La Buona Sanità di cui spesso non si parla
Negli ultimi tempi, il mio lavoro mi ha portato ad avvicinarmi sempre di più all'ambito sanitario.
Mi sono trovata spesso a colloquiare operatori sociosanitari, infermieri e coordinatori di case di riposo o cliniche private e ho avuto l’opportunità di comprendere meglio le dinamiche di questo settore.
Ho sempre avuto un grande rispetto per il lavoro altrui, in questo ambiente soprattutto, consapevole delle responsabilità e delle sfide quotidiane che affrontano.
Purtroppo, spesso questi professionisti vengono trattati come figure di serie B e il loro valore non è riconosciuto come meriterebbero.
Recentemente, ho avuto l’occasione di frequentare l’ospedale di Veruno, in particolare il reparto di riabilitazione dell' Istituto Maugeri Veruno.
Ho potuto vedere da vicino l’impegno e la dedizione di tutto il personale: gli infermieri, gli OSS e i fisioterapisti, che si sono sempre mostrati cordiali e disponibili non solo con i pazienti, ma anche con i loro familiari.
Ho assistito a momenti in cui l’empatia si manifestava in silenzio, quando le parole non sarebbero bastate, e a sorrisi che illuminavano anche le giornate più cupe. Ho notato volti stanchi, ma è stata anche palpabile la passione che animava il loro lavoro.
Mi ha colpito profondamente assistere a situazioni (che purtroppo sono sempre più frequenti) in cui operatori sanitari venivano maltrattati da pazienti, mentre si impegnavano al massimo per offrire le migliori cure.
Questa esperienza mi ha fatto riflettere sull’importanza del rispetto che, sempre più frequentemente, viene meno.
Gli operatori, spesso sotto forte pressione e senza il giusto riconoscimento, si ritrovano a vivere situazioni ingiuste e inaccettabili....e sì, lo so che leggendo qualcuno di voi starà dicendo ''però ci sono anche tanti stronzi in questo settore" e ne sono ben consapevole, ma perché buttare tutti nello stesso pentolone?
Ci sono tanti professionisti eccellenti che, nonostante le difficoltà, si dedicano con tutto il cuore al loro lavoro (ed io avuto l'immensa fortuna di incontrarne tanti in questi giorni).
Perché non raccontare di loro? Di quelli che sono "ancora" nelle giornate difficili? Perché non si parla dell’empatia, dei gesti gentili, dei sorrisi che non mancano neppure quando tutto sembra andare per il verso sbagliato?
In queste settimane, nessun oss, nessun infermiere, nessun coordinatore ha mai mancato di regalare un sorriso o una parola gentile, sebbene siano tutte persone vulnerabili esattamente come noi, con famiglie e magari malattie a cui dar conto.
Quindi perché siamo tutti bravi a puntare il dito quando si parla di malasanità (di cui non nego l'esistenza) ma non si parla mai delle cose positive?
Perché non risaltare i pregi prima ancora dei difetti? Perché diamo tanto spazio alle lamentele e di rado diamo una pacca sulla spalla a chi nonostante la stanchezza, nonostante la mole di lavoro e nonostante (a volte) gli insulti continua a fare il proprio lavoro con passione e determinazione?
Perché commettete l'errore di dare per scontato il lavoro e l'impegno altrui?
Spesso, troppo spesso, ci dimentichiamo che ogni professione comporta sfide e sacrifici e che dietro ogni servizio, ogni gesto c'è una persona che merita rispetto!
Un semplice "grazie" a volte può fare la differenza!!!
Spero che questo post raggiunga tutti gli operatori che ho incontrato in questi giorni e che possa essere per loro la "pacca sulla spalla" in una giornata storta, che sentano il sostegno che meritano e che gli dia la giusta spinta per continuare a fare ciò che amano nonostante le difficoltà.
Questa è la sanità che mi piace, queste sono storie che mi piace raccontare e leggere.... storie di chi ogni giorno regala PRESENZA, storie dal reparto di riabilitazione della Fondazione Maugeri Veruno.
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