Tortellini alla carne di cavallo. Negativi i tests sulla presenza!
Scrivo questa news da Medico e da Consumatore:
* Aggiunta importante:
le ultime notizie rese note in data 23.02.2013 quindi successivamente alla pubblicazione di questa news, hanno confermato la NEGATIVITA' dei tests sulla presenza di carne di cavallo nei prodotti ritirati dalla multinazionale.
Ci pareva giusto, per una corretta e completa informazione aggiungere questa importante nota.
__________________________________________________________________________
E' di oggi la notizia del ritrovamento di DNA di Cavallo all'interno di famosi e diffusi prodotti alimentari, fra cui tortellini e lasagne
Da garantisti, siamo certi che la notissima casa madre, la quale - si legge nel comunicato - afferma che non ci sono ad ogni modo problemi per la sicurezza alimentare, saprà rapidamente risolvere la situazione* (sono stati ritirati già dal mercato i prodotti, quindi nessun timore) e riuscirà presto a sanarla a tutela dei i propri consumatori (anche il sottoscritto come molti di voi ha utilizzato per tanto tempo i prodotti in oggetto).
* Confermiamo che i Tests effettuati per verificare la presenza di carne di cavallo, sono negativi, come anticipato nell'aggiunta all'inzio della news: come abbiamo affermato nel paragrafo precedente, il nostro garantismo è stato ben ripagato dall'evidenza dei fatti; garantismo che bisogna sempre concedere a mio avviso, fino all'evidenza certificata dei fatti; fatti che in questo contesto hanno premiato la serietà della notissima Casa Madre.
allo stato attuale però in Italia non è' cessato l'allarme in virtù del reperimento di carne di cavallo in prodotti (lasagne) di una piccola ditta di Bologna. Il fenomeno e' stato ad ogni modo arginato.
Ad ogni modo ritengo che lo spunto che genera questa news finita bene sia sempre valido e vuole attingere liberamente da questa notizia (sebbene specifichiamo che la carne di cavallo - quella sana ovviamente - non è assolutamente dannosa per la Salute) in ambito alimentare per una riflessione ben più ampia che prescinde dalla notizia stessa:
Cosa stiamo realmente mangiando?
Quali sono i danni potenziali ai quali ogni consumatore in buona Fede è esposto quotidianamente?
Come ci si può proteggere da eventuali falle nella catena produttiva della grande distribuzione?
Il consiglio che mi sento di dare da Medico e da Consumatore è il seguente:
cerchiamo nella nostra sempre troppo impegnata vita quotidiana, di ricavare degli spazi settimanali per andare a reperire dei prodotti salubri!
Dalla distribuzione agroalimentare controllata, ai prodotti della terra che ancora derivano dal sudore e dall'opera dei contadini, alle carni a km zero, alla filera viticola autoctona, a tante altre possibilità ancora - e dico ancora - reperibili nella nostra Bella Italia dal nord al sud.
Cerchiamo quindi di integrare questi prodotti in una percentuale significativa della spesa settimanale, al fine di recare un apporto di queste alimenti sulla nostra tavola.
Sicuramente sarà meno pratico di scendere sotto casa nel grande supermercato e non scevro da una piccola possibilità di rischio (per questo è necessario scegliere bene anche i prodotti a km zero) ma sicuramente sarà un piacere per la tavola, per le tasche (quanti prodotti ed alimenti superflui acquistiamo nei supermercati?), per la Salute e perchè no per fornire un aiuto a quella filiera composta da chi ancora crede nella nostra Terra e la lavora duramente per ricavare da essa in modo onesto quello che occorre per vivere.