La scienza dell'amore

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo

Ci hanno raccontato per secoli che l'amore è illogico, casuale e misterioso. Oggi la scienza ci sta mostrando che non è così, negli aultimi anni gli studi condotti dagli psicoterapeuti che utilizzano la terapia focalizzata sulle emozioni (EFT) hanno contribuito ad individuare la mappa dell’amore, la “febbre” che ha sconvolto poeti e amanti in tutta la storia umana.

 

In particolare, i risultati della ricerca scientifica ci consentono di evidenziare i seguenti punti:

 

1. Come esseri umani abbiamo un bisogno innato di qualcuno che si prenda cura di noi. Il cervello umano entra in contatto profondo con la figura di riferimento che diventa insostituibile. Accettare la nostra esigenza di questo tipo speciale di connessione emotiva non è un segno di debolezza, ma maturità e forza. Pertanto non bisogna vergognarsi di questa necessità di un legame sicuro e amorevole.

 

2. Nelle relazioni d'amore il dolore emotivo è un misto di rabbia e tristezza ma soprattutto di paura. Paura di essere abbandonato e rifiutato, questa sofferenza viene registrata nel nostro cervello allo stesso modo di una ferita fisica. È sempre rischioso soffocare queste emozioni o ignorarle, rinviandone nel tempo la presa di coscienza. Il primo passo per affrontare le ferite emotive è identificarle e quindi inviare messaggi chiari a riguardo alla persona con la quale si è instaurato un legame affettivo. E’ importate non ignorarle con l'idea di andare avanti e sopportare.

 

3. I più forti tra di noi sono quelli che entrano in relazione con l’altro. L'amore è la strategia di sopravvivenza più efficace di tutte. Tutti vogliamo un rapporto di amore sicuro. L'autosufficienza è solo un'altra parola per la solitudine. Prendersi il rischio di costruire e difendere un legame affettivo sicuro, rappresenta l'investimento migliore che può fare un essere umano.

 

4. Le relazioni affettive possono sopravvivere tra partner molto diversi, anche se pensiamo di veniew da “pianeti differenti”. L'unica condizione nella quale l'amore non può sopravvivere è la disconnessione emotiva costante. Il conflitto è spesso meno pericoloso per il tuo amore che la distanza emotiva dal partner. Quindi, dopo un conflitto è necessario riparare la frattura tra i partner ristabilendo la connessione emotiva con l’altro.

 

5. Non esiste un partner perfetto, puoi vederlo solo nei film. Spesso interrompiamo una relazione quando pensiamo di aver fallito come amanti o di aver deluso il partner, in realtà, l’altro non ha bisongo di una prestazioni perfette, ma della nostra presenza emozionale. Quindi anche se diciamo: "non so cosa fare o dire", possiamo aver un ateggiamento di apertura e presenza verso l’altro.

 

6. I conflitti non riguardano mai il sesso, il denaro oppure i figli, questi argomenti rappresentano l'increspatura sulla superficie del mare, in realtà si tratta della protesta messa in atto dal partner, spesso in modo indiretto che è difficile da capire, derivante dalla perdita della connessione emotiva sicura.

La trappola più rischiosa in un rapporto di coppia è quando una persona anzichè dire: "Dove sei? sono importante per te?", diventa critico e esigente e l'altro si arrabbia e si allontana perchè si snete inadeguato. I membri della coppia diventano quindi emotivamente “affamati” e si crea una situazione di stallo che alimenta la distanza affettiva.

Quando ci sentiamo soli, è importante condividerlo con il partner anche quando se non riusciamo ad essere il partner che vorremmo, specialmente se ci sentiamo sotto pressione per le reponsabilità. Bisogna guardare sotto la superficie.

 

7. Abbiamo solo due modi per affrontare la vulnerabilità dell'amore quando non possiamo connetterci con il partner: fare del nostro meglio per far sentire all’altro che non ha bisogno di difendersi da noi, oppure non preoccuparci tanto e costruire un muro per proteggerci.

Se cerchi di ascoltare i tuoi desideri rischi di raggiungere la connessione.

 

8. Una relazione affettiva stabile è la migliore ricetta per una vita lunga e felice. Abbracciare il tuo partner è l'antidoto allo stress. Gli ormoni che produciamo nei moomenti di affetto e tenerezza riducono la quantità degli ormoni dello stress! Quindi dedicare tempo alle coccole, è meglio che prendere le vitamine.

 

9. La passione permanente è completamente possibile nel rapporto di coppia. L'infatuazione è solo il preludio, un legame amorevole è la sinfonia. Questo tipo di legame crea quello che viene definito sesso in sincronia. Il sesso diventa un'avventura sicura.

Quindi non rinunciare quando il sesso entra temporaneamente in crisi, è importante parlarne, fare l'amore privandosi della possibilità di una conversazione sincera è come far atterrare sulla pista un aereo 747 senza aiuto dalla torre di controllo!

 

10. I momenti fondamentali nell'amore sono quando i partner si aprono e chiedono ciò di cui hanno bisogno e l'altro partner risponde. Ciò richiede coraggio, ma questo può innescare l’avvio di un processo di cambiamento.

Quindi fai un respiro profondo e prova ad ascoltare le tue emozioni. Lascia che ti parlino dei tuoi bisogni affettivi, condividili con il tuo partner poichè sono così speciali per te che vuoi rischiare di renderli espliciti e al tempo stesso essere onesto con l’altro.

 

Bibliografia:

  • Johnson, S.M. (2007). "A new era for couple therapy: Theory, research and practice in concert." Journal of Systemic Therapies, 26(4), 5-16
  • Wiebe, S., Johnson, S. M., Burgess-Moser, M., Dalgleish, T., Lafontaine, M., & Tasca, G. (2016). “Two-year follow-up outcomes in Emotionally Focused Couple Therapy: An investigation of relationship satisfaction and attachment trajectories.” Journal of Marital and Family Therapy, 43(2), 227-244.
  • Soleimani, A.A., Najafi, M., Ahmadi, Kh., Javidi, N., Hoseini Kamkar, E., & Mahboubi, M. (2015). "The effectiveness of emotionally focused couples therapy on sexual satisfaction and marital adjustment of infertile couples with marital conflicts." International Journal of Fertility and Sterility, 9(3), 393-402
  • Elliott, C., Wiebe, S. A., Johnson, S. M. & Tasca, G. A. (2015). "Attachment & sexual satisfaction in emotionally focused therapy for couples." (Manuscript in review.) 10. Mehr, S.E., Bahrami, F., Karami, B., Mehr, Y.E., Hedayati, A.M., Ahmadi, S. & Rozeyan, A. (2014) "Studying the effect of emotion focused therapy on couples' attachment styles." MAGNT Research Report, Vol.2(5), 595-602.
  • Johnson, S.M., Burgess Moser, M., Beckes, L., Smith, A., Dalgleish, T., Halchuk, R., Hasselmo, K., Greenman, P.S., Merali, Z. & Coan, J.A. (2013). "Soothing the threatened brain: Leveraging contact comfort with Emotionally Focused Therapy." PLOS ONE, 8(11): e79314.
Data pubblicazione: 15 settembre 2017

9 commenti

#1

Complimenti Sabrina, articolo interessante e rassicurante, hai ragione, bisogna osare e parlare di più.. Magda

#2
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Utente 397XXX

Dottoressa, la visione dell'amore che ci mostra è molto bella e anche rassicurante. Però mi permetto di esprimere un po' di scetticismo sul punto 6. In particolare credo che i problemi sessuali siano alla base di molte rotture di coppia. D'altra parte basterebbe vedere gli interventi degli utenti che dichiarano problematiche sessuali e a causa di ciò vivono una crisi di coppia. Ci sono studi che hanno mostrato come il sesso sia molto più importante di quello che si crede in un rapporto a due.

#3
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Grazie Magda, mi auguro che possa essere un piccolo contributo per promuovere una nuova consapevolezza nel modo di vivere il legame affettivo con il partner.

#4
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Gent.le Utente 397753,
in realtà la sessualità quasi sempre è la cassa di risonanza di un disagio
che fino a quel momento è rimasto latente o sottovalutato da uno oppure entrambi i partner.
Non possiamo controllare la comunicazione non verbale e così il nostro corpo
esprime il malessere che stiamo vivendo e che spesso tentiamo di negare a noi stessi.
Nella mia attività di psicoterapeuta di coppia ogni giorno ne ricevo conferma,
infatti la sessualità è grande protagonista delle sedute di coppia
ma è sempre necessario contestualizzarla all' interno della relazione affettiva,
al fine di aiutare i partner ad instaurare una connessione emotiva sicura che gli consentirà di vivere una sessualità qualitativamente gratificante.

#5
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Utente 397XXX

Dottoressa, l'interpretazione secondo cui il problema sessuale è spia di un problema psicologico può spiegare molti casi. Tuttavia esistono anche specifici problemi organici che impediscono o limitano la sessualità. In quei casi è la malattia organica che compromette il rapporto di coppia. Se ad esempio un uomo diviene impotente per cause fisiche nessuna psicoterapia lo farà tornare sano. A quel punto può benissimo succedere che la coppia vada in frantumi anche se ci si ama profondamente.

#6
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Gent.le Utente,
qualora l'impotenza erettile si riveli resistente alle altre terapie (psicoterapia, terapia ormonale o farmacologica) si impone la terapia protesica, ossia l'impianto endocavernoso di protesi peniena.
La terapia protesica viene presa in considerazione nel caso di impotenza erettile e non libidica od orgasmica, in quanto la protesi non modifica né corregge la carenza o la mancanza di desiderio sessuale né la capacità di raggiungere l'orgasmo.
In ogni caso è sempre necessario un intervento d'èquipe che includa il convolgimento dello psicologo-psicoterapeuta al fine di aiutare il paziente ad affrontare il cambiamento derivante dall'intervento chirurgico.

#7
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Utente 397XXX

Il fatto è che la soluzione protesica è chiaramente una soluzione per modo di dire. Il pene non è un'anca e nemmeno un dente. La protesi potrebbe non essere accettata da chi la deve mettere e soprattutto dalla partner. Questo voleva solo essere un esempio di processo inverso a quello che descriveva. Al posto di problemi comunicativi e psicologici di coppia ---> problemi sessuali----> soluzione psicoterapica, si ha: problemi organici----->problemi sessuali-----> problemi psicologici di coppia -----> soluzione? Chirurgia + psicoterapia? Mah...

#8
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Dr.ssa Sabrina Camplone

"La protesi potrebbe non essere accettata da chi la deve mettere e soprattutto dalla partner".

Infatti ho concluso la replica precedente affermando:"In ogni caso è sempre necessario un intervento d'èquipe che includa il convolgimento dello psicologo-psicoterapeuta al fine di aiutare il paziente ad affrontare il cambiamento derivante dall'intervento chirurgico."
La resistenza fa parte di qualsiasi processo di cambiamento ma non dovrebbe diventare l'alibi per evitare di assumersi la responsabilità di realizzarlo.






#9
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Naturalmente è fondamentale poter contare su una solida alleanza terapeutica con lo psicologo e sul coinvolgimento del partner fin dalle prime fase del percorso terapeutico, quindi si affronta un percorso del genere potendo contare sulla condivisione e la collaborazione reciproca sia con il partner sia con gli specialisti.

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