Sindrome dei piedi urenti, ovvero camminare sui carboni ardenti

l.stella
Dr. Luigi Stella Anestesista, Algologo

Molto spesso il terapista del dolore si trova a dover fronteggiare situazioni molto difficili e talvolta paradossali fra queste la sindrome dei piedi e della lingua urente sono certamente le più emblematiche.

Della lingua urente ne parleremo in una prossima occasione, in questa, affronteremo un problema non diffusissimo, ma drammatico per chi ne soffre: la sindrome dei piedi urenti.
Se incontrate d’inverno una persona che cammina con  i sandali, non siete probabilmente di fronte ad un  individuo eccentrico, ma verosimilmente ad una persona i cui piedi sono sempre in fiamme.

Il dolore urente è diventato, grazie alla fantasia poetica di Dante una pena infernale; una di queste situazioni è già stata descritta  su questo Blog: il cosiddetto fuoco di S. Antonio.
Ma torniamo alla sindrome dei piedi urenti. Chi ne soffre ha la senzazione di camminare sui carbomi ardenti e questa sensazione il più delle volte non si attenua neppure durante il riposo notturno.

All’esame fisico i piedi sono tuttavia freddi e di colorito normale o pallido, la circolazione sanguigna è normale.
Nella storia clinica questi pazienti normalmente indicano come principio della patologia la presenza di parestesie frequenti ai piedi con iperalgesia (risposta dolorosa esagerata ad uno stimolo doloroso modesto) e talvolta allodinia  ( risposta dolorosa ad uno stimolo normalmente non doloroso).
Nel tempo compare il sintomo principale: il dolore urente.

Questi pazienti vengono visti dal proprio medico di famiglia che li invia da numerosi specialisti quasi sempre senza una diagnosi conclusiva ed alla fine vengono etichettati come  persone psicopatiche. E dopo tante pene alla fine, alcuni lo sono diventati veramente!
Sono pochi i Medici di Medicina generale che pensano di inviarli dall’unico specialista che probabilmente può aiutarli: il terapista del dolore.

Sono fortunati (sic!) quelli che presentano anche problemi motorii evidenti perché vengono indirizzati al neurologo che ha l’esperienza per diagnosticare il vero problema trattandosi il più delle volte di una neuropatia o polineuropatia periferica. Tuttavia il neurologo ha poca esperienza nella terapia di queste forme che richiedono una  conoscenza specifica dei sistemi complessi di terapia antalgica necessari a mantenere un adeguato sollievo nel tempo.

L’esperienza comune ai terapisti del dolore insegna infatti che quasi mai i soli farmaci che agiscono sul dolore neuropatico (antiepilettici e antidepressivi ) sono sufficienti a dare un sollievo efficace e duraturo e molto spesso è necessario l’impiego degli analgesici oppiacei per avere ragione del dolore urente.

Le cause di queste neuropatie periferiche sono molteplici.
La polineuropatia diabetica è la più frequente causa ed è anche quella più facilmente diagnosticabile e curabile.
Ma esistono anche etiologie tossico-carenziali di non facile diagnosi: carenza di Vit. B1, alcolismo, intossicazione cronica da solventi organici (solventi per vernici o per collanti).
Tuttavia una notevole percentuale di pazienti affetti dalla sindrome dei piedi urenti non presenta cause evidenti ed è quindi di natura idiopatica probabilmente legata a motivi genetici ancora non identificati.

Nella diagnosi differenzale va tenuta presente la vasodilatazione parossistica a livello del piede che però è caratterizzata da piedi caldi e arrossati esattamente il contrario del piede urente da neuropatia periferica.

Anche il dolore neuropatico centrale (lesione del sistema nervoso centrale da cause vascolari o infettive) va preso in considerazione. Alla mia attenzione è giunto un paziente con un dolore urente al piede destro che dopo numerose valutazioni diagnostici si è dimostrato conseguente ad un ictus pregresso.

In conclusione, spesso, nel caso dei pazienti con sindrome dei piedi brucianti, si perde molto tempo per arrivare ad una diagnosi e quando ci si arriva la malattia è ad uno stato avanzato ed il paziente ha una qualità di vita e conseguenze sociali e psicologiche molto degradate.

 

Data pubblicazione: 27 gennaio 2014 Ultimo aggiornamento: 15 febbraio 2014

39 commenti

#1
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Dr. Stelio Alvino

Grazie, un argomento molto interessante. Chiedevo se oltre l'approccio farmacologico vi possa essere anche qualche altra terapia alternativa strumentale (laser, tens, agopuntura, ecc.) che possa essere complementare alla prima. Un caro saluto.
Stelio

#2
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Dr. Luigi Stella

Ti ringrazio per il tuo interesse per l'argomento trattato.
Nel recente passato,quando era possibile (economicamente) avere a disposizione qualche catetrere stimolatore midollare, l'impianto in questi pazienti dava risultati buoni. Io ho eperienza di un solo caso trattato con teciche di neuromodilazione mediante impianto permanete di un catetere peridurale con risultati parziali.
Sembra contraddittorio, ma l'uso di cerotti con cpsaicina può dare un buon sollievo, ma non in tutti i pazienti. Della TENS e della agopuntura non ho esperienza diretta.

Cari saluti
Gigi

#3
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Utente 385XXX

Gentile dottore,

sono circa 2 giorni che sento caldo sotto i piedi, quasi bollenti cammino scalza ma li sento sempre caldi,ho una lieve bronchite è sto prendendo l'antibiotico, l'altra sera avevo i decimi ma nonostante nn abbia febbre li sento caldi, da cosa può dipendere?

in attesa

cordialità

rosy

#4
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Dr. Luigi Stella

Gentile Sig.a,
coi pochi dati che Lei mi da è veramente arduo cercare di orientarsi.
Cercherò di aiutarLa a chiarire un pocoi l problema:
- è diabetica?
- i piedi sono anche un po' gonfi e arrossati
- ha sofferto o soffre di lombosciatalgia?
- che antibiotico prende?
- la sensibilità sotto il piede è normale?
Se mi risponde almeno a questi quesiti proverò a darle qualche suggerimento.
Cari saluti

#5
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Utente 385XXX

gentile dottore,

mi scusi sono stata troppo vaga,
non sino diabetica ho fatto da poco gli esami del sangue,un pò gonfi in effetti li vedo arrossati no,la sensibilità è normale, come antibiotico prendo il klacid 250 mg., devo preoccuparmi?

cordialità

#6
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Dr. Luigi Stella

Penso che Lei abbia già interpellato il suo medico, se non lo ha fatto lo faccia.
Il Klacid in genere non è gravato da effetti collaterali come quelli da Lei descritti. Se il problema non passa in pochi giorni, ritorni a farsi vedere dal suo medico e magari faccia una visita da un terapista del dolore.

cari saluti

#7
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Utente 386XXX

Egr. Dott. Stella, 

Le scrivo dopo aver letto questo suo articolo sulla "Sindrome dei piedi urenti" perché mia madre ha 77 anni e da circa 4 combatte con i sintomi da Lei descritti, piedi normali al tatto ma che lei sente bollenti quindi sandali anche in inverno e continui pediluvi con acqua fredda e tutto quello che psicologicamente e fisicamente ne consegue. Ha fatto tutte le analisi previste: risonanza, elettromiografia, ecodoppler ecc., ma nulla, è tutto negativo. Abbiamo provato con un cardiologo, un neurologo, un dermatologo e per ultimo un angiologo che le ha prescritto un integratore a base di vitamina E ed altre sostanze utili per il trofismo del microcircolo, ma nulla è cambiato. Cercando su internet ho trovato un articolo che parla dell'utilità di "farmaci che agiscono sui canali del calcio". Vorrei sapere se è possibile avere una sua consulenza (noi viviamo a Roma) come e dove richiederla.
In attesa di gentile riscontro.
Cordialmente.


#8
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Dr. Luigi Stella

Gentile Utente,
La sindrome dei piedi urenti è una patologia dolorosa cronica complessa e con cause differenti. Questa patologia richiede una visita accurata per evitare insuccessi. Per questo motivo, pur avendo una motevole esperienza, non mi sento di consigliarLe terapie o specialisti di cui non conosco l'esperienza specifica. Con ciò non dico che a Roma non esistano terapisti del dolore che possano seguire proficuamente sua madre, semplicemnte non ne conosco in questo specifico campo di nicchia. Io esercito a Milano e ben volentieri posso visitare sua madre ( anche in regime di convenzione con il SSN) e poi seguirla, come faccio con altri pazienti per via telematica monitorando l'effetto dei farmaci o delle metodiche consigliate. Faccia eventualmente riferimeto al sito www.sollievo.center od alla mia mail che troverà nel mio profilo.
Mi tenga comunque al corrente, se vuole, sulle evoluzioni della patologia

La saluto cordialmente

#9
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Utente 445XXX

Egregio dott. Stella, le scrivo dopo aver letto un po' di commenti ed esperienze delle persone su internet .. poiché è da due anni che ancora non abbiamo una diagnosi per mio marito (età 28anni)
È iniziato così .. da un giorno ha avuto questo bruciore sotto la pianta del piede ..mio marito ha fatto plantare poiché dicevano che forse era la postura che non andava ,
Ha fatto le infiltrazioni sotto la pianta del piede (dolorosissime) ma niente...
Ha fatto L elettroniografia ma dicono che non c'è nulla
Ha fatto risonanza magnetica alla schiena e c'è una lieve protrusione discale a livello L5S1...
Mio marito non ha la milza (causa incidente stradale) e alcuni medici hanno detto che questo bruciore è dovuto alla circolazione del sangue che per mancanza della milza non va bene...
Quando è rilassato anche gli bruciano
Non ha il piede ne rosso , ne gonfio e niente..
Io vorrei avere una diagnosi.. se è vero che può essere dovuto a un fastidio della mancanza della milza oppure si tratta di altro....
v_ale_88@hotmail.it
Ok questa è la mia email

#10
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Dr. Luigi Stella

Carissima Sig.a
sono diversi anni che mi occupo di piedi (e lingua) urenti, ma non mi è mai capitato un caso legato in qualche modo ad una patologia della milza e alla sua asportazione.
Anche l'ipotesi di alterazioni posturali mi sembra assai poco probabile.
Per poter arrivare ad una diagnosi e quindi ad una terapia efficace è necessario un accurato esame clinico ed una dettagliata anamnesi.
Normalmente nella sindrome del piede urente localmente non è evidente alcun segno come rossore gonfiore o altri segni di infiammazine.
Se ho ben capito il bruciore è comparso da un giorno all'altro.
Non accenna a malattie sitemiche come il diabete o altre malattie metaboliche.
Mi dispiace molto ma non sarebbe serio esprimere pareri senza avere un quadro clinico preciso.
Rimango a disposizione per un eventuale approfondimento che necessariamente deve passare da una acquisizione diretta dei sintomi e dei seghi.

Cordiali saluti

#11
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Utente 445XXX

Grazie per la sua immediata risposta...
Quindi per dimostrare se si tratta di questa sindrome ci sono degli accertamenti da fare ...
Ed un eventuale terapia da seguire.
Noi siamo della Sicilia ... lei è di Milano se ho ben capito ...
In tal caso potremmo prendere un appuntamento per una visita .. lei visita in ospedale o ambulatorio privato ?
Grazie tante per avermi risposto ...
cordiali saluti

#12
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Ex utente

Salve, provo a scriverle perchè leggo che esercita a Milano e che, nel caso, potrebbe visitare anche con il SSN
Come lei stesso ha scritto, con certi sintomi, senza alcun aiuto/diagnosi/farmaco ad aiutare, si rischia di perdere un po' di lucidità, spero quindi di riuscire a raccontare il mio caso senza "troppa emotività"
Sono più di due mesi ormai che i miei piedi (ed ora sembra anche, ma solo a tratti, le mie mani e le gambe) bruciano in ogni condizione, non esco di casa se non per assoluta necessità (vivo sola e per quanto soffra, capita di dovermi fare coraggio e camminare), in casa sono sempre scalza, ma ormai neppure il pavimento di marmo aiuta, se esco non esiste scarpa che riesca a tollerare, sandali in pelle, infradito in gomma, scarpe in tela ... tutto brucia e fa sudare i piedi, soprattutto il sinistro che arriva, in pochi minuti (davvero pochi , 4 o 5), oltre che a bruciare in modo intollerabile, a "macerarsi" (non so come spiegare meglio, diventa, nel tallone, bianco, come "cotto")
Due anni fa ho cominciato a soffrire di quella che hanno definito fascite, curata dal SSN solo con onde d'urto che non han mai dato alcun beneficio, e soffro del morbo di Ledderhose ad entrambi i piedi
Benchè disoccupata e con seri problemi economici, lo scorso anno, non riuscendo più a camminare (ma ancora i piedi non bruciavano, il dolore era solo tipo slogatura/livido) ho pagato per fare due infiltrazioni al piede sinistro (quello che ora fa più male)
Per qualche mese sembrava essere rientrato tutto, i noduli sono lì, ovvio, ma non facevano male
Poi a febbraio il tallone sinistro ha inziato a fare male, visita otopedica col SSN, ma mi hanno rifiutato una nuova infiltrazione di cortisone e richieste nuove onde d'urto
Fatte a fine aprile, il dolore è aumentato e da allora entrambi i piedi bruciano come li avessi sempre appoggiati sui carboni (oltre al dolore causto dalla fascite)
Nel frattempo (senza che nessuno abbia pensato di prescrvermi un qualche farmaco per il dolore - di mio prendevo paracetamolo, ma con nessun risultato) ho notato come le gambe e i piedi si stessero riempiendo di "capillari" (so che non è il termine corretto , ma mi sfugge) e che la safena comincia ad essere a rilievo, così ho fatto un doppler e visita angiologica
5 minuti di visita in tutto, la diagnosi Eritromelagia
Terapia NESSUNA
Richiesta visita reumatologica ... Tempi di attesa: 2018 ... io non ci arrivo viva, non sana di mente e forse anche senza casa, visto che non posso cercarmi lavoro
Ho cambiato medico di base (ero stanca di sentirmi dire "i piedi che bruciano non sono una malattia"), ma la nuova dottoressa, salvo dirmi "Bene aspettiamo il reumatologo" (nel 2018?!) e prescrivermi (ma su mia richiesta di avere qualcosa per il dolore, o non lo avrebbe fatto) Kalibrì per 10 gg (che non sta facendo molto, direi nulla) non ha fatto
Sono abbastanza disperata ... ho tollerato tanto dolore nella vita ... anni per avere la diagnosi di endometriosi mentre vivevo con dolori atroci ... ma questa cosa è devastante ... non avevo una gran vita quando ogni 15 giorni mi contorcevo perdendo sangue dall'intestino, dal naso, dalla vagina, non potevo mangiare e passavo da diarree fulminanti a blocchi intestinali ... ma questa cosa non dà pace ..e non lo so se può essere sottostante qualche altra cosa ... sono ANA positiva, ma mi han detto, in passato che 160 non è un valore che necessita controlli, ho un simil Reynaud (perchè simil non lo so, so che tenere in mano un cono gelato mi causa dolore), ho avuto diagnosi, con biopsia, di Dermatite Granulomatoa Interstiziale ... ma fatta diagnosi finita lì ... mi hanno trovato un ingrandimento/cisti della ghiandola pineale durante RM per controllo aneurisma, ma escludono (salvo controlli con contrasto, che però il neurologo ha definito non urgenti - per altro, con richiesta del febbraio di quest'anno, nonho trovato posto prima del febbraio 2018!) possa causare sintomi ... Detto ciò ... ho letto di tutto in questi giorni di clausura ... ma io non posso mica prescirvermi farmaci da sola ... ma neppure aspettare altri mesi in queste condizioni ... Lei potrebbe aiutarmi, indirizzarmi ... Io non rischio solo di "dar di matto", se non trovo come gestire sta cosa, senza lavoro, io finisco per strada ... e lei è un medico, non un assistente sociale, e questa ultima parte la ignori, ma se può darmi indicazioni magari suggerimenti per il mio medico di base, le sarei davvero grata

#13
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Dr. Luigi Stella

Gentile signora,
la sento veramente disperata e come spesso accade nelle sindromi dolorose croniche con umore depresso.
Data la complessità clinica della sua condizione non sarebbe serio darLe delle indicazioni generiche.
Nella sua risposta, se vuole, indichi la sua email e volentieri le potrò indicare come poter fare una visita SSN con me.
Le rammento che ho una lunga esperienza, ma non posso garantirle altro che mi impegnerò ad applicare questa mia esperienza nel suo caso specifico.

Cordiali saluti.

#14
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Ex utente

Grazie, non contavo su una risposta tanto veloce
Visto che la mail qui resta pubblica le indico un alias, se vedrò un suo indirizzo mail le risponderò poi dalla mia casella
alt.ri-93h4fii@yopmail.com
Grazie ancora, qualunque cosa potrà fare, già aver ricevuto una risposta è qualcosa, almeno dal punto di vista umano

#16
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Ex utente

Grazie, ma dovrei contattare l' ISTITUTO MARIO TIENGO o usare la sua mail presente nel sito? ... E, sempre possa/voglia rispondere qui, oggi ho ritirato esiti di un controllo ANA, fatto per la prima volta in ospedale e che per la prima volta aveva un descrizione degli anticorpi trovati, e ho letto: Granulare fine+fuso mitotico (NuMa-1) - Gli anticopri evidenziati sono di raro riscontro e non hanno chiara associazione clinica ... quel "raro" è comunque "normale", o ho un'altra cosa di quelle che "signora, mai sentita, non posso aiutarla"? ...

#17
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Utente 457XXX

Buongiorno,
Mi chiamo Lara e ho 25 anni. Il mio caso presumo sia molto particolare. Fino ad oggi non so cosa scateni in me la c.d. "Sindrome dei piedi che scottano". Tutto ha inizio circa dieci anni fa (caso vuole prorpio quando iniziai la dieta senza glutine in quanto mi diagnosticarono la celiachia). Al mare ( sulla costa romagnola,in toscana,sull'isola d'Elba) dopo circa 2/3 giorni inizia il mio incubo: i miei piedi iniziano ad informicolarsi, a bruciare, e a diventare ipersensibili al tocco. Questo mi accade solo al mare. Alcuni medici mi hanno proposto di non andare più al mare. Un altro mi ha prescritto il cortisone che ho preso una settimana (il tempo della vacanza). Un altro mi ha detto che il problema era la candida della pelle (così mi ha dato pastiglie da bere). Solo dell'ipotesi di un medico ho pensato di potermi fidare, che mi disse: mi sembra una patologia dei sistema nervoso periferico. Vorrei sottolineare che un anno andai in Spagna, isola Maiorca, e quell'anno non mi arrivarono i soliti sintomi. Aggiungo, anche se non so se può essere utile dirlo, che ho la carnagione olivastra e che non mi sono mai scottata in vita mia. E oltre ai piedi che sono molto dolenti e non mi permettono di dormire la notte, anche le mie mani si sensibilizzano ma sono i piedi a provocarmi un dolore insopportabile. Ringrazio tantissimo,
Lara

#18
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Dr. Luigi Stella

Carissima Laura,
La sindrome dei piedi urenti ha molte e disparate etiologie ( cause ); la sintomatologia da Lei indicata ( parestesie, dolore urente e allodinia ) sembrerebbero orientare la diagnosi nel senso di una neuropatia periferica.
Se non si vuole gestire solo farmacologicamente il problema diventa importante e necessaria una precisa diagnosi per agire anche e soprattutto sulle cause.
Lei è molto giovane ed il mio consiglio è di non perdere tempo perchè nel tempo il dolore cronico diventa una vera e propria malattia sempre più difficile da trattare e comunque gravata da spiacevoli modifiche dell'assetto fisico e psichico. Si affidi a un terapista del dolore con esperienza specifica in questa sindrome.

Cordiali saluti.

#19
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Utente 457XXX

Gentile dottore,
ringrazio per la risposta tempestiva. Dalla descrizione del medico a cui potrei affidarmi ("specializzato nella terapia del dolore e con esperienza in questa sindrome"), e leggendo il suo curriculum, vorrei sinceramente chiederle se posso contare sul suo aiuto. Ho visto che riceve a Milano, e per me è piuttosto semplice vederla di persona, prendendo un appuntamento.

#20
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Dr. Luigi Stella

Carissima Laura,
Sarò molto felice di poterLa aiutare a risolvere il suo problema.
Tenga presente che dal 5 di agosto prenderò un periodo di ferie sino al 28/08. Tuttavia anche durante il mese di agosto, posso seguire i miei pazienti con una App che monitorizza giornalmente gli effetti della terapia e i parametri clinici. Questa App è fruibile con qualsiasi smartphone, tablet o computer molto semplicemente, inoltre, dopo la prima visita, la monitorizzazione è gratis per un periodo di 15 giorni.
Attraverso questo servizio, in genere, si arriva rapidamente ad un buon grado di sollievo ed eventuali intolleranze farmacologiche possono essere corrette rapidamente.

#21
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Utente 457XXX

Gentile Dottore,
cercando rapidamente online una prenotazione con lei mi viene indicato che la prima data disponibile per incontrarla è il 5 settembre, sa confermarmelo? in tal caso mi spiacerebbe in quanto andrò al mare dal 19 agosto, e sarebbe stato meglio iniziare la terapia da lei indicata dal nostro incontro prima della mia partenza.

#22
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Dr. Luigi Stella

Carissima Laura,
credo che presso il Punto Raf di Milano in via Respighi 2 ci sia disponibilità il martedì 01/08 nel pomeriggio. Telefoni al CUP 02 58187818 per prenotare.
La prego di non utilizzare questo canale, riservato ai consulti, per comunicazioni personali; sul mio sito www.dolore-e-sollievo.eu può trovare i miei recapiti professionali.
Cordiali saluti

#23
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Utente 457XXX

Gentile dottore
Ho provveduto a prenotare,
A martedì!

#24
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Utente 467XXX

Gent.mo Dott. Stella,
mia madre di anni 87 da 30 anni soffre di piedi urenti. Ha fatto una molteplicità di esami e nulla è comparso. L'unica terapia che le dà sollievo è 2 Lyrica 75, 1 Adepril da 25 e 2 Bromazepam da 3 mg. Detta cura le procura, però, sonnolenza e perdita di equilibrio. Che alternativa ci può essere? La ringrazio anticipatamente

#25
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Dr. Luigi Stella

Gent.le Utente,

è difficile senza una valutazione diretta dare un parere, tuttavia ritengo possibile cercare di ridurre il dosaggio del pregabalin con diminuzioni di un quarto alla volta sino a che si ottiene il migliore equilibrio fra attività e effetti collaterali. Fra una riduzione e la successiva lasciare passare almeno 6 giorni.

Cordiali saluti.

#26
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Utente 467XXX

Grazie molte. La terrò aggiornato, in difetto prenoteremo una visita con Lei a Milano, oppure se ha studio a Roma per noi sarebbe più comodo, visto che qui risiediamo

#27
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Utente 485XXX

Salve sono una donna 50enne originaria del Madagascar. Accuso gli stessi sintomi di piedi utenti descritti negli altri interventi. Inizialmente solo in estate ma da quest'anno i piedi scottano anche in inverno. Non avendo svolto al momento alcuna indagine, chiedo consiglio su specialisti o analisi da eseguire per ricercare una possibile causa prima di un consulto più specifico magari presso il suo studio. Grazie

#28
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Dr. Luigi Stella

gent.le Utente,
le possibili cause della sindrome dei piedi urenti sono molteplici; per questo non esiste un iter diagnostico prestabilito o degli esami che possono indicare che si tratti o meno di piedi urenti.
La diagnosi è basata sulla clinica e l'esperienza del Medico, solo dopo sono logici gli eventuali approfondimenti.
L'unica valutazione preliminare da fare è accertarsi che non si tratti di una neuropatia diabetica.
Cari saluti

#29
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Ex utente

Io ho una lesione midollare D5 da 18 anni e ho sempre avuto i piedi un po gonfi dopo 4/5 anni dall’incidente, adesso però sono oltre che molto ma molto gonfi anche doloranti sento come scoppiassero, sbattono come se avessi una batteria all’interno e ho un formicolio fortissimo.
Che posso fare o a chi devo rivolgermi che sinceramente non ce la faccio più. Grazie anticipatamente!

#30
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Dr. Luigi Stella

Gent.le Utente,
I particolari che lei indica sono veramente troppo pochi per poter dare una qualsiasi risposta che abbia un minimo di utilità.
E' necessario una anamnesi completa ed una visita approfondita. Le consiglio di rivolgersi ad un Terapista del Dolore con esperienza in questo campo.

#31
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Ex utente

Buongiorno dottore avendo anche dolore cronico dovuto alla lesione il medico x il dolore mi ha impiantato un elettrostimolatore midollare fatta di elettrodi alla colonna con una macchinetta sottocutanea all’addome dove ricaricare e regolare l’intensità delle scosse partendo da 1,5 milliamper fino a un massimo di 3,5 e prendo ogni 12 ore 300 mg di lirica e 25 mg di leorisal più 10 gocce di rivodril mattina, pomeriggio e sera.
Prima dell’impianto sebbene meno gonfi urinando di più e facevano male di meno, da dopo l’impianto invece urino di meno, sono più gonfi e fanno troppo male ma il neurochirurgo che mi ha operato dice che non c’entra nulla l’impianto anzi al contrario come in molti altri pazienti che l’hanno messo questo elettrostimolatore doveva farmi urinare di più.
Se riesce adesso a consigliarmi farmaci o cosa fare o a chi rivolgermi faccia pure, oppure se vuole sapere altro mi chieda tranquillamente cosa.
buona giornata!

#32
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Dr. Luigi Stella

Buongiorno,
La sua situazione è troppo complessa e necessita di una valutazione approfondita. Comunque se lo stimolatore midollare le da sollievo per quanto rigurda il dolore cronico, deve essere valutata la relazione che lei ha notato con la comparsa di edemi declivi, se non le da sollievo va tolto. Torno a ripetere è assolutamente necessario che si rivolga ad uno specialista di suo fiducia per un approfondimento della sua situazione.

#33
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Ex utente

Infatti dottore l’elettrostimolatore all’inizio mi dava un 40% di sollievo adesso no, avendo 16 pori gli elettrodi messi sul midollo sarebbero circa una quindicina di programmi ed io fino ad adesso ne ho provato solo 5 dopo aver provato gli altri e non avessi sollievo logicamente lo tolgo.
So che è complessa la mia situazione quindi mi devo rivolgere ad uno specialista tipo neurochirurgo va bene o di tutt’altro tipo deve essere?
Perché x adesso non ne ho nessuno di fiducia....in attesa di risposta comunque grazie di tutto.

#34
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Ex utente

Salve dottore, ho 25 anni ogni tanto e soprattutto d’estate i miei piedi quando cammino e verso la sera diventano rossi rossi soprattutto sopra e mi bruciano, premetto che ho fatto analisi generali tutto ok , risonanza magnetica ellettromiografia tutto ok cosa potrebbe essere? Cosa posso fare per capire la causa ?

#35
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Utente 508XXX

Buongiorno, leggendo i commenti dei utenti di piedi urenti mi sono accorta che io ho questa sensazione da un anno et soprattutto d'estate : 3-5 volte al giorno metto i piedi sotto la doccia ghiacciata e passa..credevo che la causa è cattiva circolazione sanguigna -la vena Safena è allargata di 6 mm.Da 3 mesi ho (???) fascite plantare/talonite(dicono) ma non posso quasi camminare dai dolori sotto talloni e perché brucino i piedi.Torno subito a casa e metto i piedi sui pacchi di ghiaccio e ch'è solievo subito!! Rimango così 1-2 ore...passa! Mi sdraio sul letto con piedi ben rialzati per ore..Ora mai da tre mesi è così.Sto facendo tantissimi esami/ricerchi la causa dei dolori ai due talloni.. Resonanza magnetica ha trovato : sindrome del nervo Baxter minima...ho paura è questa la ragione del brucciore dei piedi oppure la cattiva circolazione sanguigna? Se un specialista mi potrebbe spiegare qualcosa o di consigliare...sarei grata molto!! Aspetto la risposte dalla EMG fatta..ma è difficile scoprire se il nervo oppresso...Che fare? Da quale medico ancora andare? Grazie per le eventuali risposte !

#36
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Utente 508XXX

Tallonide Algodistrofica

#37
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Dr. Luigi Stella

Buonasera,
penso che dalla EMG possa avere una più precisa diagnosi. La sintomatologia è per una probabile neuropatia periferica. Una volta avuto il risultato della EMG si può rivolgersi ad un terapista del dolore con esperienza specifica sulla sindrome dei piedi urenti.
Cordiali saluti

#38
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Utente 549XXX

Buonasera dottore,
ho una situazione simile di cui vorrei avere un suo personale pensiero:
anche a me capita diverse volte solo d'estate, il piede brucia ma non nel totale ma nella pianta e dove si formano macchie dolorose interne, nei momenti più acuti si gonfia anche un dito, le caviglie si gonfiano appena. La notte non è ne meglio né peggio, pediluvio idem.
Unico sollievo che ho trovato utile è un anti dolorifico che per qualche giorno torna tutto nella normalità.
Grazie e attendo suo gentile risposta.
Il medico curante oltre alle analisi del sangue e un rx non sa cosa fare, da cui non si evince nulla di particolare, vorrebbe farmi fare un ecodoppler.
Grazie e attendo sua preziosa risposta

#39
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Dr. Luigi Stella

Buongiorno,
I sintomi che Lei riferisce non sono tipici della sindrome dei piedi urenti. Forse potrà trovare qualche risposta facendo riferimento ad un Podologo.

Cordiali saluti

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