Tumore della prostata: un aiuto dall'ecografia 3D
Il tumore della prostata colpisce in Italia oltre quarantamila uomini all’anno e le previsioni parlano di cinquantamila nuovi casi attesi per il 2030 per il naturale invecchiamento della nostra popolazione.
Al 19° Congresso Nazionale dell’Associazione Urologi Italiani (AURO), in corso in questi giorni a Genova, si è prospettata un’importante novità diagnostica, rappresentata dalla possibilità di effettuare una biopsia prostatica ecoguidata usando un ecografo 3D, cioè che dà delle immagini a tre dimensioni.
Tumore localizzato alla prostata
Il collega Paolo Puppo, responsabile dell’Urologia Oncologica dell’Istituto Humanitas di Castellanza, ha spiegato in modo molto preciso che: «La tecnologia usata finora, per le biopsie alla prostata, richiede un mappaggio con molti prelievi di tessuto per aumentare la probabilità di cogliere le lesioni neoplastiche che si vuole diagnosticare, poiché con una guida ecografica tradizionale non si sa esattamente dove l’ago preleva il campione.
Con la tecnologia a 3 Dimensioni, grazie a un software che associa ecografia e imaging, è possibile seguire il passaggio dell’ago bioptico, vedere esattamente dove si preleva e si campiona il tessuto, con una registrazione dei tragitti fatti, cosa utile anche per un’eventuale e successiva biopsia».
Da queste premesse la nuova metodica diagnostica dovrebbe rivoluzionare le nostre attuali procedure di ricerca del tumore e permettere così di aumentare la capacità di individuare, in modo più mirato e preciso, il punto da biopsiare.
In questo modo, in sintesi estrema, se con la metodica ora in uso per ogni 100 biopsie fatte si arriva ad individuare un tumore nel 25% dei prelievi, con la nuova apparecchiatura ecografica 3D le percentuali dovrebbero significativamente aumentare e quindi le biopsie inutili o falsamente negative dovrebbero diminuire drasticamente.
Questo dato dovrebbe poi naturalmente essere associato a una diminuzione di una seconda biopsia, proposta diagnostica ora facile e frequente quando la prima risulta dubbia.
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