Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness
1. INTRODUZIONE
Appurata l’efficacia sperimentale dei trattamenti farmacologici e psicologici ad oggi disponibili per il trattamento del Disturbo Depressivo, i ricercatori hanno focalizzato i loro sforzi nel definire dei protocolli d’intervento specifici per prevenire l’alto rischio di ricaduta che questa delicata condizione psicologica solitamente porta con sé. Tra questi, la Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness (MBCT) rappresenta ad oggi una delle più valide alternative, rientrando tra le pratiche psicologiche consigliate all'interno delle linee guida internazionali per la prevenzione alla ricaduta del disturbo (NICE guidelines CG90, 2009).
2. COME FUNZIONA LA MBCT
Ipotizzando che la ricaduta depressiva fosse legata principalmente all’atteggiamento mentale assunto dagli ex-pazienti verso normali vissuti emotivi negativi successivi ad un Episodio Depressivo (es., esperienza di insuccesso), Segal e colleghi (2002), ideatori dalla MBCT, hanno sviluppato un protocollo d’intervento finalizzato a modificare il modo di rapportarsi a tali esperienze per mezzo di una specifica pratica di meditazione: la Mindfulness.
Attraverso un percorso terapeutico di 8 incontri di gruppo, a cui si somma una pratica giornaliera individuale di 45 minuti, i partecipanti imparano ad assumere un atteggiamento mentale più accogliente e indulgente tanto verso le esperienze sensoriali, emotive e cognitive meno tollerate, quanto verso se stessi.
3. IL PROTOCOLLO MBCT
Dalla 1° alla 4° seduta, i partecipanti vengono istruiti a compiere specifiche pratiche di meditazione finalizzate ad accrescere il loro grado di consapevolezza di tutte le esperienze quotidiane solitamente compiute in modo “automatico” (es., mangiare, lavarsi, vestirsi), come pure a prendere consapevolezza della facilità con cui la mente tende spontaneamente a distarsi.
Dalla 5° all’8° seduta, invece, i partecipanti apprendono a non reagire alle diverse esperienze che potrebbero essere percepite durante le pratiche meditative, verso cui si chiede di esporsi mantenendo un atteggiamento non giudicante, curioso ed accogliente, volto a stimolare uno stato mentale di Mindful.
A tali pratiche possono inoltre accompagnarsi attività di psicoeducazione sul Disturbo Depressivo e sui fattori che possono accrescere la probabilità di ricaduta se non gestiti mediante specifiche tecniche cognitive e meditative, quali il detachment Mindfulness (osservare le proprie esperienze assumendo una prospettiva in “terza persona”) e la defusione cognitiva (osservare i pensieri come se fossero semplici esperienze mentali).
4. LIMITI ED EFFICACIA DELLA MBCT
Tra i limiti di tale metodologia si trova il ridursi dell’efficacia nel prevenire la ricaduta depressivo a seguito della progressiva interruzione delle pratiche meditative quotidiane.
Nel complesso, gli studi che hanno analizzato il protocollo hanno messo in evidenza la sua efficacia nella prevenzione alle ricadute per i partecipanti con una storia di almeno 3 Episodi Depressivi (Rycroft-Malone et al., 2017).
BIBLIOGRAFIA
NICE guidelines CG90. (2009). Depression in adults: Recognition and management. Available online: https://www.nice.org.uk/guidance/cg90
Rycroft-Malone, J., Gradinger, F., Griffiths, O., Crane, R., Gibson, A., Mercer, S., Anderson, R. et Kuyken, W. (2017). Accessibility and implementation in the UK NHS services of an effective depression relapse prevention programme: learning from mindfulness-based cognitive therapy through a mixed-methods study. Health Services and Delivery Research. Avalaible online: http://hdl.handle.net/10871/26434.
Segal, Z.V., Williams, J.M.G. et Teasdale, J.D. (2002). Mindfulness-based cognitive therapy for depression: A new approach to preventing relapse. New York: Guilford.