questo 'problema' nella maggioranza dei casi sparisce con l'età, entro il 5/6 anno di vita per poi ri-emergere in rari casi (in una percentuale sotto il 10%) nella fase adulta; di tutti questi soggetti fanno parte coloro che soffrono di allergie gravi da contatto, allergie alimentari riconosciute, allergie ai farmaci e shock anafilattici.
Da quello che ho 'afferrato' dall'articolo, i soggetti 'Atopici' sono riconoscibili dalla nascita o dalla storia clinica del paziente (dermatiti, riniti, asma, allergie conosciute, reazioni allergiche ai farmaci ecc..) o sbaglio? Un soggetto Atopico viene sempre inquadrato nei primissimi anni di vita? (diciamo dalla nascita all'adolescenza?). Oppure un soggetto può scoprirsi o diventare Atopico anche a 50 anni, per fare un banale esempio? L'atopia è riconosciuta solo da 'eventuali sintomi allergici' e da IgE elevate, o anche da altri fattori? (per esempio esonifoli alti, ecc.).
Sto cercando di approfondire il discorso perché è molto interessante.
Distinti saluti
Da quello che ho capito l'Atopia è una forma che si manifesta nella stragrande maggioranza dei casi nei primi mesi di vita del bambino e, nei casi più rari, entro i primi anni di vita; le manifestazioni sono evidenti (come dermatite, orticaria, asma, rinite, ecc.) e un consistente aumento delle IgE nel sangue rispetto ad altre immunoglobine.
Questo 'problema' nella maggioranza dei casi sparisce con l'età, entro il 5/6 anno di vita per poi ri-emergere in rari casi (in una percentuale sotto il 10%) nella fase adulta; di tutti questi soggetti fanno parte coloro che soffrono di allergie gravi da contatto, allergie alimentari riconosciute, allergie ai farmaci e shock anafilattici.
Da quello che ho 'afferrato' dall'articolo, i soggetti 'Atopici' sono riconoscibili dalla nascita o dalla storia clinica del paziente (dermatiti, riniti, asma, allergie conosciute, reazioni allergiche ai farmaci ecc..) o sbaglio? Un soggetto Atopico viene sempre inquadrato nei primissimi anni di vita? (diciamo dalla nascita all'adolescenza?). Oppure un soggetto può scoprirsi o diventare Atopico anche a 50 anni, per fare un banale esempio? L'atopia è riconosciuta solo da 'eventuali sintomi allergici' e da IgE elevate, o anche da altri fattori? (per esempio esonifoli alti, ecc.).
Sto cercando di approfondire il discorso perché è molto interessante.
Distinti saluti
[#1]
L'atopia è una condizione di alterata risposta immunologica in un quadro di predisposizione genetica. La persona allergica porta nel proprio bagaglio genetico la predisposizione di diventare allergica e questo può avvenire alla nascità, a 20 anni ma anche a 70 anni e dipenda da molti altri fattori che interagiscono con il nostro organismo come virus, fattori alimentari o ambientali.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Jan Walter Schroeder
[#2]
Ex utente
Ringrazio per la celere risposta Dottore.
Ma per 'Atopico' i medici di solito individuano una persona predisposta allo sviluppo di allergie, o sbaglio? (generalizzando il significato della parola Atopia).
Io pensavo che il termine Atopico venisse utilizzato più correttamente per quel gruppo ristretto di persone che possono si sviluppare forme allergiche, ma che rischiano la vita ogni volta che entrano in contatto con il relativo allergente (famoso shock anafilattico).
E per appunto, i soggetti Atopici mostrano dei segni evidenti (come orticaria, angiodema, eczema, ecc...) in fase neonatale, adulta ecc.
Sono fuori strada?
:)
Grazie e buon week end.
Ma per 'Atopico' i medici di solito individuano una persona predisposta allo sviluppo di allergie, o sbaglio? (generalizzando il significato della parola Atopia).
Io pensavo che il termine Atopico venisse utilizzato più correttamente per quel gruppo ristretto di persone che possono si sviluppare forme allergiche, ma che rischiano la vita ogni volta che entrano in contatto con il relativo allergente (famoso shock anafilattico).
E per appunto, i soggetti Atopici mostrano dei segni evidenti (come orticaria, angiodema, eczema, ecc...) in fase neonatale, adulta ecc.
Sono fuori strada?
:)
Grazie e buon week end.
[#4]
Ex utente
Buongiorno Dottore,
sempre celere e gentile nel chiarimento; come sospettavo con il termine Atopico si intende un qualsiasi soggetto allergico, che va da una 'banale' (tra virgolette) rinite fino ad allergie più gravi come dermatiti e allergie alimentari.
Da quello che sto studiando invece avevo isolato il termine 'Atopico' a soggetti il cui rischio di sviluppare anafilassi in caso di contatto con allergeni fosse elevato; rivedrò la definizione.
Distinti saluti.
sempre celere e gentile nel chiarimento; come sospettavo con il termine Atopico si intende un qualsiasi soggetto allergico, che va da una 'banale' (tra virgolette) rinite fino ad allergie più gravi come dermatiti e allergie alimentari.
Da quello che sto studiando invece avevo isolato il termine 'Atopico' a soggetti il cui rischio di sviluppare anafilassi in caso di contatto con allergeni fosse elevato; rivedrò la definizione.
Distinti saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.9k visite dal 05/11/2010.
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