Uso del vapore acqueo per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna. Rezum

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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna ostruente prevede, come tutti sappiamo, l’uso di farmaci, spesso utili nel trattamento della sintomatologia ma accompagnati da spiacevoli effetti collaterali da un punto di vista cardiovascolare sessuale, oppure, nei casi non rispondenti alla terapia orale, il trattamento chirurgico.

 

Sono ormai lontani ricordi della classica adenomectomia prostatica per via trans vescicale a cielo aperto di cui però ho ancora vivi ricordi della mia pratica urologica quotidiana di qualche anno fa, il gold standard rimane tuttora l’uso della resezione endoscopica trans uretrale della prostata TURP e, come ben sappiamo oggigiorno sempre con più entusiasmo ed efficacia, si propongono l’uso del laser Verde o del laser Rosso.

 

 

L’intervento porta sicuramente dei vantaggi ma si accompagna quasi sempre a problematiche sulla sfera sessuale che riconosciamo essenzialmente nella eiaculazione retrograda.

 

Sempre alla ricerca di nuove metodiche mini invasive e possibilmente assenza di effetti iatrogeni la scienza urologica ha volto il proprio interesse anche verso l’energia termica.

 

Un interessante studio americano, che riporto in bibliografia, ha dimostrato quanto il sistema Rezum che utilizza il vapore acqueo per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna stia apportando vantaggi da un punto di vista clinico in assenza di effetti collaterali.

 

 

 Il sistema le Rezum utilizza il vapore acqueo e quindi un’energia termica, utilizzando la radiofrequenza per creare energia termica sotto forma di vapore, il vapore entra in contatto con il tessuto prostatico condensandosi nuovamente in acqua, questo trattamento va ad interrompere e a distruggere le membrane cellulari rispettando i tessuti circostanti.

 

 

Il sistema Rezum permette un sollievo rapido prolungato di disturbi urinari senza accompagnarsi a disturbi della sfera sessuale, può trattare tutte le zone della prostata senza particolari restrizioni nella morfologia. Abbiamo quindi oggi a disposizione una nuova tecnica che chiaramente andrà sempre personalizzata ed eventualmente attuata sulle caratteristiche di ogni singolo paziente. Personalmente sono sempre molto cauto ai facili entusiasmi nelle nuove tecniche chirurgiche che solamente follow-up a distanza ne documenteranno il vero beneficio, ma in ogni caso devono essere conosciute e divulgate

 

 

 

Per approfondire:

https://www.goldjournal.net/article/S0090-4295(19)30070-6/fulltext

 

Data pubblicazione: 20 giugno 2019

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