Masturbazione infantile

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
 
 

 

La masturbazione infantile è un comportamento che, purtroppo, viene spesso trattato con imbarazzo o con una visione moralistica. Tuttavia, è un fenomeno che, se osservato prospettiva psicologica, può rivelare molto sullo sviluppo psicofisico del bambino e sulle dinamiche familiari e sociali che lo accompagnano. Come per altre forme di esplorazione corporea, la masturbazione infantile che si verifica tra i due e i sette anni, può essere vista come una tappa naturale nella scoperta di sé e del proprio corpo. Non è tanto un atto di sessualità consapevole, quanto piuttosto una fase di sviluppo in cui il bambino sperimenta sensazioni di piacere corporeo.

Moltissimi i consulti su tale comportamento, tra i quali:

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1067515-masturbazione-femminile-infatile.html 

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1081037-mio-figlio-di-quasi-3-anni-si-masturba-come-mi-devo-comportare.html

La scoperta del piacere e l’esplorazione corporea

Fin dai primi anni di vita, i bambini esplorano il proprio corpo come parte del loro processo di sviluppo. La scoperta di sensazioni di piacere coinvolge innanzi tutto parti del corpo come la bocca, le mani e altre zone erogene. Il succhiare il seno materno, il dito o il ciuccio è un comportamento che non sorprende le persone adulte, ma quando il bambino comincia a esplorare o stimolare le proprie zone genitali la reazione degli adulti può essere molto differente. In realtà, la stimolazione genitale in età infantile è semplicemente un'estensione di quella stessa curiosità e piacere che il bambino prova per altre parti del corpo.

Tra i due e i cinque anni, i genitali diventano la "nuova frontiera" della scoperta del piacere. Perlopiù ciò avviene in modo spontaneo e casuale. Fin da piccolissimi i bambini e le bambine possono iniziare a strusciare contro il pannolino o avvertire stimoli piacevoli in quella zona, senza necessariamente aver visto o compreso contenuti sessuali.

Non si tratta di un comportamento "sessuale" come lo intendiamo noi adulti, ma di una fase esplorativa che fa parte del naturale processo di conoscenza del corpo e delle sue sensazioni.

Quando la scoperta si trasforma in abitudine

Come per altre forme di esplorazione corporea, la masturbazione infantile può infatti rimanere una fase transitoria, destinata ad esaurirsi quando il bambino e la bambina sviluppano altre forme piacere:

  • di gioco e di interazione con i coetanei,
  • di esplorazione dell'ambiente.

Per chi ama e educa la persona bambina è fondamentale riuscire a distinguere la differenza che intercorre tra una fase di scoperta e la fissazione di una abitudine quale unica forma di risposta ad una certa situazione di disagio: situazione di origine interna o esterna.

Il comportamento di scoperta può infatti trasformarsi in un’abitudine masturbatoria ripetitiva, specialmente quando il bambino e la bambina vivono situazioni prolungate di noia, frustrazione o stress, e da parte dell/la familiare non vengono offerti adeguati

  • spazi
  • tempi
  • occasioni stimolanti
  • proposte efficaci per il gioco, l'interazione e il rilassamento.

il bambino potrebbe allora ricorrere alla masturbazione come unico mezzo ha, che conosce e che ha sempre a disposizione, per consolarsi o per far fronte ad emozioni difficili.

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/601605-masturbazione-alunna-6-anni.html

Guarda caso lo osserviamo anche negli anziani in Casa di riposo...!

In altre parole, la masturbazione può diventare una sorta di "meccanismo di coping" per gestire stati d'animo o situazioni di disagio quando il/la piccola non possiede (non vengono offerte) altre modalità per affrontare la noia o le emozioni intense, come nel caso del distacco dai genitori durante il periodo di inserimento al nido, oppure nella stanchezza al rientro dalla scuola materna. Qui, il bambino e la bambina potrebbero scoprire che toccarsi o stimolarsi è una forma di auto-conforto. Auto-conforto che risulta assai riduttivo quando è l'unico modo, quando mamma o papà li piazzano da soli davanti ai cartoni. L'atto autoerotico denuncia allora una forma di abbandono o di incuria, che evoca l'assenza della gioia del reincontro dopo una giornata via.

È importante per gli adulti riconoscere se il comportamento del bambino sta evolvendo da una fase di scoperta sana a una compulsione.

Quando la masturbazione diventa un atto ripetitivo e incontrollabile, è necessario esplorare magari con l* Psicolog* le ragioni sottostanti compresi i comportamenti genitoriali; e modificare le situazioni per offrire

  • nuove e creative opportunità di gioco,
  • situazioni di coccola,
  • occasioni di socializzazione,
  • strumenti di gestione delle emozioni.

La gestione sociale della sessualità: privato e pubblico

Un ulteriore aspetto essenziale riguarda il contesto in cui avviene la masturbazione infantile. Se è un comportamento lecito esplorare il proprio corpo in privato, ad es. nella propria stanza o nel lettino, lo stesso atto in pubblico può diventare problematico; sia quando compiuto da persona piccola che adulta.

Nella gran parte delle società, compresa quella italiana, i comportamenti sessuali afferiscono alla sfera privata e tale distinzione è sancita dalla legge. Questo vale anche per i bambini e di chi è responsabile di loro, cioè i genitori.

Un bambino/a che ha preso l'abitudine di toccarsi per fronteggiare le frustrazioni, lo farà anche in aula alla scuola materna, nella classe delle elementari. Dall'inizio alla fine dell'orario, con genitali escoriati e talvolta sanguinanti.

Ho avuto moltissimi di questi casi in terapia, su invio delle insegnanti o come appello da parte di genitori impotenti.

Quasi sempre la responsabilità era dei genitori che assistevano alla masturbazione pubblica casalinga con un atteggiamento di lassaiz fair: "è una fase", "passerà", "sono piccoli, bisogna avere pazienza"; pensando che dando regole si provochino i.. temutissimi "traumi", che sono il vero "uomo nero" del genitore di oggi.

Di conseguenza rinunciano ad un atteggiamento educativo caratterizzato dal segnalare risorse e limiti.

E dunque la fase evolutiva non evolve, al contrario si fissa e diventa incontrollabile anche per lo stesso/a protagonista.

Non è stato fatto il passaggio "Dal principio del piacere al principio di realtà", direbbe nonno S. Freud.

La regola.

Gli adulti devono essere disponibili a insegnare ai bambini e alle bambine che il corpo e le sue esplorazioni sono privati e vanno agiti in contesti appropriati.

L'insegnamento che "qui-ora non si può" è un passo importante verso la comprensione dei confini sociali e del rispetto per gli altri.

"Qui si può", nel lettino.

"Qui non si può"

  • a scuola
  • in casa di fronte a persone (anche i genitori sono persone..)
  • dai nonni,
  • alla festa degli amichetti.

è dovere del genitore insegnarlo, prima che della scuola.

In una istituzione educativa le insegnanti potrebbero trovarsi nella posizione di dover richiamare o allontanare, quando il comportamento autoerotico avviene durante le attività scolastiche distraendo così tutta la classe che ridacchia, osserva, imita.. riferisce a casa ai propri genitori. I qualiil giorno dopo verranno a protestare.

Questo può generare imbarazzo sia per i piccoli che per gli adulti. Se non gestito correttamente, potrebbe portare a una stigmatizzazione del bambino/a e della sua famiglia, creando confusione o vergogna.

Educare con comprensione e responsabilità

Gli adulti non devono limitarsi a dare semplici risposte comportamentali ("non farlo" o "non si fa in pubblico"), ma devono sforzarsi di capire le motivazioni profonde che spingono il bambino a esplorarsi in tempi, modi, luoghi inadeguati.

L'educazione non si basa solo su regole rigide, ma sull'empatia, sull'ascolto e sulla comprensione delle dinamiche emotive del bambino. Un/a adulto/a che offre al bambino una varietà di esperienze e occasioni di gioco, interazione e rilassamento, riduce il rischio che il bambino faccia della masturbazione un'abitudine compulsiva o l'unico meccanismo di auto-consolazione che abbia a disposizione. Ovviamente ciò risulta assai più impegnaticvo che non.. abbandonarlo da solo con il videogioco o i cartoni.

Inoltre, la persona adulta deve essere preparata a rispondere alla situazione con calma e sensibilità, sia con le parole che con i comportamenti; a tutela di chi compie, ma anche di chi involontariamente assiste: coetanei, ecc..

In caso di comportamento masturbatorio compulsivo da parte del/della bambino/a, può essere necessario consultare un* Psicolog* psicoterapeuta competente in sessuologia clinica, con l'obiettivo di:

  • esplorare con i genitori eventuali disagi psicologici o situazioni familiari che potrebbero influenzare il comportamento del bambino,
  • suggerire e sperimentare assieme al/ piccol* comportamenti differenti potenzialmente efficaci nel ridurre stress, noia, solitudine, infelicità infantile,
  • esplorare con i genitori modifiche dei propri comportamenti, per identificare quelli più consoni ad uno sviluppo infantile armonioso e socialmente competente.

Conclusioni

La masturbazione infantile non deve essere vista come qualcosa di negativo o anormale, ma come una parte del naturale sviluppo del bambino. Se il comportamento è transitorio e avviene in privato, generalmente non è motivo di preoccupazione. Tuttavia, quando diventa ripetitivo e compulsivo, o quando avviene in situazioni socialmente inappropriate, gli adulti devono intervenire per guidare il bambino a comprendere i propri confini e i confini sociali, e a esplorare altre modalità di gestione emotiva.

Il compito delle persone adulte non è quello di reprimere il comportamento, ma di educare con comprensione e di fornire al bambino gli strumenti per vivere in modo sano e equilibrato le proprie emozioni e il proprio corpo, nel rispetto delle regole della società in cui si vive.

Ogni fase dello sviluppo del bambino merita un’attenzione adeguata, e la masturbazione infantile non fa eccezione: è una fase che può essere compresa e trattata con sensibilità, evitando stigmatizzazioni o punizioni eccessive, ma promuovendo al contempo una sana educazione ai confini e al rispetto per gli altri.

Risulta essere una fase essenziale di quella tanto invocata "educazione sessuale", che comincia però in famiglia fin dal momento della nascita. 

Data pubblicazione: 21 dicembre 2024

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