Ipertensione e nuove terapie endovascolari (denervazione): forse un rimedio c'è!
Firmato un accordo di collaborazione fra la Radiologia Interventistica del V. Fazzi di Lecce (Dipart.Radiol.Diagn. e Interv.) e l'UOC di Nefrologia dell'H di Galatina, avvalorato con nulla osta dalla Direzione Generale ASL/LE, per il trattamento endovascolare dell'ipertensione essenziale poliresitente alla terapia farmacologica.Lo scopo è quello di trattare "in loco", specialmente giovani Pazienti, al fine di ridurre, da un lato le complicanze derivate dalla patologia, e, dall'altro, i costi delle terapie che,ricordiamocelo,sono spesso "ad vitam".
Questo accordo è anche il risultato di una lunga proficua collaborazione fra le due UO iniziata nel 2007 con il trattamento endovascolare delle stensosi delle fistole A-V per dialisi con centinaia di casi trattati.
Le principali indicazioni al trattamento sono qui elencate
1. pazienti con diagnosi di ipertensione arteriosa resistente, sulla base di una diagnosi validata presso i
Centri di Eccellenza per la diagnosi e la cura dell’ipertensione arteriosa, riconosciuti dalla Società Europea
dell’Ipertensione Arteriosa (ESH) e della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA);
2. pazienti con diagnosi di ipertensione arteriosa resistente, che presentano valori pressori clinici >160/90
mmHg (>150/90 nei pazienti con diabete mellito di nel
tipo 2) e valori pressori ambulatoriali delle 24 ore
>150/90 mmHg, nonostante una terapia comprendente uno stile di vita appropriato ed almeno tre o
più classi di farmaci antipertensivi. Tali valori limite
di PA sono basati sul protocollo applicato in recenti
studi clinici di intervento in pazienti con ipertensione arteriosa resistente.21,22 Inoltre, è opportuno che
la terapia antipertensiva comprenda almeno due delle seguenti classi di farmaci: un diuretico, un farmaco bloccante del sistema renina-angiotensina ed un
farmaco ad azione vasodilatatrice;
3. pazienti con una conformazione anatomica delle arterie renali suscettibile di trattamento mediante denervazione delle arterie renali (lunghezza >20 mm e
diametro >4 mm), valutata mediante angio-tomografia o angio-risonanza;
4. firma di uno specifico modulo di consenso informato all’esecuzione della procedura.