La gelosia tra la normalità e la patologia
La gelosia è uno stato emotivo complesso definito come “la percezione di una minaccia di perdita di una relazione preziosa con un rivale reale o immaginario che include componenti emotive e comportamentali” (Mullen).
La gelosia è una miscela di varie emozioni che includono:
- ansia,
- preoccupazione,
- tristezza,
- rabbia,
- odio,
- rimpianto,
- colpa,
- invidia, etc.
Essa viene considerata lungo un continuum che và dal normale al patologico. Un certo grado di gelosia è considerata normale nell’amore maturo. La reazione è comprensibile e proporzionata rispetto ad una situazione d’infedeltà reale o possibile della persona amata.
La persona mantiene la capacità di dominare una situazione senza essere superato da essa, e si prepara a modificare le proprie convinzioni e reazioni comportamentali; accetta e rispetta la possibilità che la persona amata possa scegliere qualcun altro, anche se l’idea è dolorosa, ma potrebbe superare la separazione e la perdita dopo un periodo di adattamento.
La gelosia morbosa o patologica, differisce da quella normale per la sua intensità e irrazionalità.
Può succedere anche quando un partner è realmente infedele, il che significa che l’infedeltà non è una ragione sufficiente per sviluppare una gelosia morbosa, ma, risulta essere una risposta eccessiva o irrazionale ad essa.
Gli individui con gelosia morbosa:
- interpretano i segnali irrilevanti come prove conclusive di infedeltà;
- rifiutano di cambiare le loro convinzioni anche di fronte a informazioni contrastanti;
- tendono ad accusare il partner di infedeltà con moltre altre persone.
Tale gelosia inizia con un’eccitazione autonoma intensa, provocata da un cambiamento reale o immaginario nel comportamento del partner. Questo è seguito da uno stato doloroso emotivo, accompagnato da interpretazioni errate e ricerca delle prove.
Esprime un comportamento caratteristico come l’accusa o l’interrogazione del prtner, ripetute telefonate, controllo dei registri telefonici e della corrispondenza postale, quindi visite a sorpresa, comportamento di stalking, impedendo al partner di vedere amici o uscire da soli, vietare di indossare particolari abiti considerati seduttivi, ricerca di prove di attività sessuale o conferma di infedeltà in eventi innocenti. In alcuni casi la violenza fisica è uno strumento utilizzato per estrarre una confessione.
I partner di una persona aggressivamente gelosa possono divenire “succubi” al fine di mantenere la pace ed evitare violenze e/o maltrattamenti. Ciò può provocare una vasta gamma di sintomi come sentimenti di impotenza, isolamento, estrema passività, ansia e depressione, che possono portare all’abuso di alcol e ansiolitici.
Quindi, la gelosia patologica per essere tale deve essere eccessiva, intrusiva e ingiustificata. Il sospetto e la paranoia diventano tratti dominanti e determinanti.
Il geloso patologico è pervaso dal dubbio e l’incertezza è intollerabile. Inoltre, deve creare una forte compromissione della relazione di coppia in cui le rassicurazioni sono inefficaci e il controllo del comportamento del partner diviene ossessivo.
Due fattori incrementano la gelosia:
- l’idea dell’infedeltà innescata dal comportamento del partner;
- una predisposizione individuale emotiva legata ai tratti di personalità (paranoico, dipendente, personalità borderline o un disturbo psichiatrico concomitante).
Gehl ha concluso che la gelosia è legata a diverse emozioni della personalità, ad esempio:
- Dipendenza
- Aggressività
- Sfiducia
- Manipolazione
- Autolesionismo
- Esibizionismo
- Impulsività
Tutte caratteristiche che sono tipiche di alcuni disturbi della personalità:
- Borderline
- Dipendente
- Istrionico
La presenza di tali tratti, può determinare come il soggetto esprimerà la propria gelosia.
Marazziti (2010) ha esplorato la correlazione tra stile di attaccamento e gelosia in soggetti sani. I risultati ottenuti hanno evidenziato:
- Le persone con uno stile di attaccamento insicuro (particolarmente preoccupati ed evitanti) sviluppano una paura maggiore di perdere un partner, fenomeno chiave nella genesi della gelosia e nell’innescare il pensiero ossessivo di monitorarneil comportamento.
- Le persone insicure compensano i loro bisogni considerando il proprio partner soggetto di possesso.
- Le persone con uno stile di attaccamento sicuro riescono a tollerare le emozioni negative, ed a sentirsi a proprio agio nell’intimità. Amano liberamente, rispettano i desideri e le esigenze del partner, compresa la possibilità che possa amare altre persone.
Pertanto, si può dire che le persone con amore patologico (caratterizzato da assistenza ripetuta e incontrollata, con perdita di libertà) hanno livelli maggiori di:
- Impulsività;
- Dipendenza dalla ricompensa;
- Maggiore frequenza di uno stile di attaccamento ansioso-ambivalente.
Nella gelosia patologica, i sospetti ossessivi assumono la forma di ruminazione, pensieri invadenti e irrazionali, spiacevoli e ripetitivi, seguiti da rituali compulsivi di controllo o di rassicurazioni del partner.
I sintomi sono ego-distonici: l’individuo è angosciato e riconosce la gelosia inaccettabile e vergognosa.
A livello diagnostico la gelosia patologica non ha un’entità nosologica specifica.
Viene spesso rappresentata come parti della psicopatologia ossessivo-compulsiva o come disturbo delirante di tipo geloso. Può anche essere una delle componenti di numerosi disturbi psicopatologici come:
- dipendenza da sostanze;
- alcolismo;
- schizofrenia;
- depressione;
- disturbi di origine organica (Alzheimer, Parkinson, tumori cerebrali etc…);
- può inoltre essere un effetto collaterale dei trattamenti farmacologici.
I pazienti come obiettivo terapeutico iniziale dovrebbero ridurre la sofferenza causa di tali idee; riconoscere e demolire gli schemi disfunzionali alla base dell’insicurezza verso il partner. La persona che soffre di gelosia patologica è inconsapevole della presenza di questi schemi e “giustifica” la gelosia ossessiva come tratto della propria personalità “Sono fatto così”.
Una valida cura risulta essere un trattamento composto da terapia farmacologica, in sinergia con un trattamento psicoterapeutico.
L’approccio migliore risulta essere la Psicoterapia Cognitivo-comportamentale, in particolar modo la Schema Terapy, specificatamente elaborata per riconoscere e demolire gli schemi disfunzionali di personalità.