Ipertrofia prostatica benigna: mai sottovalutarla!
Questo è il messaggio che da Madrid, al Congresso Annuale della European Association of Urology (EAU), proprio gli urologi italiani, attraverso il Segretario della Società Italiana di Urologia (SIU), hanno in questi giorni lanciato.
Le notizie non sembrano essere incoraggianti soprattutto per quanto riguarda la sensibilità generale che gli italiani hanno su queste patologie benigne che interessano la ghiandola prostatica; ci sarebbero infatti circa sette milioni di maschi nel nostro paese che hanno sintomi legati ad una ipertrofia prostatica benigna, cioè ad un aumento del volume della prostata, ma solo pochi uomini sono consapevoli di queste problematiche e quindi pochi arrivano a considerare tutte le opportune contromisure per prevenire questa patologia e contrastare l’evoluzione di tutti i fastidiosi sintomi connessi (aumento dello stimolo minzionale, getto ridotto, urgenza ed a volte difficoltà ad avere una rigidità adeguata).
Eppure basterebbe avere presente tre semplici “problemi “ o sintomi per capire se vi è un rischio reale di incorrere in tale patologia e quindi fare poi, senza perdere altro tempo prezioso, riferimento al proprio urologo di fiducia.
Tre sono le domande che un maschio, superati i 45-50 anni, deve farsi e sono:
1) Mi è capitato di alzarmi per urinare almeno due volte durante il sonno notturno nell’ultimo mese?
2) Ho difficoltà a trattenere l’urina durante l’intera giornata e devo correre improvvisamente al bagno?
3) Ho la sensazione che, quando vado ad urinare, non ho svuotato completamente la mia vescica?
Poste queste tre questioni se ad una di esse si risponde affermativamente allora bisogna parlarne subito con il proprio medico di famiglia e poi a ruota con un bravo ed esperto urologo.
Per approfondire: