La Chirurgia Robotica è il destino della medicina del futuro
Un incredibile potenziale di sviluppo è connesso con questo cambiamento culturale.
La medicina espletata attraverso l'uso delle tecnologie informatiche è diretta a rendere gli interventi chirurgici ancora più sicuri, selettivi, indolori, con piccole cicatrici e minime perdite di sangue. Questo comporta una degenza ultra-breve in ospedale e rapido recupero post-operatorio. Con tale tecnica è possibile operare a forte ingradimento rendendo l'intervento più minuzioso e dettagliato, è possibile operare a distanza, è possibile effettuare movimenti millimetrici e tridimensionali che dal vivo non sarebbe possibile fare, è possibile eseguire una chirurgia virtuale di apprendimento: sono solo pochi dettagli che rendono incomparabile la tecnica.
Pochi sono ancora i Centri in tutto il mondo che utilizzano tali tecniche introdotte da più di dieci anni in ambito chirurgico ed in particolare urologico soprattutto per gli alti costi di gestione.
L'Associazione Internazionale di Clinica Chirurgia Robotica (CRSA) ha messo a punto un progetto chiamato "Università Clinica Virtuale" per favorire la diffusione della chirurgia robotica in tutto il mondo individuando 4 Centri cardine che organizzeranno fra i medici corsi didattici on-line di chirurgia in diretta. I Centri in questione sono:
Istituto Europeo di Oncologia (IEO - Milano, Italia)
Scuola Italiana robotica di Grosseto (Italia)
University of Illinois (Chicago, USA)
University of Texas (Houston, USA)
Considerazioni conclusive
La nascita proprio in Italia di scuole dirette all’insegnamento globale delle tecniche robotiche conferma l’alto valore della nostra chirurgia fra le prime a livello Europeo e Mondiale. In Italia il robot specie in ambito urologico è sempre più diffuso negli interventi di prostatectomia radicale per carcinoma della prostata, ma lo utilizziamo anche per altre patologie con ottimi risultati come ad esempio per gli interventi di tumorectomia renale (asportazione del tumore renale con conservazione dell’organo), nella pieloplastica per stenosi del giunto pieloureterale (restringimento in genere congenito del tratto di collegamento fra rene ed uretere) estendendo sempre più le indicazioni per questo tipo di chirurgia.
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