Neoplasia renale: operare o monitorare?
MASSE RENALI DI PICCOLE DIMENSIONI: POSSIAMO TENERLE SOTTO OSSERVAZIONE?
Nonostante il trend di un continuo e costante aumento nel riscontro di masse renali, grazie allo sviluppo di mezzi diagnostici sempre più accurati e diffusi come l'ecografia e la TAC spirale, non cè stata di pari passo una riduzione della mortalità per tumore renale. Queso dato sottointende che molti tumori renali, soprattutto di picccole dimensioni e nei soggetti anziani, vengono trattati con metodiche invasive ma probabilmente potrebbero essere solo tenuti in osservazione.
Uno studio americano ha dimostrato recentemente che, ad un follow up di 5 anni, un terzo dei pazienti di età superiore ai 70 anni affetti da neoplasia renale, muore per altre cause. E' stata pertanto proposta la sorveglianza attiva, definita come il monitoraggio delle dimensioni del tumore mediante i comuni mezzi diagnostici, riservando l'intervento solo nei casi di progressione indipendentemente dalle dimensioni iniziali del tumore.
La progressione viene definita come il raddoppio delle dimensioni iniziali, il raggiungimento di un diametro di 4 cm ( dimensione correlata con il rischio di metastasi) o l'insorgenza di metastasi.
Esiste inoltre una correlazione diretta tra dimensioni del tumore e rischio di metastasi che coinvolgono comunque solo l'1% dei casi di tumore di diametro inferiore ai 3 cm.
Pazienti anziani, con masse renali di diametro ridotto e con comorbidità potrebbero essere solo sottoposti ad un regime di sorveglianza attiva, senza pregiudicare la loro storia clinica