Educolcoranti aspartame.

Gli edulcoranti: classificazione ed effetti indesiderati

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Dr. Serafino Pietro Marcolongo Dietologo, Medico estetico

Gli edulcoranti sono sostanze utilizzate in veste di additivi o vendute come sostituti dello zucchero e hanno il compito principale di rendere il sapore di un alimento più dolce. Sono utilizzati, come dolcificanti al posto dello zucchero, in molti prodotti “light” come bevande alcoliche e analcoliche, dolci, chewing-gum, confetture senza zucchero, prodotti destinati a soggetti affetti da patologia diabetica.

Tipi di edulcoranti

Queste sostanze dolcificanti possono essere classificate in zuccheri ridotti o polioli ed edulcoranti intensi.

educolcoranti

Zuccheri ridotti o polioli

Si tratta di zuccheri ottenuti a partire dallo sciroppo di glucosio ricavato dall’amido, come il sorbitolo, il mannitolo, lo xilitolo, il maltitolo, il lactitolo o l’isomalto.

Si caratterizzano per:

  • indice glicemico basso, pertanto utilizzati come dolcificanti per diabetici;
  • valore calorico di circa 4 kcal per grammo;
  • potere dolcificante inferiore rispetto a quello del saccarosio;
  • calore di solubilizzazione negativo, che dà una sensazione di freschezza in bocca.

Lo xilitolo si distingue, inoltre, per la proprietà acariogena in quanto non viene attaccato dai microrganismi responsabili della placca e della carie dentaria.

Oltre che potere edulcorante, però, questi zuccheri hanno anche un effetto lassativo, che potrebbe causare diarrea e gonfiore addominale, pertanto non possono essere consumati in quantità elevate. Di solito è consigliato un dosaggio massimo giornaliero di 50 g. per gli adulti e di 10 – 20 g. per i bambini.

Edulcoranti intensi

Sono sostanze artificiali come l’aspartame, l’acesulfame K, la saccarina e i suoi sali, i ciclamati, la taumatina, la neoesperidina DC, spesso utilizzati in associazione per un effetto sinergico.

Si caratterizzano per:

  • indice glicemico basso, pertanto utilizzati anche questi come dolcificanti per diabete;
  • potere dolcificante superiore rispetto a quello del saccarosio;
  • proprietà acariogena.

L’acesulfame K, la saccarina e i ciclamati per essere resistenti al calore trovano largo spazio nei prodotti dolciari, di pasticceria e panetteria ed in tutti gli alimenti che richiedono cottura (biscotti, per esempio). Mentre, l’aspartame e la taumatina non possono essere utilizzati con cibi da cottura per essere sensibili al calore.

Saccarina, aspartame e ciclamati: effetti indesiderati

La saccarina solitamente può lasciare un retrogusto amaro-metallico sgradevole; sembra inibire la digestione dei glucidi e delle proteine; test condotti su cavie di laboratorio (non esistono dati per l’uomo) hanno evidenziato una correlazione con il cancro della vescica e con lo sviluppo di ascessi cancerosi; sono stati registrati casi di reazione allergica con manifestazioni orticarioidi.

L’aspartame, come già detto, non deve mai essere sottoposto a temperature di cottura, poiché potrebbe generare sostanze dannose per l’alimento; è vietato a quei soggetti affetti da fenilchetonuria, per la presenza di fenilalanina; in soggetti predisposti, può scatenare fenomeni pseudo-allergici (nausea, vomito, dolori addominali, edema, eritema periorbitale, orticaria).

I ciclamati in test condotti su cavie di laboratorio (non esistono dati per l’uomo) hanno provocato danni ai testicoli. Pertanto, non essendo stati assolti in fatto di potenzialità cancerogena, sono tutt’ora vietati in alcuni Paesi tra cui gli USA.

Edulcoranti: consumare con cautela

Gli Edulcoranti sono certamente utili come dolcificanti naturali per diabetici e nelle diete dimagranti, ma il loro utilizzo deve sempre avvenire previo parere medico poiché non possono essere consumati con regolarità in sostituzione degli zuccheri naturali.

Il rispetto della dose massima giornaliera consentita è indispensabile per ovviare a quelli che sono gli effetti negativi.

Data pubblicazione: 27 novembre 2012 Ultimo aggiornamento: 15 febbraio 2021

4 commenti

#1
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Utente 259XXX

Salve, rimanendo in tema di sostanze che vengono aggiunte negli alimenti, cosa mi sa dire sugli aromi utilizzati come aggiunta nei cibi? Da vari siti non si capisce se c'è una distinzione fra quelli naturali ed artificiali, se ci sia una quantità giusta giornaliera che NON faccia male o se vadano evitati sempre i cibi con gli aromi; io consumo per colazione uno yogurt ed un succo di frutta in cui è contenuto un aroma (è scritto nei loro ingredienti solo aroma, non so quale tipo sia). Grazie.

#2

Grazie a Lei per aver posto la domanda!

Gli "aromi" o "aromatizzanti" arricchiscono il gusto, spesso impoverito, dei prodotti congelati o in polvere o industriali.

Gli "aromi naturali" sono ricavati da erbe, frutti, spezie oppure prodotti in laboratorio riproducendo la formula naturale.

Quando la definizione sulla confezione è solo "aromi"...sono sempre e soltanto sintetici!

Cordiali saluti.

#3
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Utente 259XXX

Ok, e sulla quantità giornaliera di aromi che è contenuta in un vasetto di yogurt ed una piccola bottiglia da 125 ml di succo di frutta, pensa vada bene o i cibi con gli aromi vanno evitati sempre?

#4

L'utilizzo di "aromi" è regolato da leggi ben precise che, oltre alle quantità consentite, obbligano i produttori a rispettare le modalità di utilizzo nonchè l'esplicita trascrizione nella "composizione" del prodotto.

Pertanto, in condizioni di assoluta sicurezza, non vedo motivi per evitarli...soprattutto se sono naturali.

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