Varicocele: a volte è molto peggio!

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Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo

Durante i lavori congressuali del Varicocele Live svoltosi a Lecce a settembre scorso è emerso un dato piuttosto  inquietante. Era nota a tutti la possibilità che il varicocele potesse essere l’espressione di una grossa neoplasia renale ma forse non tutti gli operatori avevano “toccato con mano” le vere dimensioni del problema (e forse neanche noi stessi nella fase iniziale dello studio).

Un lavoro pubblicato su Scand J Urol Nephrol del 2008 si fa riferimento ad una casistica di una popolazione piuttosto ristretta (Islanda) che riporta 629 casi di tumore maligno dal 1971 al 2000 su una popolazione isolana di 300.000 ab con una incidenza complessiva (in 30 anni) di 1 caso tumore su 500 ab (ma in 30 anni attenzione!).

I tumori renali secondo questa casistica nei pazienti giovani (sotto i 50 anni) sarebbero ancora più rari 1 su 3000 (in 30 anni) ma è questo il dato che ci interesserebbe maggiormente.

Nella nostra casistica di circa 300 varicoceli maschili trattati con scleroembolizzazione retrograda da settembre 2007 a luglio 2011 abbiamo eseguito l’ecografia renale a tutti ragazzi dopo i 30 anni scoprendo 3 grossi tumori renali a sn in cui il varicocele sn era solo l’unico “sintomo” e poi inviati “di corsa” alla nefrectomia con una incidenza complessiva dell’1% e ben più alta di ben 30 volte di quella dichiarata nella casistica Islandese (1 su 3000) ed in soli 4 anni di osservazione.

In conclusione secondo il nostro studio, ancora preliminare, ma piuttosto incisivo,un paziente affetto da varicocele avrebbe almeno 30 volte (30 volte avete capito bene!) in più la possibilità di essere affetto da un grosso tumore renale del tutto ancora asintomatico.

E’ inutile ribadire l’importanza di diagnosticare “in tempo” un tumore così aggressivo come quello renale specialmente perché trattasi di pazienti giovani con lunghissima aspettativa di vita. Ai Colleghi Ecografisti quindi l’appello a “dare un occhiata” anche ai reni in corso di ecodoppler testicolare francamente positivo, e, ai Pazienti-Utenti, il messaggio che deve “passare” dal blog è quello chiedere al proprio Medico di Base di far prescrivere anche un ecografia renale se si è affetti da varicocele conclamato, specialmente poi dopo i 30 anni.

 

 

Data pubblicazione: 05 dicembre 2011

8 commenti

#1
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Dr. Enrico Conti

Lo studio presentato sull'incidenza di tumore renale in pazienti adulti con varicocele è senza dubbio interessante, ma non trovo giusto lanciare messaggi così impegnativi (e anche un pò terrorizzanti!) sulla necessità di uno screening ecografico, in particolare attraverso un blog aperto al pubblico. E' una cosa di cui si dovrebbe discutere tra colleghi specialisti in sedi accademiche e scientifiche, ma visto che la cosa è pubblica, esprimo in tale sede la mia opinione.

Guardiamo allora le cose sotto un altro punto di vista e vediamo se questo può essere di una qualche utilità: Il tumore renale colpisce circa 4000 persone l'anno in Italia (dati AIRC), di cui 2/3 uomini. Diciamo circa 2700 casi quindi. Il varicocele è presente in circa il 15% dei maschi, quindi diciamo circa 4.500.000 uomini di tutte le età. Se il cancro renale colpisse indiscriminatamente pazienti di ogni età, ogni portatore di varicocele avrebbe una probabilità su 1687 di avere un tumore renale (e si badi bene, ipotizzando che tutti i tumori renali siano costituiti da masse enormi in grado di provocare un varicocele sintomatico, cosa che non è poichè la maggior parte dei tumori renali viene diagnosticata quando sono piccoli!).
E' non meno degno di nota il fatto che l'età media della diagnosi di tumore renale è compresa tra 50 e 70 anni. Dunque la maggior parte dei 2700 tumori renali colpirà uomini di più di 50 anni. Almeno 3/4 di questi saranno tumori tra i 2 e i 10 cm, con scarsa possibilità di avere un trombo neoplastico che possa comportare un varicocele acquisito. Con questi numeri, sembra proprio che investigare sistematicamente se un varicocele possa rappresentare il sintomo di una neoplasia ignota a partire dai 30 anni non è corretto. Attenzione, intendo dire che non è corretto dal punto di vista statistico e metodologico. Naturalmente la casistica riportata nello studio è certo genuina, ma questo non significa che non vi siano fattori ( i cosiddetti BIAS) che possano limitare fortemente la portata statistica dello studio. Questo è un punto che gli specialisti conoscono e capiscono bene, il pubblico un pò meno! Per ora prendiamo tale studio come una curiosità, uno stimolo ad approfondire, ma continuiamo con la buona pratica di controllare con occhio critico e sospettoso i varicoceli a destra (che possono essere sinonimo di varie cose come il situs viscerum inversus) e i grandi varicoceli di sinistra degli adulti, specie laddove il paziente non abbia coscienza di averlo mai avuto. Per questo non c'è bisogno della statistica ma di fiuto clinico, che è la prima caratteristica che distingue il medico esperto. Questa buona pratica è a mio avviso superiore ai dati di uno studio certamente interessante sotto il profilo speculativo, ma che non cambia le dimensioni reali del problema. Cordiali saluti.

#2
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Dr. Raffaele Prudenzano

Ringrazio il Collega per il contributo che ritengo importante.
Ho premesso che 300 casi sono una casistica ancora molto piccola per tirare le somme di uno screening del tumore renale su varicocele ma, se i dati fossero confermati, l'incidenza della neoplasia sarebbe nettamente superiore rispetto alla casistica "generale" da Te dichiarata.Nella stragrande maggioranza dei casi la diagnosi del tumore renale di grosse dimesioni è affidata o alla clinica (ematuria) o ad esami ecografici (o TC) eseguiti per altri motivi.
Sono d'accordo che non è da proporre un vero e proprio screening (a tutti i pazienti portatori di varicocele) ma considero deontologicamente giusto che un paziente che si dovesse sottoporre ad un intervento per varicocele (specie se recidivo o di grosse dimensioni) con un età non proprio giovanile (> a 30 anni) debba eseguire una ecografia renale,tutto qui.

#7
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Ex utente

Salve non sono medico ma in logica sono abbastanza bravo.
Da quello che lei ha scritto non noto una logica inconfutabile.
La vostra ipotesi non sta ne in cielo ne in terra.
Questo perchè la logica dice che in finlandia su 300.000 abitanti ci saranno sicuramente più di 30 persone che hanno il varicocele,quindi la vostra ipotesi si sgretola clamorosamente.
Secondo voi in Islanda non c'è nessuno col varicociele?
Se la popolazione islandese come quella italiana ha il varicocele x il 15 x cento,significa che su 300.000 abitanti,45.000 hanno il varicocele.Per fare una statistica seria bisogna vedere sui 629 casi quanti hanno il varicocele.
Inoltre se da voi su 30 varicoceli che avete operato avete riscontrato l'1% dei casi,bisogna vedere quanti casi su operati di varicocele ci sono stati nelle altre città del mondo.
Solo cosi si può fare una statistica,anzi rincaro la dose,se alle altre parti non corrispondono le vostre statistiche quello che è preoccupante è farsi operare di varicocele dalle vostre parti.

#8
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Dr. Raffaele Prudenzano

Un attimo....c'è confusione!Il Lavoro è Finlandese,ma la sede è l'Islanda,un'isola in cui non vi dovrebbero essere flussi migratori in entrata come in Italia,quindi una popolazione chiamiamola "pura" anche se questo termine non ci piace e ma è solo per capire.Anche lì il 15% dei maschi avrà verosimilmente un varicocele ma non è questo dato che ci interessa.L'incidenza "isolana" del tumore renale è stata 629 su 300.000 in 30 anni, ma sui giovani (< a 50 anni) è stato invece di soli 10 su 300.000.Nella nostra casistica (tutta under 50) l'incidenza è stata invece di 3 su 300 casi (cioè abbiamo scoperto 3 tumori su una popolozione di soli 300)che erano assolutamente asintomatici (tranne un grosso varicocele appunto).300 casi non sono ancora assolutamente significativi per trarre conclusioni ma sono un casistica importante che già indica una tendenza.Bisogna tenere presente che il varicocele sn,per inciso si chiama secondario,cioè quello causato dal tumore al rene sn, è sostenuto dalla incontinenza della vena spermatica dovuta alla sua "invasione da parte di un grosso tumore renale.

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