La biopsia liquida: nuova tecnica per la diagnostica precisa del tumore alla prostata
La biopsia liquida per il tumore della prostata è una tecnica utilizzata per la ricerca dei fattori tumorali espressi dalle cellule cancerose prostatiche nelle urine dopo massaggio prostatico.
La metodica è disponibile da alcuni anni negli stati Uniti e in molti paesi europei e dal 2019 è stata inserita nelle Linee Guida 2019 della Società Italiana di Urologia. Questo dimostra il valore del test nell'aiutare gli urologi a prendere la giusta decisione clinica per i pazienti, riducendo così le biopsie non necessarie e/o stratificando i pazienti che dovrebbero andare incontro ad ulteriori esami come la Risonanza Magnetica Multiparametrica.
Efficacia della metodologia con biopsia liquida
Il sistema diagnostico è stato brevettato con il nome di SelectMDx e si è dimostrato metodo non invasivo per identificare:
- gli uomini ad alto rischio di avere una forma aggressiva e potenzialmente letale di cancro alla prostata;
- gli uomini a basso rischio che potrebbero quindi essere sottoposti ad una dolorosa, ma inutile biopsia, prevenendo la sovra diagnosi e il sovra trattamento.
Un recente studio di costo-efficacia, in uomini italiani con Antigene Prostatico Specifico (PSA) elevato, ha confrontato il SelectMDx nello stratificare gli uomini da inviare a biopsia in base alla probabilità che ospitino una forma aggressiva del cancro alla prostata con l'attuale approccio standard consistente nell'eseguire subito una biopsia prostatica.
Lo studio l’utilizzo di questa metologia ha dimostrato un risparmio di costi, stimabile in 762 per paziente all’anno. Contando tutte le biopsie risparmiate su base annua, il risparmio complessivo per il Sistema Sanitario Italiano sarebbe di circa 105 milioni di euro, a cui aggiungere i costi correlati alle complicanze evitate. Questi risultati sono stati pubblicati sulla rivista Prostate Cancer and Prostatic Diseases.