Pedofilia, la situazione italiana
È importante ricordare che il problema esiste ed è ampiamente sottostimato, se è vero che in Italia verrebbe denunciato solo 1 abuso su 10.
Pedofilia in Italia: i dati
I casi segnalati a Telefono Azzurro nel periodo 2008-2010 riguardavano queste tipologie di abuso:
Sesso del minore per tipologia abuso sessuale (Valori assoluti 2008 –2010)
Tipologia | Maschi | Femmine | Totale |
esibizionismo | 2 | 7 | 9 |
costretto ad assistere ad atti | 9 | 9 | 18 |
costretto a visionare materiale | 1 | 4 | 5 |
proposte verbali | 4 | 18 | 22 |
penetrazione vaginale | 2 (agìta) | 19 | 21 |
penetrazione anale | 6 | 3 | 9 |
fellatio | 6 | 3 | 9 |
toccare genitali/seno | 6 | 14 | 20 |
essere toccato nei genitali/seno | 16 | 23 | 39 |
altro abuso sessuale | 23 | 47 | 70 |
(Fonte: Dossier Pedofilia 2011 del Telefono Azzurro [download])
Come si evince da questa statistica la maggior parte degli abusi non lascia segni fisici sui bambini, e questo rende problematico dimostrarne la sussistenza in sede giudiziaria.
Chi è il pedofilo?
Secondo Telefono Azzurro (2011) i presunti molestatori dei casi segnalati sono:
Presunto responsabile | % |
Padre | 30,2 |
Estraneo | 14,8 |
Altro parente | 9,4 |
Convivente madre/padre | 8,7 |
Amico/conoscente | 8,7 |
Madre | 7,4 |
Nonni | 4,7 |
Altro bambino/adolescente | 4,0 |
Fratello/sorella | 2,0 |
Prete/sacerdote | 2,0 |
Nuovo coniuge del padre /madre | 1,3 |
Insegnante/educatore | 1,3 |
Vicino di casa | 0,7 |
Datore di lavoro | 0,7 |
Altro | 10,1 |
La maggior parte dei pedofili sono soggetti insospettabili, molto vicini alle proprie piccole vittime (parenti, conoscenti, educatori ecc.), che vengono raggirate e avvicinate in contesti che non suscitano in loro allarme o diffidenza, ma che ne agevolano la naturale tendenza a fidarsi degli adulti.
Solo 1 caso su 10 riguarda estranei, una parte dei quali adesca via web i minori che intende molestare, agevolato dalla diffusione delle nuove tecnologie e dal fatto che troppo spesso bambini e ragazzini sono lasciati soli a gestire l’utilizzo di questi mezzi molto utili ma anche molto pericolosi.
Il cosiddetto “child grooming” è attuato dal cyber- pedofilo per avvicinare il minore, carpirne la fiducia e successivamente passare ad un contatto diretto, non più mediato dall’uso del pc o del cellulare.
La prevenzione di situazioni a rischio deve passare attraverso la corretta informazione rivolta a bambini e adolescenti, il controllo delle loro attività adeguato all’età e la discussione chiara e aperta di questi temi in famiglia.