Cistite come affrontarla.

Cistite femminile, come affrontarla: prospettive urologiche

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Cistite: problema soprattutto femminile

Circa il 40% delle donne italiane ha avuto almeno una volta nella sua vita una infezione delle vie urinarie. Sappiamo che i maschi sono meno colpiti da queste problematiche; ad esempio le infiammazioni croniche e dolorose della parete della vescica, sindromi conosciute anche come cistiti interstiziali, interessano soprattutto le donne, in un rapporto di 5 a 1 rispetto agli uomini.

Quali sono i sintomi della cistite?

A questo proposito recentemente è stato lanciato un allarme dalla Società Italiana di Urologia (SIU) ricordando come una cistite si può presentare soprattutto con questi sintomi:

  • frequenza ed urgenza esagerata alla minzione,
  • forti bruciori e dolori mentre si urina,
  • sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica,
  • urine torbide e maleodoranti talvolta con tracce di sangue,
  • senso di pesantezza e fastidio nella parte bassa dell’addome. 

Se questo succede è necessario rivolgersi all’esperto del settore, ovvero all’urologo, solo lui può indicare il percorso diagnostico e terapeutico più adatto a risolvere il problema, che a volte passa anche da piccoli interventi come quello di indicare un nuovo stile di vita.

Per approfondire:Come riconoscere la cistite?

Perché la cistite è una malattia che colpisce soprattutto le donne? 

La prima causa è di carattere anatomico: infatti nelle donne l’uretra è più corta rispetto agli uomini e quindi più facilmente possono arrivare dei microrganismi in vescica, poi le vie urinarie e l’ultimo tratto dell’intestino con i suoi batteri sono molto vicini e possono così, in situazioni particolari, penetrare in vescica.

Se si è stitici o si ha la sindrome del colon irritabile: in questi casi gli stessi microrganismi si possono moltiplicare e passare più facilmente dal distretto intestinale a quello delle vie urinarie.

Ancora, se la donna è in menopausa la carenza di estrogeni altera il pH delle mucose e ciò favorisce le infezioni.

Infine, un’igiene intima scorretta, ad esempio saponi troppo aggressivi, altera le difese e diventano più probabili le infezioni vaginali e delle vie urinarie.

Terapia e prevenzione della cistite

Come affrontare e risolvere questa complessa problematica?

La prima regola d’oro sia nelle cistiti episodiche, che nella prevenzione di una infezione delle vie urinarie, è quella di bere tanta acqua, circa uno o due litri al giorno fuori dai pasti, se non si hanno altri problemi clinici. Se vi è lo stimolo a urinare bene assecondarlo in modo da evitare il ristagno di urine nella vescica, cosa che può facilitare la proliferazione di vari microrganismi.

Altre raccomandazioni:

  • Urinare prima e dopo un rapporto sessuale penetrativo.
  • Usare detergenti intimi a pH neutro e non aggressivi.
  • Controllare una eventuale stipsi, potenziale alleata della cistite.
  • Dagli urologi italiani è consigliato anche il consumo di un paio di kiwi al giorno: questi sembrano regolare l’intestino e sono ricchi di vitamina C, che riduce la alcalinità delle urine.

Per approfondire:Cistite e rapporti sessuali

Quali terapie farmacologiche usare? 

Gli urologi mettono in guardia contro un uso spregiudicato degli antibiotici. Prima bene consultare il proprio urologo di fiducia e fare su suo consiglio una valutazione colturale con un antibiogramma; questo per evitare l’antibiotico resistenza, quel fenomeno per cui i batteri sviluppano una capacità di sopravvivere all’azione di questi farmaci. Se risultasse all’antibiogramma una carica batterica elevata, sarà sempre l’urologo, sulla base dei risultati ottenuti, a decidere un’eventuale terapia antibiotica specifica.

Data pubblicazione: 22 novembre 2022

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