Utilità della risonanza magnetica prima della biopsia prostatica
In questo articolo, Park et al. Hanno analizzato il potenziale incremento di diagnosi tumorale associato alla risonanza magnetica 3 – Tesla (MRI) eseguita prima di una biopsia prostatica trans-rettale eco guidata (TRUS) in pazienti con valori di antigene prostatico specifico (PSA) superiori alla norma ( >4.0 ng/ml).
In questo studio prospettico sono stati inclusi 89 pazienti, successivamente stratificati in due gruppi: nel primo gruppo i pazienti sono stati sottoposti prima ad una MRI e poi TRUS, mentre nel secondo gruppo è stata eseguita solo la TRUS.
I risultati dimostrano un incremento associato alla MRI pre-biopsia sia nel tasso di detection tumorale (30 vs. 10% per pazienti con o senza MRI, OR=3.9, p= 0.03), sia nel tasso di prelievi positivi (9.9 vs. 2.2%, OR= 4.2, p= 0.001).
Inoltre il tasso di biopsie positive è risultato maggiore sia per quelle sistematiche (7.7 vs. 2.4%, OR= 3.4, p >0.05) che per quelle mirate (38 vs 0%), anche se in quest’ultimo caso in modo non statisticamente significativo. Questi dati dimostrano come la MRI pre- TRUS incrementi il tasso di detection tumorale.
Le considerazioni derivanti da questi risultati sono innumerevoli. Innanzitutto, l’MRI pre-bioptica può essere utile come test preliminare volto ad identificare pazienti con PSA elevato e con neoplasia significativa che richiedono un trattamento.
Tale strategia può evitare una biopsia superflua, in caso di assenza di malattia o di neoplasia non significativa. Inoltre, l’accuratezza stadiativa sarebbe migliore, data l’assenza di artefatti dovuti all’emorragia conseguente a biopsia. Infine, la valutazione con MRI può essere importante in un regime di sorveglianza attiva.
Nonostante i benefici, non vanno dimenticate le implicazioni economiche derivanti dall’esecuzione di una MRI in ogni paziente che necessiti di biopsia. In questo senso, va ricordato che negli Stati Uniti il numero di soggetti sottoposti a biopsia è pari a circa 1 milione all’anno. L’uso della MRI in ciascuno di quei pazienti può portare ad un incremento importante dei costi.
D’altra parte, la spesa potrebbe essere bilanciata dal risparmio sulle biopsie superflue. E’ infatti stimato che il costo ad esse associato negli Stati Uniti sia di 2 miliardi di dollari. In conclusione, non è possibile stabilire se una MRI pre-biopsia incrementi o meno i costi nella gestione di pazienti con PSA elevato.
Solo uno studio prospettico e randomizzato potrà analizzare il rapporto costo-beneficio di tale strategia diagnostica. Di certo, è importante come urologi potersi affidare ad un centro che possieda una tecnologia per MRI di elevato livello e ad un radiologo veramente preparato.
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