La cleptomania online. C’è chi ruba per necessità, chi per mancanza di dignità
Vi sarà mai capitato di avere subito un furto?
Un furto di oggetti?
Dell’auto nuova o del vostro motorino? Di oggetti che appartenevano al vostro passato, che contenevano le vostre emozioni, la vostra storia emozionale?
A me hanno rubato l’anima!
Sappiamo bene come ci si sente dopo un furto: arrabbiati, delusi, ed alla vana ricerca di quello che un tempo era nostro, che abitava a casa nostra.
È a dir poco vergognoso che presunti e sedicenti colleghi, sparsi per l’Italia, copino ed incollino testi altrui - in questo caso i miei, ma immagino che la pratica sia diffusissima - e li mettano a firma loro.
Note cliniche sulla cleptomania
La cleptomania lenisce la fame d’amore e compensa maldestramente le voragini affettive di chi la ospita.
Gli oggetti rubati non hanno quasi mai un reale valore economico, ma assolvono ad una funzione riempitiva.
Chi ruba, nel caso della cleptomania, ruba perché non può farne a meno.
Lo fa e basta.
Lo fa perché ha uno scarso controllo degli impulsi.
Talvolta questa problematica appartiene alla fase dell’adolescenza, altre volte invece, accompagna il soggetto durante le altre stagioni della vita.
Può manifestarsi in maniera isolata, o avere delle comorbidità con altre problematiche psichiche o psichiatriche.
A diagnosi clinica effettuata – dopo che il paziente acquisisce consapevolezza del proprio quadro clinico – la cleptomania è assolutamente curabile con la psicoterapia, o con la terapia combinata (psichiatra e psicoterapeuta: terapia farmacologica e psicoterapia).
Chi ruba online
Chi ruba scritti altrui invece, non è un cleptomane ma un ladro.
Non cita la fonte, non menziona il legittimo proprietario dello scritto ed, addirittura, lo mette a firma sua.
Trattasi di due problematiche del tutto differenti.
Chi ruba online, ruba per non faticare.
Ruba per intraprendere la scorciatoia verso la visibilità.
Lo fa per appropriarsi indebitamente della fatica e della preparazione altrui.
Non stiamo parlando di modi di dire, di qualche frase sparsa e virgolettata qua e là, ma di interi scritti, con le emozioni e le riflessioni di chi li ha partoriti.
Amare conclusioni
Così, dopo avere trovato oltre duecento articoli del mio blog su Medicitalia in siti altrui, ho sentito il bisogno di mettere in guardia tutti i Colleghi dai ladri del web.
Tra legali, pec e mal di pancia, spero di rintracciare tutti i “sedicenti Colleghi”, e di riappropriarmi del mio tempo e di quello che è mio.
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