La mia storia non ha un lieto fine, ma nessuno è stato mai lasciato da solo
Salve a tutti, la mia storia non ha un lieto fine, il mio papà è morto lo scorso settembre. Il suo corpo stanco alla fine ha ceduto: quasi 4 anni fa gli fu diagnosticato un linfoma in una clinica privata, il medico che lo aveva in cura per una serie di errori lo aveva mandato in terapia intensiva attaccato al respiratore.
Era entrato in clinica 5 gg prima con le sue gambe e gli hanno procurato una grave acidosi metabolica.
Sabato 13 gennaio alle 8 pm, dietro consiglio di amici, chiediamo il consulto della Professoressa Annino che si rende immediatamente disponibile. Appena arrivata decide per il trasferimento di mio padre nel suo reparto di ematologia all'ospedale San Giovanni (Roma).
Dopo poche ore mio padre respirava autonomamente e dopo pochi giorni ha potuto cominciare la chemioterapia. Nella clinica ci avevano detto che non c' erano più speranze. La Prof. Annino ci ha regalato più di tre anni, con una buona qualità di vita. In questo tempo lei e il suo staff ci sono sempre stati vicini, con una grande umanità oltre che professionalità.
Il reparto di ematologia è stato un po' come la nostra seconda famiglia, grazie anche ai volontari sempre disponibili all'ascolto. Ho assistito a scene drammatiche, purtroppo leucemie e affini sono malattie tremende, ma nessuno è stato mai lasciato da solo.
Anche nel dolore più grande hanno tutti potuto contare sulla presenza e l'appoggio di questi medici straordinari. Mio padre è morto per una polmonite, non collegata al linfoma che era in recessione. Insieme a noi c' era la Prof. Annino che lo ha assistito fino al suo ultimo respiro.
Non so cosa avremmo fatto senza di lei: un medico e una donna che ha lasciato un segno nei nostri cuori.
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