Terapie efficaci per il vaginismo; dall'esperienza clinica

carlamariabrunialti
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
E' un segreto inconfessabile. Una incomprensibile incapacità. Una vergogna.
Il vaginismo è il disturbo sessuale di cui si parla meno.

Si tratta di uno spasmo involontario della vagina che, proprio qui sta il punto, non si sottomette alla buona volontà della donna, ai suoi sforzi razionali; e neanche al suo dolore, alla rabbia.
Semplicemente la vagina si blocca, si irrigidisce, e qualsiasi sforzo per "addomesticarla", per forzarla, causa dolore.

Il dolore è proprio il contrario del piacere, e dunque, mese dopo mese, anche il desiderio sessuale della donna di avere un "normale" rapporto sessuale scende a picco e da idea piacevole inizia a rivestire connotati di attesa ansiosa.
Generalmente vediamo che questo tipo di coppia HA una propria vita sessuale: fatta di petting superficiale, di petting spinto, di rapporti orali; tutte cose che risultavano molto gratificanti prima, prima di capire che di lì non si riesce a proseguire; che oltre a questo "non si può andare". Ed allora, quando si capisce che dopo l'antipasto non si avrà altro, anche questo risulta pesante e "poco digeribile", soprattutto per la donna che si vive come "la persona con problema"..

 

Un segreto vergognoso
La donna vaginistica si vergogna, perchè quello che è "così naturale per tutte" a lei risulta impossibile.

Non ne parla con nessuno, neanche con la propria madre;

ascolta con vera sofferenza i racconti delle amiche riguardanti la loro vita intima e talvolta inventa la sua;

rifugge le donne che rimangono incinte.

Tutto concorre a rammentarle il suo problema.

Non avendo una "vera" (intesa come penetrativa) vita sessuale, non ritiene neanche necessaria la visita ginecologica, che peraltro teme, e dunque non riceve indicazioni per risolvere.

Rimane così sospesa in un limbo di attesa, di infelicità, mentre la relazione col partner perde via via il calore e la passione, e diventa quasi un rapporto di amicizia.

Più fortunate le vaginistiche giovani, spesso universitarie: all'emergere del problema, il ricorso ad Internet permette loro di documentarsi, di capire di cosa si tratta e dunque di chiedere aiuto in modo corretto e veloce. Non di rado è il loro compagno a "spingerle" e/o ad aiutarle. E dunque consultano quando è intercorso un tempo breve. Ed è un grande vantaggio, se si pensa che frequentemente il tempo di risoluzione del problema è direttamente proporzionale al tempo di permanenza nel problema.

 

Problema fisico o psichico?
Nel vaginismo sono quasi sempre presenti componenti psichiche (mentali, affettive, emozionali); oppure le cause psichiche rappresentano una parte rilevante di un evento multifattoriale. Altre volte sono il versante interiore di patologie fisiche precoci, quale ad esempio l'endometriosi. E' pur vero che un'imene particolarmente spesso - disturbo puramente fisico - può dare gli stessi disturbi ma, da mia esperienza, l'intervento chirurgico - peraltro necessario - non è determinante ad eliminare il vaginismo.

La presenza di tale forte componente psichica porta la ragazza o donna che ne soffre a rivolgersi allo Psicologo, che fiducioso utilizza i suoi strumenti classici al fine di comprenderne le cause, rimuovere blocchi, elaborare traumi, rendere accettabile l'ansia. Io stessa, giovane laureata operante in un Consultorio, trattavo il vaginismo attraverso un approccio analitico; peraltro con risultati incerti e imprevedibili, pur a fronte di una terapia prolungata.
Alla base stava un implicito: "capire, capirsi, porta a risolvere". Ma...questo postulato non risulta sempre vero:

 

... Capire, sapere, NON è cambiare

capire non equivale automaticamente a risolvere, cioè a cambiare; ogni giorno ce ne rendiamo conto sulla nostra pelle nelle cose piccole e grandi; ciò accade maggiormente quando il disagio interiore ha imboccato una strada somatica, al punto tale che nemmeno rimuovendo la situazione scatenante si risolve il problema fisico prodotto, perché nel frattempo il sintomo fisico - che sia l'ulcera, la cefalea, l'insonnia o altro (ad es. il vaginismo) - ha preso un suo percorso autonomo, vive ormai di vita propria, si è strutturato in percorsi fisici ed interiori specifici.

 

L'approccio sessuologico e l'esperienza clinica
Ecco i motivi per cui un approccio sessuologico è più efficace, direi altamente efficace nel caso del vaginismo. Perché si rivolge contemporaneamente al corpo e alla psiche, all'organo malato e ai conflitti che lo hanno fatto ammalare, alla malattia e alla persona, alla donna e alla coppia;

e perché invita tutti questi numerosi attori non solo a capire, ma a mettere in atto strategie di cambiamento. Tali strategie, prescritte dal terapeuta alla persona e poi alla coppia, sono ormai consolidate ed ampiamente collaudate, considerato che le utilizziamo dalla metà degli anni '80. E sono molto efficaci nel risolvere il problema.

La quasi totalità delle pazienti e delle coppie raggiunge l'obiettivo; in tempi... non troppo lunghi.

Dott. Carla Maria Brunialti

 

SUI PROBLEMI SESSUALI DELLA DONNA

ORGASMO:

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5274-orgasmo-e-donna-difficolta-cause-soluzioni.html

DESIDERIO

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5932-desiderio-sessuale-femminile-scarso-da-oggi-c-e-la-pillola-addyi.html

PERFEZIONISMO

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/6456-il-perfezionismo-a-letto-e-disastroso.html

ASTINENZA

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4697-matrimoni-senza-sesso-sempre-di-piu-perche.html

 

 

 

Data pubblicazione: 01 novembre 2018

4 commenti

#1
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Ex utente

La prima volta che ho letto quest’articolo, ho pianto. Ero io, ogni singola riga parlava di me, e la persona che l’aveva scritto non mi aveva mai visto, né mi conosceva. Questo articolo è stato il primo passo della terapia che ho deciso di intraprendere per affrontare questo doloroso problema, di cui si parla e si sa così poco. Posso confermare senza dubbi che la terapia sessuologica è stata molto più efficace e produttiva rispetto alle aspettative che avevo all’inizio. Mirata, precisa, non ho mai sentito il minimo indugio da parte della dottoressa, che sapeva esattamente come raggiungere l’obiettivo. Con costanza e fatica ho percorso un pezzo di vita che mi ha insegnato tanto di me stessa: qualche volta mi sono fermata, qualche volta ho fatto qualche passo indietro, ma la professionalità di chi sa esattamente come agire, mi ha dato la spinta per rimettermi in moto fino a porre in essere il mio cambiamento: oggi, posso affermare che in pochi (ma molto intensi) mesi sono guarita dal vaginismo e nell’anima. Sono una donna molto più sicura e consapevole di sé, so come affrontare un problema guardandolo in faccia e senza più nascondermi, e senza lasciarmi sopraffare. Oggi la disperazione e il vuoto di qualche mese fa hanno lasciato spazio ad una grande soddisfazione personale di cui sono finalmente libera di godere.

#2
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti

Grazie della Sua testimonianza!

Talvolta si pensa che gli Specialisti presentino una visione edulcorata della realtà e delle psicoterapie;
eppure frequentemente i risultati vanno oltre le aspettative, come Lei con lucidità segnala.
Le terapie sessuali in particolare, se ben condotte, non solo portano alla soluzione del problema, ma producono una sicurezza di sè ed una consapevolezza psicologica e coporea che vanno ben oltre.

Grazie.

#4
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Dr.ssa Anna Potenza

Ottimo articolo che delinea con chiarezza sintomi, problematiche anche secondarie e soprattutto terapie. La testimonianza dell'utente lo completa.

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