Simmate.

Stimmate tra patologia e invenzione culturale

a.devincentiis
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta

Davvero le stimmate, ossia i segni sanguinanti su mani, piedi e costato, che ricordano il martirio di Cristo, sono l'espressione di un dono divino?

La somiglianza di alcune affezioni dermatologiche con i segni della passione di Cristo, così come con le rappresentazioni pittoriche classiche di San Francesco di Assisi, creano una realtà tanto suggestiva da far dimenticare che certi individui avrebbero più bisogno dell'attenzione di un medico piuttosto che del seguito dei fedeli.

Forse proprio questo spettacolare equivoco fa sì che chi, in realtà, è affetto da malattie piuttosto insolite, arrivi difficilmente alle cure del medico, con la conseguente cronicizzazione del problema.

Ovvio, vi sono situazioni estreme in cui lo stesso medico, magari ignaro dell'esistenza di patologie rare e che, nello stesso tempo, aderisca ad un determinato credo religioso, può farsi sfuggire una diagnosi, confermando la sovrannaturalità del fenomeno.

Porpora e stimmate

Porpora sulle mani

Stimmate: fenomeno sovrannaturale o malattia?

Ci sono casi storici eclatanti in cui l'ignoranza di alcuni specialisti ha fatto sì che personaggi come Teresa Neumann, Padre Pio e numerosi altri, considerati mistici, siano stati presentati come icone umane piuttosto che pazienti degni di attenzione esclusivamente medica.

È pur vero che la complicità dei mistici/pazienti stessi non ha fornito molto spazio a chi voleva davvero occuparsi del fenomeno sotto l'aspetto scientifico. E, nello stesso tempo, le stesse folle di fedeli, che reclamavano i loro santi sulla terra, assumevano e, tutt'ora assumono, un atteggiamento ipercritico e spesso aggressivo verso chi tenta di dare dignità medica a certi fenomeni.

La presenza di comorbilità, ossia più patologie che si esprimono contemporaneamente, rende ancora più complesso l'inquadramento del fenomeno stimmatico sotto l'aspetto scientifico.

Per approfondire:Stimmate: dono divino o malattia?

Cosa sono le stimmate?

Quando parliamo di stimmate ci troviamo spesso dinanzi a un connubio tra affezioni dermatologiche e comportamenti psicopatologici, il più delle volte legati all'autolesionismo.

La presenza di quest'ultimo è storicamente confermato nella maggior parte dei grandi mistici ma, all'interno di un contesto culturale dove si esalta la sofferenza e il martirio, difficilmente viene compreso nella sua essenza prettamente medico/psichiatrica.

Appare logico che in una cultura come quella cattolico/cristiana, che vede nella sofferenza un mezzo di elevazione dello "spirito", chi è portatore di tali malattie le ostenti come fossero un trofeo e “goda” della sua stessa sofferenza. Un contesto, possiamo affermare, che non è certo di aiuto per chi soffre di una problematica psicologica con tendenze autolesionistiche, se queste poi assumono, connotazioni religiose.

Chi aderisce a questo tipo di credo religioso ed ha la "sfortuna", almeno per noi, di ammalarsi di queste malattie, potrebbe essere, purtroppo, destinato a cronicizzarle e a vivere quasi con gioia quelle sofferenze che altri prima di lui hanno già sperimentato, in nome di un credo religioso che favorisce, anzichè scoraggiare, queste esperienze “mistiche”. 

Vediamo di quali malattie parliamo.

Come nasce il mito delle stimmate?

Una risposta in questo video.

Ulteriori approfondimenti

  1. Armando De Vincentiis.Ambiente percezione e paranormale. C1vedizioni.
  2. Chiara Frugoni, Francesco e l'invenzione delle stimmate. Einaudi.
Data pubblicazione: 27 novembre 2019

30 commenti

#1
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Non la prenda come provocazione ma solo come ipotesi.
Se amputiamo la realtà fondamentale falsificando il concetto di realtà che esclude Dio da ogni orizzontale allora cosa è il reale?

#3
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Se si esclude tutto il resto allora rimangono solo i problemi sociali ,economici e politici .

#4
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Orizzonte scusi il refuso .

#5
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gentile utente, sotto l'aspetto scientifico, la realtà regge perfettamente senza la necessità di ipotesi mistiche e sovrannaturali.

#6
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Utente 219XXX

Se non sbaglio Padre Pio è stato esaminato da padre Agostino Gemelli che lo classificò come isterico. Quindi c'è stata un'attenzione medica che però non ebbe influenza sulla devozione dei fedeli.

#7
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anche oggi c'è attenzione medica sui presunti miracoli, come può vedere nel mio post precedente, ma come al solito non fa presa sui fedeli, La scienza, in generale, non fa mai presa sui fedeli!

#8
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La scienza regge e fa presa sui fedeli quando possiede l'etica del limite definendo le stimmate di Padre Pio come un"fatto scientificamente inspiegabile " .
Il professore Fulcheri ,docente di anatomia patologica e paleontologia partecipò al convegno sulle stimmate del padre visionando materiale fotografico e documentario di Padre PIo.
Il professore afferma:
"Ogni ferita, ogni lacerazione cutanea, sia superficiale che profonda, va necessariamente incontro a processi evolutivi. In altre parole, così come si presenta al momento del fatto traumatico non può rimanere. O guarisce subito, o guarisce con difficoltà e con conseguenze tanto più gravi quanto più lungo è il decorso, frequentemente complicato da sovra-infezioni; in tali casi, se si arriva a una guarigione, essa è comunque caratterizzata da fenomeni cicatriziali evidenti anzi, spesso, retraenti. Di certo aperta non può rimanere,se resta così senza subire modificazioni siamo di fronte a un fatto inspiegabile.
Devo pronunciare una semplice affermazione di incapacità, incapacità di spiegare qualcosa di molto complesso. E di incompetenza, incompetenza nel definire una lesione che non trova e non può trovare per noi, allo stato attuale delle conoscenze, alcuna spiegazione scientifica .

#9
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Dr. Armando De Vincentiis

il professore Fulcheri prima di fare osservazioni sul "materiale fotografico" dovrebbe fare prima un ripasso storico per comprendere come nasce la leggenda delle stimmate. Il paradosso è che non trova spiegazione a un fenomeno inventato da un ordine religioso a fini strategico/politici. Basterebbe questo per invalidare le osservazioni del professore il quale cade nella trappola di un altro paradosso "scientificamente affermo che non ha spiegazioni scientifiche" . Inoltre che le stimmate di padre Pio siano rimaste invariate nel tempo è un'altra leggenda poichè non esiste una documentazione che attesti uno studio a lungo termine su delle ferite che erano il più delle volte ben nascoste senza far sapere a nessuno cosa il Santo ci faceva sopra. Quindi Il professore, come molti credenti, fanno osservazioni semplicemente sulle leggende.
saluti

#10
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Non son d'accordo ma poco importa ,anche perché nei 50 anni trascorsi dalla comparsa delle stimmate fu visitato da diversi medici che sostennero il contrario.
Così facendo, però, la scienza descrive e non spiega
ma nonostante tutto vi è un lato positivo,ovvero la possibilità di formulare nuove domande generando così nuove risposte.
Se dovesse essere un "che non trova spiegazione a un fenomeno inventato da un ordine religioso a fini strategico/politici." Allora si cadrebbe nella sindrome dell'eterno complotto universale alimentando un'altra patologia :
"Non siamo mai stati sulla Luna. L'11 settembre e l'assassinio di Jfk sono stati organizzati dalla Cia. I governi cercano di instupidire la popolazione con sostanze diffuse dagli aerei, le cosiddette scie chimiche, oppure rilasciate negli acquedotti etc etc "
Questo è un paradosso .
la ringrazio per non avere chiuso i commenti .buona serata.

#11
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Dr. Armando De Vincentiis

(...)nei 50 anni trascorsi dalla comparsa delle stimmate fu visitato da diversi medici che sostennero il contrario.(..)
se conoscesse il metodo di osservazione scientifica non parlerebbe così, una visita medica non è uno studio scientifico controllato

(...) Allora si cadrebbe nella sindrome dell'eterno complotto(..)
Questa è storia non ha nulla a che fare con i complotti, "semplicemente" trattasi di manovre politiche tipiche nella storia delle chiesa.
Prima di dibattere bisogna studiare..

#12
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Una visita medica non è uno studio scientifico controllato?
Gli specialisti lo fanno per fortuna e grazie a questo riescono ad avere indicazioni per tenere a bada la malattia .
Qui si parla dei primi anni del Novecento dove gli antibiotici non esistevano neppure .
Curiosità Lei ha avuto il privilegio di visionare il materiale suddetto?

#13
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Dr. Armando De Vincentiis

appunto si parla dei primi del 900 quando la medicina scientifica ancora non era ben consolidata.

(...)Lei ha avuto il privilegio di visionare il materiale suddetto?(..)
ho avuto la PAZIENZA di studiare il fenomeno stimmatico sotto l'aspetto clinico, antropologico, storico e psicopatologico. Scusi se è poco ;-)

#14
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Pazienza ,una virtù dell'anima, concordo.
Sugli emuli ci sta e son d'accordo su padre Pio però dissenso :)

#15
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Dr. Armando De Vincentiis

(...)son d'accordo su padre Pio però dissenso(..)
tipico del fedele, si lascia sempre una possibilità, ma solo perchè vuol credere a tutti i costi

#16
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Tipico anche del medico che davanti a una malattia difficile da diagnosticare (parlo di quelle psichiatriche o presunte tali) crede, si dà una possibilità e va avanti :)

#17
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inutile che gioca di dialettica, io faccio scienza e l'ipotesi sovrannaturale è INUTILE, secondo il Rasoio di Occam

#18
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A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire
il rasoio di Occam può essere un utile strumento di indagine e studio ma come tutte le cose in un metodo scientifico e filosofico serio, bisogna usarlo con le dovute cautele ed accettare eventuali difetti in teorie poggiate su tale postulato.

Ripeto si formulano nuove domande generando nuove risposte:)

#20
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Addirittura fuorviante?
Solo perché una cosa non fa ciò che ti aspetti non credo significhi che sia inutile.
Credo che sia più utile una vita spesa a commettere errori e riconoscerli che una vita consumata a rimanere sempre nelle stesse idee .
La ringrazio per lo scambio di battute e mi scuso qualora si sia sentito in qualche modo offeso.
Buona giornata .

#21
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si fuorviante perchè l'ipotesi sovrannaturale non consente la reale comprensione di un fenomeno. Capire un presunto miracolo fa si che lo si possa riprodurre e renderlo patrimonio dell'intera umanità. fermarsi all'intervento divino significa bloccare l'evoluzione del proprio intelletto!

#22
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I teologi affermano che il miracolo non può essere concepito al di fuori di un discorso di fede , è possibile solo abbandonando la prospettiva prettamente umana e assumendo la posizione di Dio ,lo si può accettare se si accetta che Dio esiste e procedere al meglio al beneficio dell'uomo.
Vede ,il punto è sempre la contrapposizione tra fede e scienza ,tra i perché della fede e i come della scienza.
Se si resta attaccati solo ad uno dei due non si potrà essere completamente coerenti riguardo a se stessi in quanto esseri umani,ecco perché anche molti cristiani hanno una fede incompleta.
Non è fede o scienza ma dovrebbe essere una collaborazione tra fede e scienza per un progresso a favore dell'intera umanità.

#23
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con tutta la buona volontà non può esserci nessuna collaborazione tra fede e scienza in quanto la prima si basa sull'irrazionale, ciò che con la scienza non può essere!

#24
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Può esserci qualcosa di scientifico ma non razionale ? No. Può esserci qualcosa che sia razionale ma non scientifico? Si.
Partendo dal presupposto che uno dei tanti significati di razionale è" dotato di ragione" bisogna chiedersi se la fede potrebbe avere queste caratteristiche.
l’esperienza di ognuno di noi, essendo appunto personale, non può essere ripetuta in maniera del tutto esatta come vorrebbe il metodo scientifico questo però non vuol dire che essa non sia razionale. Infatti chi ha fatto o fa l’esperienza di fede utilizza la ragione per spiegarsi ciò che gli accade intorno fino a dove può, dove non può fa un salto di fede. Il momento in cui si passa alla fede è diverso per ognuno e più che al grado di conoscenza delle cose esso è dovuta alla diversa sensibilità di ognuno,come nella vita quotidiana quante volte si incontrano delle persone e si decide di ignorarle ,ma è sempre una scelta che coinvolge la nostra ragione, non è priva dell’uso di ragione, cioè irrazionale.
Quindi il credente, il fedele, colui che ha fede, non ce l’ha perché spegne il suo cervello, ma al contrario perché lo usa, lo usa non però in maniera scientifica, ma in maniera razionale. Se tutto ciò che coinvolge la nostra ragione fosse scientifico, infatti, allora si dovrebbe poter prevedere ogni nostro singolo movimento in ogni momento, invece non è così. Si possono fare dei calcoli probabilistici basandosi su modelli statistici, cioè su masse di persone, ma non si può dare nessuna certezza sul comportamento del singolo, proprio perché ogni essere è unico.

#25
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(...)Infatti chi ha fatto o fa l’esperienza di fede utilizza la ragione per spiegarsi ciò che gli accade intorno (..)
la utilizza su premesse sbagliate e soprattutto sull'ignoranza (con tutto il rispetto)
(...)Quindi il credente, il fedele, colui che ha fede, non ce l’ha perché spegne il suo cervello, (...)
beh diciamo che decide di non utilizzare certe sue caratteristiche ;-) per esperienza posso dire che l'oscurantismo vige nella maggior parte dei fedeli

#26
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"oscurantismo vige nella maggior parte dei fedeli" Non la vedrei come vera fede,ma come un affrancamento all'oscurantismo religioso . la fede non si affranca su un ideologia che legittima la menzogna,la violenza , inducendo all'omicidio ,al suicidio e alla sottomissione questo è fanatismo .

#27
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Forse la vera intelligenza è saper stare con la differenza senza eliminare la differenza.
"Festeggi solo chi tradisce il coniuge, ma sente un macigno sul cuore; chi ruba non facendo il proprio lavoro, ma si vede come un infame; chi lotta, piange e si dispera perché non si sente uomo o donna sino in fondo; chi ha ucciso il proprio figlio prima di vederlo in volto perché le tenebre fitte in cui era avvolto il suo cuore non le ha permesso di prendere in mano la lanterna della verità ed ora si sente il ventre vuoto e il cuore gonfio di disperazione; chi prova un fitta nell’anima nell’ascoltare il proprio figlio dire mamma e papà non stanno più insieme perché non si vogliono più bene ; chi ha steso matasse di filo spinato tra sé e il figlio, la madre, la suocera, lo zio, ma poi è rimasto impigliato lui stesso tra le spine e si è ferito; chi ha giocato la propria vita sulla roulette russa e ha capito che, ad ogni gettone ingoiato da quelle macchinette, veniva ingoiata anche una quota della sua umanità; chi non riesce proprio a dirsi credente perché c’è il male nel mondo, perché i fedeli si comportano da infedeli, perché il suo dolore gli pare un disabile gravissimo tanto è cieco e sordo, ma non smette di credere che una risposta ci deve essere e forse la risposta giusta è proprio nel suo dolore; chi non ammazza, nè ruba ma annega nella mediocrità del quotidiano: eppure in lui palpita ancora un vago desiderio di infinito; chi vive per sé perché vuole essere indipendente e libero, ma si è accorto che la solitudine è un vestito troppo stretto per muoversi liberamente; chi pensa che ha fallito, che ha mancato il bersaglio una volta per sempre con l’ultima freccia che aveva nella faretra, ma a guardar il presepe si accorge di tornare bambino, un bambino capace ancora di sognare; chi insomma compie il male, ma sente la nostalgia del tepore del bene. Festeggino tutti costoro, perché tutta questa zavorra è già il preludio di un futuro riscatto, a patto che costoro abbiano l’umiltà e la speranza di mettersi in fila ed aspettare una risposta a tanta inquietudine, a tanto non senso, a tanta noia, a tanta sofferenza, a tanta disperazione".
Buon anno ;).

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