Attacchi di panico paura di morire.

Di panico non si muore

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta

Chi soffre di attacchi di panico vive costantemente con l'idea che, da un momento all'altro, possa succedere qualcosa di grave: una perdita di controllo, un infarto, un ictus, uno svenimento, o persino la follia (Si veda La trappola del panico).

Questa è la volta buona?

Tuttavia, difficilmente impara dall’esperienza, ovvero dal fatto che nulla di grave è mai realmente accaduto, mai un infarto (fortunatamente) e mai un episodio di follia. Nonostante ciò, il panicante continua a vivere nel terrore costante che ciò possa avvenire, con un pensiero negativo ricorrente che lo tormenta: "E se mi sentissi male e questa volta fosse quella fatale?"

Questa ansia anticipatoria crea le condizioni per la cosiddetta profezia che si autoavvera. La tensione costante, generata dalla paura che possa accadere qualcosa di terribile, raggiunge un picco tale da sfociare in un attacco di panico. Da qui nasce una nuova convinzione infondata: "Questa è la volta buona". Ma la realtà è che di panico non è mai morto nessuno.

Guarda il video: Tre cose da sapere sul panico

Evita di evitare

Un’altra paura che affligge il panicante è il timore di un attacco di panico in pubblico e della conseguente "brutta figura", che risulterebbe devastante per l'autostima. Questo timore fa sì che il panico si trasformi in un altro aspetto sintomatico: l’evitamento. Si tratta di un tentativo di risolvere il problema che, in realtà, ne crea un altro, aggravando la situazione. L'aspettativa di una catastrofe imminente e l’evitamento, con le relative limitazioni alla libertà, diventano il vero dramma del paziente.

Se il panicante decidesse di affrontare la sua paura, accettando l’idea di potersi sentire male in pubblico, e abbracciando l'eventualità di un malessere improvviso, sfidandolo, scoprirebbe che tutto ciò non accadrebbe mai. Questo permetterebbe di vivere quella che viene definita "esperienza emozionale correttiva". Capirebbe che non impazzirà mai (nessuno è mai impazzito per il panico), che non morirà (nessuno è mai morto per un attacco di panico) e che può tranquillamente uscire dalla sua zona di comfort. Accogliendo il malessere, esso difficilmente si manifesterà.

È importante ribadire: di panico non si muore e non si impazzisce.

È importante, inoltre, sottolineare che ogni piccolo passo verso il superamento delle proprie paure è una vittoria personale. Affrontare un’attività evitata o accogliere un attacco di panico senza fuggire dimostrano grande coraggio e resilienza. Ogni sforzo porta a un miglioramento e permette di riconquistare la propria libertà e autonomia. Non solo è possibile vivere una vita appagante e serena, ma ogni traguardo raggiunto rafforza la fiducia in se stessi. Per usare una delle espressioni di Giorgio Nardone: "la paura evitata si trasforma in fobia, la paura affrontata si trasforma in coraggio".

Infine, ribadiamo e sottolineamo: di panico non si muore e non si impazzisce. Anzi, chi affronta e supera queste paure spesso sviluppa una forza interiore che gli permette di vivere con maggiore consapevolezza e sicurezza la sua vita quaotidiana.

Per un approfondimento si veda Ingannare l'ansia con contenuti multimediali scaricabili tramite QR code.

Data pubblicazione: 19 marzo 2025

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