Sling uretrale per incontinenza post cistectomia
Studio presentato al Congresso Auro (Associazione Italiano Urologi Ospedaliri, Sorrento, ottobre 2011)
Incontinenza urinaria post cistectomia e confezionamento di neovescica ileale nella donna. Trattamento con sling TOT
Introduzione
Il rischio di incontinenza post cistectomia radicale e confezionamento di una neovescica ileale nelle donne varia in letteratura dal 5 al 15%. Il trattamento di questa complicanza rimane una sfida per l’urologo senza ad oggi una tecnica efficace e standardizzata. Nonostante il trend ad utilizzare trattamenti mini-invasivi, ci sono pochi reports in letteratura con successi di varia entità
Riportiamo la nostra esperienza nell’utilizzo di sling TOT nel trattamento di questa complicanza
Materiali e metodi
Dal 2005 ad oggi abbiamo trattato 5 pazienti di età compresa tra i 52 e i 69 anni per incontinenza urinaria da sforzo in esiti di cistectomia radicale e confezionamento di neovescica ileale. Le pazienti erano ad un anno dall’intervento e libere da malattia e sono state valutate mediante obiettività, cistografia, esame uro dinamico documentando la presenza di un quadro di insufficienza sfinterica uretrale. Le pazienti utilizzavano un numero di pads >10/die. Le pazienti sono state pertanto sottoposte ad un impianto di sling parauretrale con metodica TOT. La procedura è durata in media 22 minuti ed eseguita in anestesia loco-regionale
Risultati
Non abbiamo registrato alcuna complicanza perioperatoria. Le pazienti sono state dimesse in prima giornata post operatoria. In nessun caso si è reso necessario l’autocateterismo per alterazioni dello svuotamento. Al follow up di 24 mesi (14-39 mesi) non abbiamo registrato erosioni della rete. 1 paziente è completamente continente, 2 utilizzano 2-3 pads/die, 1 paziente ne utilizza 3, 1 paziente non ha avuto alcun miglioramento.
Discussione
Ad oggi rimane da stabilire la terapia più idonea nel trattamento dell’incontinenza da sforzo femminile post cistectomia . Ovviamente il miglior metodo è la prevenzione ottenuta mediante una miglior conoscenza anatomica dell’uretra femminile e una meticolosa tecnica chirurgica. Nella nostra esperienza lo sling TOT rappresenta comunque una metodica mini-invasiva con buon compliance della paziente, ridotti effetti collaterali, facilmente eseguibile e con discreti risultati funzionali