Nuove evidenze scientifiche su un vaccino orale per prevenire le infezioni delle vie urinarie

Le infezioni delle vie urinarie sono molto comuni, si parla di 400 milioni di individui colpiti all’anno, principalmente donne.

L’impatto sociale ed economico di questa patologia è elevatissimo, se si conta che ogni soggetto colpito non è in grado, almeno per qualche tempo, di attendere alle sue normali attività e molto spesso è costretto ad assumere terapie costose (antibiotici, integratori, ecc.).

Anche se la maggior parte delle situazioni ha un’evoluzione benigna, si stima che l’infezione delle vie urinarie sia comunque collegata a 250.000 casi di morte all’anno.

Un vaccino per le infezioni delle vie urinarie

Nell’ambito del Congresso della Società Europea di Urologia, appena conclusosi a Parigi, ha destato molto interesse la presentazione da parte del Dr. Bob Yang del Royal Berkshire NHS Foundation Trust di un ampio studio riguardante un vaccino somministrabile per bocca in grado di limitare le recidive delle comuni infezioni delle basse vie urinarie, principalmente la cistite femminile.

Il prodotto, denominato UROMUNE è stato sviluppato tempo fa dalla Immunotek S. L. in Spagna, nazione dove è correntemente commercializzato.

Il vaccino è costituito da batteri inattivati delle specie Escherichia Coli, Klebsiella Pneumoniae, Proteus Vulgaris ed Enterococcus Faecalis. Questi batteri, normalmente presenti in quota variabile nella flora batterica intestinale (microbiota) sono coinvolti nella maggioranza delle infezioni urinarie. È possibile che vi sia efficacia anche verso altri batteri che hanno caratteristiche superficiali simili.

Il vaccino, sotto forma di spray al sapore di ananas, viene somministrato come 2 puff al giorno sotto la lingua per un periodo di 3 mesi.

Per approfondire:Perché le cistiti sono frequenti nelle donne?

Risultati

Lo studio condotto dal Dr. Yang è il primo che ad aver raccolto e valutato 89 casi nel lungo periodo di 9 anni. Nel 54% dei soggetti non si sono manifestate ulteriori infezioni urinarie lungo tutto il periodo di osservazione.

Questo risultato è da considerare ottimo, considerando l’estrema frequenza delle recidive in questo tipo di infezioni. Da dimostrare ancora in ulteriori studi l’applicazione del vaccino a situazioni più complesse, come quelle dei pazienti con lesioni del midollo spinale, estremamente soggetti alle infezioni urinarie.

Il vaccino UROMUNE non è ancora autorizzato alla vendita in Italia e Gran Bretagna, quindi il medico che lo prescrive lo fa sotto la sua responsabilità, posto che il paziente se lo procuri altrove. Il costo è di circa € 300 per i tre mesi di trattamento.