Come lo stress influenza gli ormoni leptina, grelina e adiponectina
"Se l’anima si ammala essa consuma il nostro corpo" (Ippocrate)
Un caro saluto a tutti amici,
Mi batto con forza affinché sia sempre più chiaro come mente e corpo siano strettamente collegati e abbiano un rapporto indissolubile e di mutua e sinergica influenza, non voglio tuttavia addentrarmi in un pistolotto sterile che vada a trattare delle origini, ovvero dei filosofi dell'antica Grecia e ciò che postulavano, né tantomeno delle loro elucubrazioni, seppur attualissime e degne di essere approfondite.
Mente corpo e sazietà
In questo scritto vado a trattare a riguardo dell'influenza esercitata dalla nostra mente (e di come ciò accada quando sottoposta a stress) sugli ormoni leptina, grelina e adiponectina, che sono implicati direttamente con la nostra forma fisica e il corretto funzionamento del nostro organismo.
La leptina ormone prodotto dal tessuto adiposo ha un'importante funzione che consta nel regolare il senso di sazietà .
La grelina prodotta in gran parte dallo stomaco stimola il senso di appetito.
L'adiponectina è prodotta anch’essa dal tessuto adiposo ed è un ormone proteico che è predisposto a regolare alcune funzioni del metabolismo come ad esempio il catabolismo degli acidi grassi.
Per approfondire:Gli ormoni della fame e della sazietà
Stress: perché influisce sugli ormoni?
A questo punto sorge la domanda: come interviene lo stress disfunzionalmente su questi ormoni?
In caso di stress cronico abbiamo un aumento della grelina che può portare a spingerci e a ricercare cibi fortemente calorici e ricchi di grassi. Stress acuto e/o cronico influisce con forza sulla leptina, che risponde alle conseguenze di questi tipi di stress ovvero stati di innalzamento cronico dei livelli infiammatori dell’organismo. Inoltre condizioni di stress cronico innescano una sintomatologia proinfiammatoria che porta ad un decremento dei livelli di adiponectina.
Ma vediamo ed analizziamo insieme un passaggio fondamentale. Allorché si verifichi una fase di dimagrimento, l'adiponectina entra in rapporto con i centri della fame, con l’ipotalamo. In un altro articolo avevo già menzionato l'ipotalamo parlando dell'asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene), coinvolto nella risposta allo stress. Esso deve decidere allora se il dimagrimento nella fattispecie sia stato positivo o negativo per il nostro corpo.
Uno stato di tristezza prolungata, umore negativo, presenza di stress cronico insieme ad altri fattori di pedissequa importanza faranno propendere per la valutazione del dimagrimento come “negativo” per il nostro corpo, innescando come reazione il blocco del dimagrimento ed il riprendere dell’accumulare riserve di grasso.
È dunque decisivo gestire lo stress per evitare che questi ormoni specifici dalla funzione fondamentale possano essere alterati in maniera disfunzionale per il nostro organismo.
Vogliamoci bene e soprattutto ascoltiamo i bisogni psicologici oltre che prettamente organici che si manifestano nel nostro quotidiano.
Grazie per avermi dedicato il vostro prezioso tempo e la vostra abituale cortesia.
Buon proseguimento di giornata.