Donne e cibo: l'eterna battaglia femminile tra diete e immagini di corpi perfetti
La donna ha un rapporto con il cibo complesso e contraddittorio, diviso fra desiderio e colpa certamente più difficile rispetto all'uomo, meno ossessionato dall'immagine dei corpi perfetti. Questo dipende anche dal fatto che la donna è la prima nutrice: nel grembo durante la gravidanza, al seno dopo la nascita, in seguito con la preparazione dei cibi per i figli e i familiari.
La donna da nutrice a lavoratrice
In molti paesi del mondo con economia agricola, è ancora affidata alle donne la coltivazione dei campi e il rifornimento delle scorte alimentari. Anche nella nostra società, fino a pochi decenni fa, la donna si occupava della spesa e del menù.
Con l'avvento dell'era industriale il rapporto tra donne e alimentazione è cambiato proprio perché a evolversi è stato il ruolo della donna nella società: ha lasciato la casa, per ricoprire ruoli nel mondo del lavoro uguali all'uomo. La preparazione dei pasti spesso avviene in maniera frettolosa, le scelte alimentari sono pilotate da messaggi e immagini diffuse dai media che orientano alla spesa del superfluo, dei pasti preconfezionati, di maxi confezioni di alimenti energetici, con un'alimentazione spesso inadeguata e non bilanciata.
L'ossessione delle diete: magrezza contro obesità
D'altra parte nel ventesimo secolo sono cambiati anche i canoni della bellezza, passando da un ideale di corpo robusto e florido a quello di corpi perfetti femminili identificati nella magrezza: i magri sono le persone efficienti, i vincenti. Ma, nonostante l'aspirazione a corpi magri e perfetti, la realtà è che nel mondo, come mai nella storia, si assiste a un aumento di sovrappeso e obesità.
I popoli occidentali sono oppressi dal grasso al punto che un nuovo fenomeno è diventato parte della cultura occidentale: la dieta. Di dieta si parla ovunque: molte riviste, molti siti web, personaggi dello spettacolo consigliano diete di ogni tipo, intransigenti, restrittive, falsamente gratificanti, spesso accompagnate da “rimedi magici”, ma trascurando ogni fondamento scientifico.
La dieta è un enorme business per le multinazionali del dimagrimento! La dieta è ormai diventata un'ossessione collettiva e, nella schiera dei “seguaci di dieta”, sono presenti soprattutto le donne: una donna su due segue diete, anzi è a dieta "per la maggior parte del tempo".
Per approfondire:Cellulite: nemica numero uno delle donne
Cibo amico-nemico della donna: i disturbi di alimentazione
Oggi spesso le donne mettono al primo posto la propria immagine e in omaggio ad essa si negano al cibo. Il cibo è diventato per la donna un amico-nemico, fonte di piacere e di sensi di colpa: da un lato nella nostra società il piacere del cibo da parte delle donne diventa espressione di lusso, di sensualità e di trasgressione, di godimento e di piacere, come tanti messaggi pubblicitari raccontano (consumo di piatti succulenti; la cioccolata, ecc).
Questi messaggi contrastanti hanno generato nella donna conflitti emozionali: la confusione del cibo con i sentimenti e la fame emotiva sono caratteristiche quasi esclusivamente femminili. Questa ossessione per la magrezza e per la dieta eterna ha fatto aumentare nei paesi occidentali i disturbi dell'alimentazione, anoressia, bulimia e tutte le dipendenze legate al cibo. Questi colpiscono per lo più giovani donne (su dieci malati nove sono di sesso femminile), complice appunto il crescente risalto dato dai media al mito della bellezza e della magrezza estrema.
Sono patologie gravissime sempre più diffuse, scatenate oltre che da problematiche individuali e familiari profonde, anche da una società e da una moda che riverbera su spot e riviste il mito di una magrezza estrema che è un passepartout per il successo nella vita, incarnato da personaggi da copertina o dai protagonisti tv e dai loro corpi perfetti in foto. Quasi sempre queste giovani donne hanno difficoltà a riconoscere i propri bisogni e farsi aiutare, sviluppando angosce e strategie di difesa, arrivando a gravi quadri clinici facendo sì che la strada della guarigione sia spesso lunga e complessa.
Come si ristabilisce un rapporto equilibrato con il cibo?
Il difficile compito della donna è quello di riappacificarsi con il cibo, anche se il mondo commerciale e dell'informazione certo non l'aiuta. È importante riprendere antiche abitudini quali tornare a piatti semplici, fare la spesa in modo consapevole, riappropriarci del tempo per ritrovare i propri cari e consumare insieme un buon pasto senza sensi di colpa: ritornare al ruolo di educatrici alimentari dei figli.
Il legame delle emozioni con il cibo è sicuramente forte e ciò vale per la donna più che per gli uomini, bisogna quindi cercare di convogliare queste emozioni verso il bello del cibo: la convivialità, la festa, il sedersi insieme a tavola, in quel circolo dove le persone si ritrovano, si parlano, si ascoltano. In questo la donna deve avere il ruolo primario: quello della cura e dell'attenzione, della trasmissione di saperi e cultura del cibo.