Le emozioni positive ci salvano
Vi è una relazione fra sistema neuroendocrino, meccanismi di risposta cronica allo stress e l'emergere di patologie secondarie al cedimento delle difese immunitarie.
Quando il malessere determina un'infiammazione
Le citochine costituiscono il network tra sistema immunitario, nervoso ed endocrino. Tuttavia possono alterarsi, determinando a loro volta un'alterazione nelle condizioni emozionali della persona.
La cosiddetta "infiammazione di basso grado" rappresenta la risposta del nostro organismo ad una noxa, ossia alla persistenza di un continuo stimolo irritativo: la gente che frequento, il cibo che mangio, l'aria che respiro, la vita che conduco o più semplicemente un continuo arrabbiarmi.
L'incapacità di mantenere e tenere sotto controllo uno stimolo continuativo, lo stress cronico psicoemotivo caratterizzato da un'incapacità adattativa da assenza di coping, comporta una situazione non adattogena.
Disconferme continue, malessere persistente ansia e angoscia creano uno sbilanciamento delle citochine infiammatorie.
La malattia rappresenta una risposta corporea, uno stato di equilibrio.
Da numerosi studi scientifici è emerso che il livello di citochine infiammatorie si riduce in modo rilevante e statisticamente significativo quando sperimentiamo emozioni positive.
Pertanto, si può dedurre che il vivere delle emozioni positive contribuisca a rafforzare le difese immunitarie e, soprattutto, a ridurre alcuni problemi o patologie strettamente connesse ad alterazioni dell'orientamento immunitario.
Inoltre le citochine possono bloccare alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina, quindi la loro alta concentrazione può determinare una sindrome depressiva.
Concludendo, le emozioni positive ci salvano.