Via libera ai sex-robot? Sono "anche" terapeutici?
I robot sessuali sono "anche" terapeutici? L'articolo che recentemente ne ha trattato ha avuto amplissima risonanza anche online. Pubblicato sulla rivista BMJ Sexual & Reproductive Health, esso fa il punto su robot sessuali (sexbot), differenti dai sex toys perché hanno sembianze umane.
Si potrebbe pensare che sono fantascienza. Eppure non è così. Nel corso di un mio recente soggiorno in Giappone, durante una visita professionale al famoso pornoshop di otto piani (in foto), ne ho potuti vedere e toccare alcune - tutti di genere femminile - in vendita e assicuro che, sfiorandone con un dito la delicata pelle del viso, la sensazione e il tepore sono proprio quelli dati dal contatto umano.
Essi sono in vendita, anche su Internet; il settore della tecnologia sessuale vale 30 miliardi di dollari.
Quali le caratteristiche dei robot del sesso?
- Un’apparenza veramente “umana” anche al contatto.
- Apertura vaginale, anale, orale.
- Modificabilità delle caratteristiche (età, colore dei capelli e occhi, ecc.) su richiesta del cliente.
Pro e contro
Premesso che manca ancora un vero dibattito scientifico sull’uso abituale di un robot sessuale al posto di un/a partner in carne ed ossa,
gli argomenti a loro favore utilizzano la motivazione della “limitazione del danno” per convincere che questo è un modo per proteggere i soggetti vulnerabili riducendo i crimini sessuali. I pedofili, ad esempio, anziché cercare vittime reali, potrebbero utilizzare i robot con sembianze di bambini.
Gli oppositori respingono l'ipotesi e al contrario sollevano preoccupazioni riguardo al potenziale danno; essi - i sex robot - incentiverebbero infatti maggiormente l'opinione diffusa che le donne, anche quelle in carne ed ossa, siano oggetti sessuali che dovrebbero essere costantemente disponibili. Ed inoltre potrebbero rappresentare una palestra dove esercitare e intensificare l’esercizio della violenza fisica e sessuale contro donne e bambini.
Tematiche dibattute
Le tematiche su cui si dibatte sono fondamentalmente le seguenti:
I robot del sesso garantiscono:
- un sesso più sicuro?
- un potenziale terapeutico?
- una potenzialità per trattare i pedofili e le molestie sessuali?
Vediamo.
I sex robot promuoverebbero il sesso sicuro?
Alcuni immaginano che attraverso i sexbots ci sarà un futuro senza prostituzione o turismo sessuale. Un ipotetico futuro dove la diffusione delle infezioni trasmesse sessualmente è impedita fornendo “prostitute robotizzate” fatte di fibre resistenti ai batteri, sterilizzabili dopo l'uso.
I robot sessuali potrebbero avere un valore terapeutico?
Sicuramente non incentiverebbero l’aspetto relazionale della sessualità.. ma i sostenitori sottolineano che potrebbero servire alle coppie con desiderio non corrispondente, ai disabili fisici e mentali.
I robot sessuali hanno il potenziale per trattare i pedofili e le molestie sessuali?
Un'azienda che produce bambole sessuali infantili afferma di aiutare in questo modo le persone a "reindirizzare i desideri oscuri", proteggendo così le potenziali vittime. Ma la “fonte” potrebbe non essere disinteressata nell’affermare ciò..
Considerazioni
Come si vede, gli interrogativi sono moltissimi e se la scienza, anche psico-sessuologica, è basata sulle evidenze, siamo ancora lontani dal possederne.
Tuttavia l'assenza di prove dell'efficacia, del valore terapeutico e/o della soddisfazione sessuale difficilmente affievolirà la forza del mercato. Semplicemente i potenziali profitti e la crescente domanda incentiveranno le aziende a produrre sexbots meno costosi.
Chiediamo dunque maggiori ricerche in questo ambito. Gli studi futuri sulla salute potrebbero includere osservazioni mediche e psicologiche, case report e misurazione delle risposte visive e neurali degli utenti, oltre a prove dell'impatto dei robot e dei sexbot in particolare nei settori dell'educazione, della giustizia penale e delle scienze sociali.
Attualmente il "principio di precauzione" dovrebbe rifiutare l'uso clinico dei sexbots fino a quando i loro ipotetici benefici, vale a dire "limitazione del danno" e "terapia", non siano stati testati clinicamente.
I terapeuti psicosessuali dovrebbero inoltre esaminare l'impatto futuro dei robot sessuali sull'empatia e le relazioni umane. Anche se i sexbots in futuro si muoveranno, osserveranno, "parleranno" e simuleranno le funzioni sessuali mentre "si adattano ai bisogni e persino agli umori dei loro utenti", non è dimostrato - anzi è assai dubbio - che i "bisogni profondi" di intimità saranno soddisfatti; al contrario potrebbe esserci un peggioramento della solitudine, dell’isolamento e delle difficoltà sociali. Mentre un umano può sinceramente desiderare un sexbot, la reciprocità può solo essere imitata molto limitatamente, nell'artificiale.
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