Maschio? Femmina? Non so! Tra il gossip ed il delirio

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Fino a non molto tempo fa, il fiocco azzurro dietro la porta dell’ospedale era una chiara testimonianza della nascita di un bambino maschio.

Il fiocco rosa invece, di una bambina femmina.

E come tali venivano cresciuti.
La psiche ed il patrimonio genetico, la fisicità e le fluttuazioni ormonali, insieme all'orgoglio dei genitori andavano di pari passo.

Salvo rare ma possibili, complicazioni, o anomalie cromosomiche, i bambini di sesso maschile venivano cresciuti come maschi, e quelli di sesso femminile come femmine.

Oggi, a quanto pare, non è sempre così.

 

Il fatto

Angelina Jolie e Brad Pitt, la coppia - anzi ex coppia - più popolare del momento, ha dichiarato candidamente di adoperare il soprannome John (chiaramente maschile), per chiamare la piccola Shiloh (bambina, quindi femmina), a causa del suo carattere eccessivamente mascolino.

I genitori si astengono dal pensarla e, soprattutto, trattarla, come femmina, in modo che la piccola possa scegliere come crescere.

Adesso - notizia di qualche giorno addietro che mi ha lasciata atterrita -, la bambina ha dichiarato di voler cambiare sesso, ed i genitori accondiscendenti hanno acconsentito alle pratiche cliniche che la porteranno alla transizione da donna a uomo.

 

  • Da mamma, non da clinico, mi chiedo che responsabilità hanno i genitori?
  • Si tratta di un transessualismo acquisito? Se mai dovesse esistere…
  • Di un gioco maldestro che gli è sfuggito di mano?
  • E se la piccola, avesse una conflittualità latente con la figura materna, e si identificasse nel padre, significherebbe che desidererebbe davvero diventare maschio?

 

Il percorso da Shiloh a John

Avuto il consenso dei genitori, il percorso della bambina - perché di una bambina stiamo parlando-, inizierebbe con un trattamento ormonale, per concludersi poi con la chirurgia, quando avrà raggiunto il pieno sviluppo fisico.

 

  • Che ruolo ha un genitore?
  • Che responsabilità?
  • Deve assecondare le inclinazioni di un bambino?
  • Se gioca da maschio, ed invece è una femmina, significa che vuole davvero essere maschio?
  • Se in famiglia ci fossero delle problematiche di potere, o di cattiva gestione dei ruoli, ed il bambino ne risentisse, è giusto o lecito modificare la crescita?
  • È giusto bloccare le mestruazioni, come nel caso della piccola in questione?
  • Mi chiedo se sono stati interpellati gli psicologi?
  • Se è stata effettuata una valutazione neuro-psichiatrica? (Anche ai genitori).

 

Bambini dal sesso incerto

Il discorso cambia, e non di poco, per i bambini dal sesso incerto.

I "bambini dal sesso incerto", sono un neonato su 5mila e nascono con una "genitalità confusa", cioè con un organo genitale sviluppato in maniera non chiara ed armoniosa.

A stabilire la loro sessualità saranno le indagini cromosomiche ed ormonali - fortunatamente obbligatorie e non umorali - che si concluderanno poi, a diagnosi clinica effettuata, con un'operazione chirurgica, che non dovrebbe essere effettuata dopo il superamento del sesto anno di età.

In questo momento storico sempre più liquido, la questione gender e i diritti LGBT sono spesso i protagonisti di dibattiti, seminari, e testate giornalistiche.

Fermarci un attimo a riflettere, ancor più quando si tratta di minori, credo sia davvero obbligatorio.

 

 

Letture consigliate:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3515-sesso-incerto-dei-bambini-quale-intervento-possibile.html

 

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2227-transessualismo-il-difficile-percorso-dell-identita-di-genere-quando-il-corpo-segue-la-psiche.html

Data pubblicazione: 12 luglio 2017

2 commenti

#2
Foto profilo Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Cara Magda,
grazie per le tue note...
La prudenza mi sembra davvero obbligata.

Un abbraccio

Valeria

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