Quantiferon test
gentili dottori,
sono affetta da fibrosi retroperitoneale e il mio immunologo mi ha prescritto degli esami prima di darmi la cura per tale malattia...
ho avuto la risposta del quantiferon test dove leggo:
- esat-6 e cfp-10 negativo
- mitogeno positivo
la parola "positivo" mi ha messo in agitazione!
mi potete dire di che si tratta e se tale positività può incidere sul tipo di cura che mi sarà data?...
ringrazio e porgo saluti cordiali
sono affetta da fibrosi retroperitoneale e il mio immunologo mi ha prescritto degli esami prima di darmi la cura per tale malattia...
ho avuto la risposta del quantiferon test dove leggo:
- esat-6 e cfp-10 negativo
- mitogeno positivo
la parola "positivo" mi ha messo in agitazione!
mi potete dire di che si tratta e se tale positività può incidere sul tipo di cura che mi sarà data?...
ringrazio e porgo saluti cordiali
[#1]
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
No no, "mitogeno positivo" e' solo il controllo interno del kit e dice che il kit funzionava.
Le hanno (diciamo) cercato gli antigeni della tubercolosi e non li hanno trovati, allora l'analista si chiede: non li trovo perche' la paziente e' pulita e non li ha, o perche' il mio sistema analitico oggi non funziona? si mette un controllo e se il controllo funziona significa che la negativita' e' vera e non dipende da un difetto tecnico.
Il test che le hanno fatto e' un sistema diagnostico per la diagnosi in vitro della tubercolosi, al posto dei vecchi test cutanei (mantoux o tine test) che via via vengono ritirati dal mercato.
Nei vecchi test si prendeva un estratto della tubercolosi (chiamato PPD, ma -mi dicono- ormai fuori produzione) e lo si iniettava sotto pelle. Se il paziente aveva linfociti T della memoria gia' sensibilizzati per una precedente infezione tubercolare, in due tre gg. si sviluppava una reazione cutanea misurabile.
Nei nuovi test si mette in contatto il sangue del pz. (che contiene i linfociti T) con gli antigeni specifici della TBC umana (esat, cfp). Se il pz. ha linfociti della memoria specifici per la TBC, questi rilasciano fra le altre cose una sostanza detta interferone. A quel punto col kit Quantiferon, che in se' e' solo un "sistema rivelatore", si cerca il suddetto interferone. Nel suo caso non c'e' interferone, non ci sono linfociti specifici per la TBC, lei non ha mai fatto la TBC.
E se fosse che il test non funzionava o lei non ha linfociti T del tutto? in una provetta a parte si da' il mitogeno (penso la solita fitoemoagglutinina, una sostanza che stimola genericamente tutti i linfociti), se in quella provetta troviamo interferone allora significa che la paziente aveva linfociti T e che il ns. test funzionava.
Il laboratorio potrebbe anche non scriverglielo, ma si vede che ci tengono a farle sapere che hanno lavorato con coscienza e serieta'.
Le hanno (diciamo) cercato gli antigeni della tubercolosi e non li hanno trovati, allora l'analista si chiede: non li trovo perche' la paziente e' pulita e non li ha, o perche' il mio sistema analitico oggi non funziona? si mette un controllo e se il controllo funziona significa che la negativita' e' vera e non dipende da un difetto tecnico.
Il test che le hanno fatto e' un sistema diagnostico per la diagnosi in vitro della tubercolosi, al posto dei vecchi test cutanei (mantoux o tine test) che via via vengono ritirati dal mercato.
Nei vecchi test si prendeva un estratto della tubercolosi (chiamato PPD, ma -mi dicono- ormai fuori produzione) e lo si iniettava sotto pelle. Se il paziente aveva linfociti T della memoria gia' sensibilizzati per una precedente infezione tubercolare, in due tre gg. si sviluppava una reazione cutanea misurabile.
Nei nuovi test si mette in contatto il sangue del pz. (che contiene i linfociti T) con gli antigeni specifici della TBC umana (esat, cfp). Se il pz. ha linfociti della memoria specifici per la TBC, questi rilasciano fra le altre cose una sostanza detta interferone. A quel punto col kit Quantiferon, che in se' e' solo un "sistema rivelatore", si cerca il suddetto interferone. Nel suo caso non c'e' interferone, non ci sono linfociti specifici per la TBC, lei non ha mai fatto la TBC.
E se fosse che il test non funzionava o lei non ha linfociti T del tutto? in una provetta a parte si da' il mitogeno (penso la solita fitoemoagglutinina, una sostanza che stimola genericamente tutti i linfociti), se in quella provetta troviamo interferone allora significa che la paziente aveva linfociti T e che il ns. test funzionava.
Il laboratorio potrebbe anche non scriverglielo, ma si vede che ci tengono a farle sapere che hanno lavorato con coscienza e serieta'.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 116.9k visite dal 11/10/2009.
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