Neoplasia prostatica maligna

Uno degli argomenti più discussi nel campo della terapia dei tumori maligni della prostata, è il trattamento da riservare a quei pazienti che già operati di prostatectomia radicale, presentino, nell'esame istologico del pezzo operatorio, lo sconfinamento del tumore al di là della porzione di ghiandola asportata.

In questi casi le linee guida consigliano di eseguire un ciclo di radioterapia.

Il punto del dibattito è fra i fautori della radioterapia precoce (c.d. adiuvante) e della radioterapia ritardata (c.d. di salvataggio) che si mette in atto qualora appaiano i segni di una ripresa di malattia evidenziabile sia con l’obiettività (comparsa di noduli duri prostatici), sia solo con l’aumento del PSA.

Un articolo molto completo sull'argomento è stato pubblicato sull’ European Urology, organo ufficiale della Società Europea di Urologia, del Marzo 2012. Le conclusioni dell'articolo non danno una risposta univoca al problema, per mancanza di ricerche presentanti dati raccolti nella stessa maniera. Purtuttavia gli Autori fanno delle considerazioni che possono aiutare l'urologo a fare delle scelte soggettive.

Il razionale della radioterapia precoce è che:

  1. l’area da trattare è all’inizio sempre localizzata in prossimità della loggia prostatica,
  2. la radioterapia precoce è più efficace di quella c.d. di salvataggio in quanto non c’è ancora stata disseminazione del tumore nella pelvi, come invece succede se si aspetta troppo,
  3. la radioterapia precoce oltre a essere più efficace è anche meno tossica in quanto il campo da irradiare è di solito molto più limitato e pertanto richiede una dose di radiazioni più bassa.

Di contra, i fautori della radioterapia ritardata obiettano che non tutti i tumori che sono sconfinati oltre il tessuto asportato daranno metastasi o comunque porteranno a morte e pertanto una certa quantità di pazienti verranno, nel caso della radioterapia precoce, trattati inutilmente e andranno incontro inutilmente agli eventuali effetti collaterali della terapia radiante.

Il dibattito, in attesa di ricerche comparate valide, è ancora aperto.

Data pubblicazione: 23 aprile 2012 Ultimo aggiornamento: 11 luglio 2017

15 commenti

#1
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Utente 392XXX

Erg.Dr.Guercino, ho 72 anni, in marzo 1998 sono stato operato di prostatectomia radicale con margini operatori indenni.(altri dati li troverà nel sito utente 392945).dal 2008 è iniziata una lenta risalita del pda da 0,1 fino a o,40 nel gennaio 2015 ed ora in gennaio 2016 al valore pda 0,54. Ho letto la sua mi forma relativa alla errata correlazione testosterone /psa e pertanto la chiedo che senso ha la cura ormonale se come lei afferma il testosterone non alimenta il tumore come da altri affermato???E quale rimedio mi consiglia considerando la mia situazione??? Grazie e un cordiale saluto.

#2
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Utente 392XXX

Il pda ovviamente è il pda. Mi scuso per l'errore.

#3
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Utente 392XXX

Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#4
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Utente 392XXX

Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#5
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Utente 392XXX

Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#6
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Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#7
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Utente 392XXX

Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#8
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Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#9
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Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#10
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Utente 392XXX

Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#11
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Utente 392XXX

Non so per quale motivo il pda continua ad essere scritto nelle o errato.spero che stavolta sia giusto. Mi scuso ancora



#12
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Utente 392XXX

Non so cosa stia succedendo al mio smart Phone.comunque è PSA.

#13
Foto profilo Utente 392XXX
Utente 392XXX

Le trascrivo l'esito dell'esame istologico del 28-04 98.
Materiale inviato e notizie cliniche:
A)Linf.pelvici dx -B)Linf. pelvici sx -C) Blocco prostatico vescicolare

Reperto macroscopico:
C) Prostata e vescicola seminali del peso di gr.50. Al taglio è presente area compatta di circa 2 cm.in sede media posteriore del lobo destro

reperti C1) lobo dx x4, C2) Lobo sx x3; C3) Apice x2; C4) Vescicola seminale dx x1; C5) Vescicola seminale sx x1

Reperto microscopico e diagnosi: A) 1 linfonodo reattivo. B) 2 linfonodi reattivi
C1-3) Adenocarcinoma prostatico G2, tipo "acinare"(Gleason 3+4), con infiltrazione perineurale multifocale, associato a PIN ed alto grado (II - III).
Non evidente invasione extracapsulare. Margini di resezione indenni.
C4-C5)Vescicole seminali indenni.

STADIAZIONE pT NO Mx
Codici SNOMED: T9200 M-81403
FINE REFERTO

#14
Foto profilo Prof. Federico Guercini
Prof. Federico Guercini

Gentile Utente, la sua osservazione è corretta. La risposta è però molto difficile e non univoca. Intanto le dico che la leggerissima variazione del suo PSA con sottintende assolutamente una ripresa di malattia al momento. Pertanto può stare tranquillo.Circa il rapporto fra testosterone e cancro della prostata, le ricerche attuali hanno completamente ribaltato le conoscenze del passato. Oggi si sa che un Cancro prostatico sarà tanto più aggressivo (Gleason alto), tanto più bassa in sede di diagnosi è la concentrazione di testosterone del paziente.

#15
Foto profilo Utente 392XXX
Utente 392XXX

Egr. Dottore La ringrazio per la sua risposta.Quindi stando così le cose e continuando a monitorare il PSA, quando (a che valore di PSA) ritiene che dovrò cominciare a "preoccuparmi"???
La ringrazio ancora e le auguro Buon lavoro.

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