La profezia che si autoavvera
Una ragazza, credente nei fenomeni paranormali, si rivolge a un cartomate e, questi, aimè, le profetizza una sciagura:
"Avrà un brutto incidente, sarà investita da una automobile mentre attraversa la strada".
La notizia appare subito sconcertante e la ragazza è immediatamente presa da ansia e angoscia. Non pensa lontanamente che il cartomante
possa averle mentito, possa essersi sbagliato o peggio possa truffarla con la scusa di eliminarle eventuali negatività dietro la richiesta di denaro.
Lascia immediatamente lo studio per fuggire a casa. Racconta l'accaduto ai genitori che cerano di convincerla dell'assurdità della profezia.
Lei, però, continia a crederci, si fida del cartomante e crede fortemente nei suoi "poteri" profetici.
La giovane comincia una serie di manovre di evitamento, rimane spesso in casa e chiede a qualcuno di accompagnarla nel caso dovrà necessariamente
uscire di casa.
Pian piano, però, rendendosi conto che sta conducendo una vita segregata decide di sfidare la sorte. Tuttavia quando attraversa la starda è così timorosa dall'idea di essere investita che le si scatenano dei veri attacchi di panico che quasi la paralizzano e, ad ogni attraversata, corre effettivamente il rischio di essere investita!
Ma cosa le accade davvero?
Il cartomante ci ha visto giusto? Oppure le ha scatenato un processo suggestivo in grado di influenzarla a tal punto da farle, involontariamente, avverare tale profezia? E se il cartomante avesse profetizzato qualcosa di positivo gli esiti sarebbero stati i medesimi?
Qual è il reale potere di una previsione o di una aspettativa nei confronti di un risultato?
A queste domande rispondiamo nella mia videorubrica "il sonno della ragione".